08/07/2025
APPARTENZA
di **GO
Nel calcio moderno, dove spesso i giocatori sembrano cambiare maglia più spesso di quanto cambino le mutande, c’è chi invece sorprende davvero. , giovane talento dell’ , ha scelto di rinnovare il suo contratto fino al 30 giugno 2035, confermando la sua voglia di restare a Bilbao e continuare a crescere nel club che lo ha formato.
La nuova clausola rescissoria, che è stata aumentata a circa 90 milioni di euro, è un segnale chiaro: il club vuole tenersi stretto questo talento, e Nico vuole restare dove si sente a casa. Il ragazzo, campione d’Europa con la , ha dichiarato con sincerità che “quando si devono prendere decisioni, per me ciò che conta di più è il cuore. Sono dove voglio essere, con la mia gente, questa è casa mia".
In un mondo dove si parla più di milioni e commissioni che di passione, la scelta di Williams suona come una boccata d’aria fresca. Il rifiuto di offerte importanti, come quelle del , conferma che a volte si può mettere qualcosa di più in cima alla lista: la fedeltà al club e il legame con la tifoseria.
Ecco, a Genova, questo è un modello da cui prendere esempio. Il Genoa ha un pubblico pazzesco e due gradinate che non smettono mai di sostenere la squadra, la Nord e la Zena, sempre gremite, e nel vivaio sta crescendo una nuova generazione di talenti,necessari a garantire energia e continuità al club più antico d’Italia.
Sarebbe fantastico vedere nascere da queste parti altri Nico Williams: giovani che non inseguono solo contratti faraonici, ma anche un’identità, un’appartenenza. Ci sono già nomi come Venturino, cresciuto in casa, e giocatori importanti come Frendrup e Vasquez, di cui sarebbe bello riuscire a mantenere la voglia di restare e di crescere insieme al Genoa.
Perché qui a Genova non ci interessano i trofei, per noi la cosa più importante è sentirci "parte di qualcosa". Un senso di appartenenza che si tramanda da generazioni di padre in figlio. I miei figli possono fare quello che vogliono, la vita è la loro, dal prete al testimonial del gay pride, dal commesso dell'Ekom allo scienziato del Cern di Ginevra. Su un'unica cosa non sono liberi. E lo sapete benissimo quale è, perché sono sicuro che è così, anche per voi che leggete.
Insomma, tra un mondo di mercenari e trasferimenti lampo, questa è una storia che scalda il cuore e fa sperare che il calcio non perda del tutto la sua anima. E magari, tra un arrivo ed una cessione, anche a Genova si potrà dire con orgoglio: “Io resto, perché qui è casa mia.”
**GO per ⚽️ 🛒
[Credit photo Wikipedia]