17/12/2025
L’INTERVISTA CHE NON SERVIVA
di **GO
Oggi è uscita su La Gazzetta dello Sport un’intervista di Federico Marchetti, e a leggerla vien da chiedersi quale fosse lo scopo reale. Il portiere ha parlato della sua carriera, dei suoi problemi di salute e del passato. Fino ad arrivare a rispolverare vecchie ferite legate a Blessin e al suo periodo al Genoa, ribadendo cose trite e ritrite, con toni non esattamente edificanti, tutt'altro.
Marchetti ha raccontato a più riprese di un ambiente difficile e ha rivangato alcune critiche rivolte all’ex allenatore tedesco, ma gran parte di ciò che ha raccontato non è nuovo. In passato aveva scritto che Blessin era “il manager più povero, falso e presuntuoso” che avesse avuto nella sua lunga carriera, che “aveva preso in giro tutti i genoani dal primo giorno” e che con le sue idee di calcio “aveva portato alla retrocessione una squadra che si sarebbe potuta salvare”.
Ed ora se ne esce con un'altra silurata: "Quello che penso lo avete già letto su Instagram. È il peggior allenatore mai visto. Ci trattava di m... e ci umiliava in continuazione, anche singolarmente"
E continua: "Prendeva i giocatori e li insultava. Odiava gli italiani. Calafiori lo massacrava, gli diceva che era un "italian bastard". Soffriva me Criscito e Behrami. Infatti, non è un caso che Pandev scelse di accettare il Parma in Serie B pur di scappare".
Ecco la domanda: a che pro tutto questo? La stagione di Blessin al Genoa è lontana nel tempo, e nemmeno chi l’ha vissuta, come noi, con dolore adesso trae beneficio dal rimestare su certi episodi con accuse e rancori. Sia chiaro, ognuno è libero di raccontare la propria versione dei fatti, ma sparare bordate così pesanti oggi sembra più una ricerca di risonanza personale che un contributo costruttivo alla memoria rossoblù.
La sensazione è che parole di questo tipo servano solo ad alimentare polemiche sterili. Gli episodi di anni fa non cambiano e non aiutano a capire meglio il presente o il futuro di un club. E soprattutto non fanno giustizia a chi, tifoso genoano, preferisce guardare avanti piuttosto che rivangare vecchi dissapori.
E poi, diciamocelo chiaramente: chi ama il Genoa non ha bisogno di vedere la propria storia ridotta a scontri verbali tra ex. La realtà è che Blessin è passato, Marchetti è passato, e il Genoa va avanti, fortunatamente, con altri protagonisti. Riaprire ferite, citare umiliazioni e battutine e rivivere vecchie tensioni non serve a nessuno, se non a chi ne trae visibilità.
Chi segue il Grifone ha già abbastanza da pensare nel presente e nel futuro. Ci meritiamo interviste più mature di questa, e soprattutto, forse, dopo anni, sarebbe tempo di mettere da parte i rancori.
**GO per ⚽️🛒