03/11/2025
È MORTO ROBERTO PENNISI, MAGISTRATO ANTIMAFIA ORIGINARIO DI ACIREALE
È scomparso il dottor Roberto Pennisi, magistrato di spicco nella lotta alla criminalità organizzata, originario di Acireale. La notizia della sua morte ha scosso profondamente il mondo della giustizia e la società civile, che lo ricorda come un uomo riservato, instancabile e profondamente dedito alla sua missione di legalità. Pennisi ha ricoperto ruoli di grande responsabilità, prima come magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Reggio Calabria, poi come sostituto procuratore presso la Direzione Nazionale Antimafia.
Nel corso della sua carriera, ha affrontato con coraggio e determinazione la ‘ndrangheta, una delle organizzazioni criminali più radicate e pericolose d’Italia. Nonostante le minacce ricevute, ha continuato a lavorare senza sosta, incarnando il ruolo di servitore dello Stato con umiltà e fermezza. I suoi colleghi lo descrivono come una guida silenziosa, che rifuggiva i riflettori e preferiva agire con discrezione, sempre animato da un profondo senso di giustizia e rispetto per le figure di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ai quali si ispirava.
La Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, dove Pennisi ha operato per anni, è uno degli avamposti più strategici nella lotta contro la criminalità organizzata. In un territorio segnato dalla presenza pervasiva della ‘ndrangheta, il lavoro dei magistrati è fondamentale per contrastare l’infiltrazione mafiosa nelle istituzioni e nell’economia. Pennisi ha contribuito in modo decisivo allo sviluppo di un approccio investigativo moderno, capace di coniugare repressione e prevenzione, e di adattarsi alle nuove strategie criminali.
Nel tempo, la sua figura è diventata simbolo di integrità e dedizione. Non ha mai ceduto a pressioni politiche o correnti ideologiche, mantenendo sempre il focus sulla tutela della legalità e sulla difesa dei cittadini. Anche dopo il suo pensionamento, ha continuato a intervenire nel dibattito pubblico, denunciando le difficoltà e le resistenze incontrate nel contrasto alla mafia, come dimostrano alcune sue dichiarazioni rese nel 2023, in cui lamentava ostacoli alle indagini sui rapporti tra cosche e politica.
La sua morte lascia un vuoto profondo, ma anche un’eredità morale e professionale che continuerà a ispirare le nuove generazioni di magistrati. Roberto Pennisi non era solo un uomo di legge, ma un uomo d’onore, nel senso più autentico del termine. La sua vita è stata una testimonianza concreta di come si possa servire lo Stato con passione, sacrificio e coerenza.