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Covid-19 Palermo e Trapani Pagina di informazione sul Coronavirus (COVID-19) per le Provincie di Palermo e Trapani. Seguici per aggiornamenti e notifiche.

26/04/2020
23/04/2020
20/04/2020
Monitoraggio Covid19 con dati della Regione Siciliana - Dipartimento Regionale della Protezione Civile, elaborazione del...
20/04/2020

Monitoraggio Covid19 con dati della Regione Siciliana - Dipartimento Regionale della Protezione Civile, elaborazione del Dipartimento per la Pianificazione strategica e del Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’Assessorato Salute
15 aprile 2020

CORONAVIRUS SICILIA15 aprile 2020Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di o...
20/04/2020

CORONAVIRUS SICILIA
15 aprile 2020

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (mercoledì 15 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.

Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 39.867 (+1.990 rispetto a ieri).

Di questi sono risultati positivi 2.535 (+34), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 2.081 persone (+10), 273 sono guarite (+18) e 181 decedute (+6).

Degli attuali 2.081 positivi, 590 pazienti (-15) sono ricoverati - di cui 49 in terapia intensiva (-4) - mentre 1.491 (+25) sono in isolamento domiciliare.

CORONAVIRUS SICILIA PER PROVINCE
15 aprile 2020

Questi i casi di Coronavirus riscontrati nelle varie province dell’Isola, aggiornati alle ore 17 di oggi (mercoledì 15 aprile), così come segnalati dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 128 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 116 (17, 11, 10); Catania, 595 (124, 65, 65); Enna, 294 (176, 24, 22); Messina, 366 (132, 46, 37); Palermo, 325 (71, 44, 24); Ragusa, 59 (6, 4, 5); Siracusa, 86 (56, 60, 12); Trapani, 112 (8, 17, 5).

Il prossimo aggiornamento avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.

Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.

COVID-19, I CASI IN ITALIA 14 APRILE ORE 18:00Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del nuovo ...
20/04/2020

COVID-19, I CASI IN ITALIA 14 APRILE ORE 18:00

Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del nuovo Coronavirus sul territorio nazionale, i casi totali nel nostro Paese sono 162.488, al momento sono 104.291 le persone che risultano positive al virus.

Le persone guarite sono 37.130.

I pazienti ricoverati con sintomi sono 28.011, in terapia intensiva 3.186, mentre 73.094 si trovano in isolamento domiciliare.

I deceduti sono 21.067, questo numero, però, potrà essere confermato solo dopo che l’Istituto Superiore di Sanità avrà stabilito la causa effettiva del decesso.

MONITORAGGIO COVID19 CON DATI DELLA REGIONE SICILIANA - DIPARTIMENTO REGIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE, ELABORAZIONE DEL...
20/04/2020

MONITORAGGIO COVID19 CON DATI DELLA REGIONE SICILIANA - DIPARTIMENTO REGIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE, ELABORAZIONE DEL DIPARTIMENTO PER LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA E DEL DIPARTIMENTO PER LE ATTIVITÀ SANITARIE E OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO DELL’ASSESSORATO SALUTE
14 APRILE 2020

CORONAVIRUS SICILIA14 Aprile 2020Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 16 di o...
20/04/2020

CORONAVIRUS SICILIA
14 Aprile 2020

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 16 di oggi (martedì 14 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.

Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 37.877 (+566 rispetto a ieri).
Di questi sono risultati positivi 2.501 (+43), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 2.071 persone (+21), 255 sono guarite (+18) e 175 decedute (+4).

Degli attuali 2.071 positivi, 605 pazienti (0) sono ricoverati - di cui 53 in terapia intensiva (+2) - mentre 1.466 (+21) sono in isolamento domiciliare.

CORONAVIRUS SICILIA PER PROVINCE
14 Aprile 2020

Questi i casi di Coronavirus riscontrati nelle varie province dell’Isola, aggiornati alle ore 16 di oggi (martedì 14 aprile), così come segnalati dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 127 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 117 (22, 8, 10); Catania, 593 (128, 59, 63); Enna, 293 (177, 21, 21); Messina, 358 (133, 45, 36); Palermo, 327 (71, 41, 23); Ragusa, 58 (6, 4, 5); Siracusa, 87 (55, 58, 11); Trapani, 111 (13, 17, 5).

Il prossimo aggiornamento avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.

Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.

17/04/2020
16/04/2020
15/04/2020
14/04/2020

Intervista al giudice emerito della Corte costituzionale: "Da palazzo Chigi continuano ad arrivare norme incomprensibili, scritte male, contraddittorie, piene di rinvii ad altre norme"

14/04/2020
CORONAVIRUS, LA FASE 2 DAL 4 MAGGIO: USCITE SCAGLIONATE PER FASCE D’ETÀ. LE APP E IL PIANO PER GLI OVER 70Martedì 14 Apr...
14/04/2020

CORONAVIRUS, LA FASE 2 DAL 4 MAGGIO: USCITE SCAGLIONATE PER FASCE D’ETÀ. LE APP E IL PIANO PER GLI OVER 70
Martedì 14 Aprile 2020 da CORRIERE DELLA SERA di Fiorenza Sarzanini

«Scaglionati»: è questa la parola chiave per la «fase 2» dell’epidemia da coronavirus. È la fase delle riaperture che comincerà dal 4 maggio, quella dove i divieti non scompariranno ma saranno certamente allentati e si programmerà il ritorno in attività di aziende, negozi, liberi professionisti. Quella dove conterà, e molto, anche l’età delle persone. E dunque gli ultimi a poter uscire di casa saranno i cittadini che hanno più di 70 anni, soprattutto quelli con una o due patologie croniche. «Per loro — anticipa la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa — dobbiamo prevedere un programma particolare, percorsi che ci consentano di proteggerli dal contagio quando i più giovani ricominceranno a circolare. Però mettendoli anche al riparo dall’afa e dall’isolamento che può avere effetti devastanti a livello psicologico. E dunque un vero e proprio piano di interventi».

La nuova App
Appare fin troppo evidente che la mappatura della popolazione potrà essere effettuata con i test sierologici e una applicazione con i dati dei cittadini che consenta di monitorare costantemente i loro spostamenti. Per questo l’ipotesi più probabile è creare una sorta di archivio telematico che sostituisca l’autocertificazione. Una «app» dove ognuno può registrarsi, inserire i propri dati e la propria situazione sanitaria, specificando se è stato sottoposto al test oppure al tampone. E dunque dividendo i cittadini per fasce d’età con le informazioni necessarie a proteggere chi è maggiormente esposto. In questo modo sarà possibile monitorare gli spostamenti delle persone, le «fragilità» e sarà più agevole consentire la ripartenza delle attività, sia pur a scaglioni. Tenendo comunque sempre in vigore le due regole fondamentali: distanza di almeno un metro, mascherine e guanti indossati.

Nuovi focolai
La «fase 2» è la più delicata, perché l’R0 dovrà essere prossimo allo zero ma rimarrà il rischio di contagio e per questo si dovrà evitare in ogni modo la nascita di nuovi focolai. Gli scienziati hanno già raccomandato la creazione di squadre che effettuino test e tamponi a tappeto tra le persone vicine a chi risulta «positivo». Il pericolo è fin troppo evidente: tornare indietro, vanificare gli sforzi sin qui fatti chiudendo di nuovo tutto con effetti che possono essere devastanti sia dal punto di vista economico, sia per la tenuta sociale e psicologica dei cittadini. E soprattutto pesare nuovamente sui reparti di Terapia intensiva.

Oltre i 70 anni
I dati aggiornati al 13 aprile 2020 (lunedì) dicono che su 18.641 vittime da Covid-19, 13.408 avevano tra i 70 e i 90 anni, di questi 5.874 tra i 70 e gli 80 anni (qui la mappa dei casi nel mondo). Quanto basta per comprendere la fragilità delle persone che si trovano in questa fascia di età, il fatto che molti si sono infettati grazie a parenti asintomatici o con sintomi lievi. Figli, nipoti che forse non sapevano nemmeno di aver contratto il coronavirus e lo hanno trasmesso agli anziani. Ecco perché adesso si proteggerà questa generazione prevedendo tempi più lunghi per il ritorno alla vita normale o comunque percorsi diversificati per effettuare gli spostamenti. E tenendo conto di chi oltre all’età ha anche problemi di salute cronici.

Affitti e residenze
Nel comitato tecnico scientifico c’è il professor Roberto Bernabei, specialista di gerontologia. «Sarà lui — chiarisce la sottosegretaria Zampa — a doverci aiutare a disegnare la via di uscita per gli anziani». La app con il tracciamento dei cittadini fornirà le prime indicazioni su quella fascia di popolazione che non potrà seguire il programma comune, «ma — spiega Zampa — un aiuto dovrà arrivare anche dai servizi sociali che conoscono le situazioni di rischio. Anche perché con l’arrivo del caldo dovremo prevedere l’assistenza in apposite residenze e sussidi per chi non avrà la possibilità di vivere in condizioni accettabili».

Monitoraggio Covid19 con dati della Regione Siciliana - Dipartimento Regionale della Protezione Civile, elaborazione del...
14/04/2020

Monitoraggio Covid19 con dati della Regione Siciliana - Dipartimento Regionale della Protezione Civile, elaborazione del Dipartimento per la Pianificazione strategica e del Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’Assessorato Salute (13 aprile 2020)

COVID-19 - SITUAZIONE NEL MONDOIl 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) ha segnalato all’...
13/04/2020

COVID-19 - SITUAZIONE NEL MONDO

Il 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei. Il 9 gennaio 2020, il CDC cinese ha riferito che è stato identificato un nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) come agente causale della malattia respiratoria poi denominata Covid-19. La Cina ha reso immediatamente pubblica la sequenza genomica che ha permesso la realizzazione di un test diagnostico in modo tempestivo.

Situazione internazionale
(Ultimi dati OMS. Fonte: Health Emergency Dashboard, 13 Aprile, ore 02.00 am)

Globale
1.773.089 casi confermati nel mondo dall'inizio dell'epidemia
111.652 morti

Cina
83.597 casi confermati clinicamente e in laboratorio
3.351 morti

Europa
(Ultimi dati OMS, inclusa Italia, fonte Dashboard Who European Region, 13 Aprile, ore 10)
881.105 casi confermati
74.255 morti
Primi cinque Paesi per trasmissione locale in Europa
Italia 156.363 casi, 19.901 morti *
Spagna 161.852 casi, 16.972 morti
Germania 123.016 casi, 2.799 morti
Francia 93.403 casi, 14.393 morti
Svizzera 25.220 casi, 858 morti
*Fonte: Dipartimento Protezione Civile

America
(Ultimi dati OMS. Fonte: Health Emergency Dashboard, 13 Aprile, ore 02.00)
Stati Uniti 524.514 casi,20.444 morti
Canada 23.702 casi, 674 morti
Messico 4.219 casi, 273 morti

OMS Dashboard globale https://who.sprinklr.com/

OMS Dashboard Europa https://who.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html #/ead3c6475654481ca51c248d52ab9c61

OMS - Situation report https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/situation-reports

ECDC - COVID-19 https://qap.ecdc.europa.eu/public/extensions/COVID-19/COVID-19.html

ECDC - Aggiornamenti valutazione del rischio https://www.ecdc.europa.eu/en/current-risk-assessment-novel-coronavirus-situation

COVID-19 - SITUAZIONE IN ITALIALunedì 13 aprile 2020 ore 18:00ATTUALMENTE POSITIVI 103616DECEDUTI 20465GUARITI 3543559.5...
13/04/2020

COVID-19 - SITUAZIONE IN ITALIA
Lunedì 13 aprile 2020 ore 18:00

ATTUALMENTE POSITIVI 103616
DECEDUTI 20465
GUARITI 35435

59.516 i casi totali dall'inizio della pandemia. Le persone attualmente positive sono 103.616, 20.465 deceduti e 35.435 guariti.

Variazioni rispetto al precedente bollettino:
3.153 nuovi casi positivi
566 deceduti
1.224 guariti

Tra i 103.616 attualmente positivi (+ 1.363):
72.333 si trovano in isolamento domiciliare (+ 1.270)
28.023 ricoverati con sintomi (+176)
3.260 in terapia intensiva (-83)

Sono 1.046.910 (+36.717) i tamponi effettuati.

CORONAVIRUS SICILIA 13 APRILE 2020Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 16 di ...
13/04/2020

CORONAVIRUS SICILIA 13 APRILE 2020

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 16 di oggi (lunedì 13 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.

Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 37.311 (+1.213 rispetto a ieri).

Di questi sono risultati positivi 2.458 (+42), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 2.050 persone (+20), 237 sono guarite (+14) e 171 decedute (+8).

Degli attuali 2.050 positivi, 605 pazienti (0) sono ricoverati - di cui 51 in terapia intensiva (-2) - mentre 1.445 (+20) sono in isolamento domiciliare.

CORONAVIRUS SICILIA PER PROVINCE 13 APRILE 2020

Questi i casi di Coronavirus riscontrati nelle varie province dell’Isola, aggiornati alle ore 16 di oggi (lunedì 13 aprile), così come segnalati dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 125 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 113 (22, 8, 10); Catania, 586 (130, 57, 61); Enna, 290 (179, 16, 21); Messina, 357 (134, 44, 35); Palermo, 321 (70, 41, 23); Ragusa, 58 (6, 4, 5); Siracusa, 90 (50, 48, 11); Trapani, 110 (14, 17, 4).

Il prossimo aggiornamento avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.

Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.

13/04/2020
ILARIA CAPUA: "LE STIME SUL CORONAVIRUS? TUTTE SBAGLIATE"Pubblicato il: 12/04/2020 da ANDKRONOS"Noi questo virus lo cono...
13/04/2020

ILARIA CAPUA: "LE STIME SUL CORONAVIRUS? TUTTE SBAGLIATE"
Pubblicato il: 12/04/2020 da ANDKRONOS

"Noi questo virus lo conosciamo da poco, in Italia da metà febbraio quindi sì e no da due mesi. Sono tante, tantissime le cose che non sappiamo e su cui molti si interrogano e purtroppo la scienza ha tempi lunghi, lunghissimi per arrivare alle sue certezze relative. Un mare di incertezza ci avvolge e ci disorienta. Non sappiamo neanche quanto l’infezione abbia circolato e si sia diffusa in Italia perché i campionamenti non sono rappresentativi e le procedure non armonizzate. Quindi ogni stima è soltanto una stima e come tale intrinsecamente sbagliata - bisogna solo capire di quanto". Questo uno dei passaggi dell'intervento della virologa Ilaria Capua, pubblicato stamane dal Corriere della Sera.

La scienziata sottolinea però come "il distanziamento fisico e le misure di igiene personale e pubblica aiutano ad appiattire la curva quindi a ridurre la velocità del contagio. Ma una curva più piatta non significa blocco della diffusione virale, significa riduzione della circolazione virale", quindi "è chiaro che il virus continuerà a circolare in maniera «visibile» - ovvero provocando i casi clinici fino a quando non si stabilirà l’immunità di gregge, naturale o da vaccinazione".

"Sappiamo che le persone anziane e con altre comorbidità sono più a rischio di sviluppare una forma grave e morire. Sappiamo - elenca Ilaria Capua - anche che nella stragrande maggior parte dei bambini il passaggio virale è asintomatico e che si ammalano solo i bimbi con altre comorbidità. Non sappiamo ancora se le donne hanno realmente un rischio inferiore ai coetanei maschi di sviluppare una forma grave della malattia. Da alcuni dati sembrerebbe eclatante da altri meno, ma io mi azzardo a dire che le donne hanno probabilmente un rischio uguale o inferiore di morire o di sviluppare una malattia grave rispetto agli uomini. Quindi il ripopolamento basato almeno sulla parità di genere avrebbe senso. Sappiamo - aggiunge ancora - che ci sono diversi farmaci e protocolli terapeutici innovativi che ci permettono di affinare la cura, ma non credo proprio che si arriverà in tempi brevi a una commercializzazione nelle farmacie ma piuttosto verranno usati per i pazienti ricoverati.

"Eppoi - riflette in un altro passaggio - la panacea, il vaccino che di certo non sarà disponibile almeno fino alla fine dell’anno. Non sappiamo né quanto ce ne sarà né se poi gli italiani lo utilizzeranno, visti i precedenti. Incertezza sull’incertezza".

E allora cosa ci aspetta? "Ci aspetta - spiega la virologa - una riflessione personale, di famiglia e di team di lavoro o di gruppo di svago. Ormai qui non è questione di goccioline o mascherine. È questione di adattare quello che sappiamo sulla prevenzione del Covid-19 alla nostra vita quotidiana per evitare di finire in ospedale noi stessi e fare in modo che non ci finiscano i nostri cari. Perché l’obiettivo prioritario del Paese deve essere quello di far tornare gli ospedali a regimi gestibili, e di recuperare l’arretrato".

"Non possiamo permetterci - afferma Capua -un’altra catastrofe con le bare nelle palestre e i morti che non si riescono più a contare. Per forza di cose dovremo ripensare ai nostri regimi organizzativi ed intrattenitivi. Arriveranno grandi cambiamenti sul fronte lavoro che dobbiamo essere pronti ad accogliere con una mentalità nuova, diversa. Il vuoto delle strade e delle piazze che ci separa dalle nostre abitudini del passato fiorirà di nuove sfide e opportunità che dovremo cogliere nella assoluta certezza che saremo noi che dovremo adattarci al coronavirus e non il contrario".

CORONAVIRUS, ECCO COSA RIAPRE E COSA RESTERÀ APERTO DA DOMANILunedì 13 Aprile 2020 da La Repubblica di CRISTINA NADOTTII...
13/04/2020

CORONAVIRUS, ECCO COSA RIAPRE E COSA RESTERÀ APERTO DA DOMANI
Lunedì 13 Aprile 2020 da La Repubblica di CRISTINA NADOTTI

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, venerdì scorso nell'annunciare il nuovo decreto di restrizioni per il coronavirus fino al 3 maggio ha promesso che "se ci saranno le condizioni" all'elenco di attività aperte ne saranno aggiunte di nuove. In questi giorni, il gruppo di tecnici ed esperti, guidati da Vittorio Colao, è al lavoro per avviare la fase 2, ma intanto da domani riparte il commercio di carta, cartone e articoli di cartoleria, riaprono le librerie e i negozi di vestiti per bambini e neonati, ovviamente solo nel caso in cui potranno garantire tutte le regole di sicurezza.

Sono confermati, tuttavia, tutti i limiti agli spostamenti, restano chiuse le scuole e le università , non ripartono le attività produttive ritenute non essenziali. Inoltre, alcune regioni come la Lombardia, il Piemonte, la Campania si sono avvalse della facoltà di emettere ordinanze ancora più restrittive di quelle dello Stato, pur con alcune deroghe e nuove regole per le attività aperte, con l'obbligo di mascherine per i dipendenti e prodotti per disinfettare le mani vicino alle casse o anche alle tastiere dei bancomat.

In questa miriade di restrizioni regionali le disposizioni del decreto nazionale sono comunque valide ovunque, almeno in attesa di un nuovo provvedimento che il Governo dovrebbe varare il 20 aprile, che conterrà sia misure di sostegno economico, sia, appunto, il via libera alla ripresa di alcune attività. Bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti saranno probabilmente gli ultimi a riaprire perché si tratta di attività che difficilmente possono rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro e mezzo. In ogni caso, molto dipenderà dall'andamento del contagio in questi giorni, poiché il numero di malati diminuisce e c'è meno pressione sulle terapie intensive degli ospedali, ma la curva di discesa non è ancora netta.

Supermercati e ipermercati
Uno dei settori che nei giorni scorsi è stato al centro delle discussioni è quello delle vendite al dettaglio di alimenti: le lunghe code per fare la spesa, soprattutto nelle grandi città, hanno suggerito alcune modifiche. Così, l'ultimo decreto Conte dispone nuove “Misure per gli esercizi commerciali” (regole operative). Diventa obbligatorio l’uso di guanti monouso e di gel disinfettante all’ingresso dei negozi. I supermarket dovranno fornire mascherine ai lavoratori, tenere aperti con orari di apertura più lunghi per evitare assembramenti, fare le pulizie due volte al giorno e individuare percorsi per entrare e uscire (di solito ci sono nei grandi supermercati, ma non nei negozi piccoli) in modo da evitare l'incrocio a distanza ravvicinata tra chi entra e chi esce. Negli ipermercati riapriranno i negozi di articoli per bambini, cartolerie e librerie, tutti gli altri, al di fuori degli alimentari, resteranno chiusi.

Commercio al dettaglio
Come detto, il nuovo decreto impone regole più rigide per i piccoli negozi, anche quelli che erano già aperti: oltre ai minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimentari vari, quelli di commercio al dettaglio di prodotti surgelati, commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici, commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati. Sono sempre rimasti aperti, per la gioia di chi ha approfittato per fare lavori in casa o bricolage i negozi di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico, articoli per l'illuminazione

Negozi per la cura della persona
Le farmacie e i para-sanitari sono sempre stati aperti, così i negozi di articoli igienico-sanitari, di medicinali non soggetti a prescrizione medica, di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati, le profumerie, prodotti per toletta e per l'igiene personale.

La cura degli animali
I servizi veterinari non hanno mai chiuso, pur nel rispetto delle regole per il distanziamento, così come i negozi specializzati in prodotti per gli animali, che (purtroppo) altre al cibo hanno potuto continuare a vendere anche gli animali.

Gli acquisti su internet
Comprare online non è mai stato vietato, cosa che ha però posto seri dubbi sulla sicurezza di chi deve effettuare le consegne e chi lavora nei magazzini di smistamento. Non sono mai stati chiusi anche i negozi specializzati di apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni, di materiale per ottica e fotografia. In funzione anche i distributori automatici e tutti i distributori di carburante, sia per auto sia per il riscaldamento.

COS’È QUESTA STORIA DEL VACCINO PER IL CORONAVIRUS TESTATO SULL’UOMO, A FINE MESELunedì 13 Aprile 2020 da CORRIERE DELLA...
13/04/2020

COS’È QUESTA STORIA DEL VACCINO PER IL CORONAVIRUS TESTATO SULL’UOMO, A FINE MESE
Lunedì 13 Aprile 2020 da CORRIERE DELLA SERA

Nelle ultime ore si sono diffuse (e nelle prossime continueranno, sempre più frequenti, a diffondersi) notizie sull’avanzamento della ricerca di vaccini contro il coronavirus. L’ultima in ordine di tempo riguarda un annuncio dell’università di Oxford del 27 marzo scorso, rilanciata oggi dalle agenzie di stampa italiane: i ricercatori britannici hanno iniziato la ricerca di volontari, in Gran Bretagna, per un «trial» - una sperimentazione — su un vaccino che è già in produzione ma «non sarà pronto se non tra alcune settimane». La produzione coinvolgerà anche un’azienda italiana, la Advent-Irbm di Pomezia. Secondo quanto dichiarato dall’amministratore delegato di questa azienda, Piero Di Lorenzo, «si prevede di rendere utilizzabile il vaccino già a settembre per vaccinare personale sanitario e Forze dell’ordine in modalità di uso compassionevole».

Si tratta di annunci che alimentano - di fronte a una pandemia che ha colpito duramente l’Italia — comprensibili speranze, ma possono anche confondere, visto che si mescolano a frasi di segno diverso di autorità sanitarie italiane e mondiali (l’Oms, oggi, ha detto che «il coronavirus non andrà via. Non sappiamo se le persone che lo hanno avuto siano immuni né quando avremo un vaccino»; Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, domenica ha detto che non si prevede di avere un vaccino prima della fine dell’anno). Come stanno le cose? E quanto dovremo aspettare? Va ribadito che sono decine le istituzioni nel mondo, accademiche e private, al lavoro su possibili vaccini. Ma i pronostici degli esperti variano molto: da chi ritiene che potremmo averlo entro un anno, come ha dichiarato recentemente al , che è una delle massime autorità mondiali in questo campo, a chi pensa che ci vorrà di più, fino a chi ipotizza che non lo avremo mai.

Lo stesso Di Lorenzo ha detto oggi che «prima di produrre» vaccino per l’intera popolazione mondiale «non passeranno mesi, ma anni». Ma perché ci vorrà così «tanto»? Perché — dopo essere realizzati in laboratorio — i vaccini vanno testati (sugli animali prima, sull’uomo poi: nel caso citato all’inizio, si è deciso di passare subito ai test sugli uomini, «vista la pericolosità della situazione e l’assenza di pericoli di tossicità») per verificare la loro sicurezza e poi la loro efficacia su un numero sufficiente di persone in condizioni controllate. Una volta trovato il vaccino, si porrà il tema di produrlo non in milioni, ma in miliardi di dosi: e di decidere come saranno organizzate le campagne vaccinali, a partire dall’ordine ( chi saranno i primi a essere vaccinati, ad esempio?).

Questa cautela è necessaria perché il vaccino è uno strumento molto delicato. Lo scopo del vaccino è quello di permettere al nostro organismo di «fare la conoscenza» con una proteina del virus (antigene) in modo che impari a riconoscerla come estranea e a fabbricare anticorpi specifici per neutralizzarla a un secondo incontro. Ovviamente bisogna fare in modo che la proteina venga «presentata» all’organismo in modo che non nuoccia — cioè che il soggetto vaccinato non si ammali. A tal fine oggi si può procedere, essenzialmente, in tre modi resi possibili dalla notevole evoluzione della tecnologia in questo campo negli ultimi anni: usare un vettore virale, usare direttamente un acido nucleico (Dna o Rna), usare una proteina virale.

I vaccini con vettori virali usano virus che non hanno nulla a che vedere con quelli verso cui si vuole far sviluppare l’immunità, e che sono innocui per l’uomo. In quei virus «innocui» — utili perché sono in grado di infettare una cellula e «costringerla» a produrre proteine — viene inserito un gene sintetico in grado di far produrre alle cellule una proteina del virus da cui ci si vuole davvero difendere (in questo caso, il coronavirus). La proteina sarà costruita ed «esposta» sulla superficie delle cellule infettate, cosicché il sistema immunitario la riconosca e si prepari a costruire anticorpi quando dovesse reincontrarla, veicolata questa volta dal virus «cattivo». Nel caso di vaccini a Rna o Dna, al posto di inserire nelle cellule umane il gene per mezzo di un virus, si produce un gene sintetico e la si inietta direttamente in una formulazione speciale. Non richiede di far crescere virus o batteri ed è più facile da fare l’industrializzazione. I vaccini con proteina virale si realizzano producendo una proteina del virus che poi si inetta con o senza adiuvanti. Per produrre la proteina ci vogliono mesi in laboratorio: poi però quando arrivano si possono produrre in grandi quantità. Per farli funzionare bene però sono necessari specifici adiuvanti, che richiedono tempi più lunghi.

COVID-19 - SITUAZIONE IN ITALIADomenica 12 aprile 2020 ore 18:00ATTUALMENTE POSITIVI 102253DECEDUTI 19899GUARITI 3421115...
13/04/2020

COVID-19 - SITUAZIONE IN ITALIA
Domenica 12 aprile 2020 ore 18:00

ATTUALMENTE POSITIVI 102253
DECEDUTI 19899
GUARITI 34211

156.363 i casi totali dall'inizio della pandemia. Le persone attualmente positive sono 102.253, 19.899 deceduti e 34.211 guariti.

Variazioni rispetto al precedente bollettino:
4.092 nuovi casi positivi
431 deceduti
1677 guariti

Tra i 102.253 attualmente positivi (+ 1.984):
71.063 si trovano in isolamento domiciliare (+ 2.319)
27.847 ricoverati con sintomi (- 297)
3.343 in terapia intensiva (-38)

Sono 1.010.193 (+46.720) i tamponi effettuati.

MONITORAGGIO COVID19 CON DATI DELLA REGIONE SICILIANA - DIPARTIMENTO REGIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE, ELABORAZIONE DEL...
13/04/2020

MONITORAGGIO COVID19 CON DATI DELLA REGIONE SICILIANA - DIPARTIMENTO REGIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE, ELABORAZIONE DEL DIPARTIMENTO PER LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA E DEL DIPARTIMENTO PER LE ATTIVITÀ SANITARIE E OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO DELL’ASSESSORATO SALUTE
DOMENICA 12 APRILE 2020

CORONAVIRUS SICILIA 12 APRILE 2020Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 16 di ...
13/04/2020

CORONAVIRUS SICILIA 12 APRILE 2020

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 16 di oggi (domenica 12 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.

Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 36.098 (+2.311 rispetto a ieri).

Di questi sono risultati positivi 2.416 (+52), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 2.030 persone (+29), 223 sono guarite (+14) e 163 decedute (+9).

Degli attuali 2.030 positivi, 605 pazienti (-15) sono ricoverati - di cui 53 in terapia intensiva (-5) - mentre 1.425 (+44) sono in isolamento domiciliare.

CORONAVIRUS SICILIA PER PROVINCE 12 APRILE 2020

Questi i casi di Coronavirus riscontrati nelle varie province dell’Isola, aggiornati alle ore 16:00 di oggi (domenica 12 aprile), così come segnalati dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 123 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 110 (21, 8, 10); Catania, 573 (132, 57, 59); Enna, 289 (180, 16, 20); Messina, 354 (134, 40, 35); Palermo, 316 (68, 41, 19); Ragusa, 57 (6, 4, 5); Siracusa, 99 (50, 39, 10); Trapani, 109 (14, 16, 4).

Il prossimo aggiornamento avverrà domani. Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.

Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.

13/04/2020
12/04/2020
12/04/2020
CORONAVIRUS, «FASE 2»: LE REGOLE DOPO IL 3 MAGGIO. NEI NEGOZI DI 40 METRI QUADRI ENTRA UN CLIENTE ALLA VOLTADomenica 12 ...
12/04/2020

CORONAVIRUS, «FASE 2»: LE REGOLE DOPO IL 3 MAGGIO. NEI NEGOZI DI 40 METRI QUADRI ENTRA UN CLIENTE ALLA VOLTA
Domenica 12 Aprile 2020 da “CORRIERE DELLA SERA” di Fiorenza Sarzanini

I 20 giorni che mancano alla fase 2
Tre strutture che lavorano in coordinamento, venti giorni di tempo, un unico obiettivo: far ripartire le attività senza far nuovamente impennare il numero dei contagi da coronavirus. È l’obiettivo dichiarato dal governo in vista del 4 maggio 2020, quando comincerà la «fase 2».

La ripresa sarà «graduale», dipenderà dalla curva epidemica, dunque dall’andamento dell’R0, e potrebbe essere diversificata tra le Regioni. «Prometto che se anche prima del 3 maggio si verificassero le condizioni, cercheremo di provvedere di conseguenza», si è impegnato il premier Giuseppe Conte.

Ma il nuovo comitato diretto da Vittorio Colao, gli scienziati e i tecnici di Palazzo Chigi — i tre organismi incaricati di pianificare la ripresa — lavorano comunque a una pianificazione che dovrà essere attuata nei prossimi venti giorni. Il nuovo gruppo di lavoro che dovrà «individuare modelli organizzativi e relazionali» è già attivo, alcune linee guida sono state comunque già decise e inserite nel decreto che entra in vigore martedì 14 aprile. E avranno valore quando altri imprenditori, commercianti e professionisti potranno ricominciare l’attività. Sempre con la stessa raccomandazione: evitate baci e abbracci e mantenete la distanza tra le persone di almeno un metro.

L’igiene nei negozi

Uffici e negozi dovranno essere puliti due volte al giorno. Prima dell’apertura e in una pausa quotidiana si dovrà provvedere al lavaggio degli ambienti e alla sanificazione. Dovranno risultare puliti anche i sistemi di areazione dei locali. Gli erogatori del disinfettante per le mani dovranno essere sistemati all’ingresso dei locali. Per gli uffici si dovrà provvedere anche a sistemare gli erogatori «accanto a tastiere e schermi touch».

I negozi e gli uffici pubblici dovranno avere un erogatore accanto alle casse e per chi utilizza il sistema di pagamento con i Pos. Chi lavora a contatto con il pubblico dovrà indossare guanti e mascherine. Gli stessi dispositivi sono raccomandati negli uffici e obbligatori quando non è possibile garantire la distanza di sicurezza di almeno un metro. I guanti usa e getta dovranno essere indossati anche per chi acquista alimenti e bevande.

Gli spazi interni

Orari più lunghi e ingressi scaglionati per negozi e uffici aperti al pubblico. La misura di riferimento per i locali è 40 metri quadri. In questo caso potrà «accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori». In caso di locali più piccoli dovrà essere garantito il rapporto di un lavoratore e un cliente mantenendo la distanza di almeno un metro. Per quelli «oltre 40 metri quadri l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando, ove possibile, i percorsi di entrata e di uscita». Il calendario sarà stilato in base alle necessità dei cittadini e — se la curva scenderà — potrebbe prevedere alcune riaperture entro il 15 maggio.

Estetica e svago

Parrucchieri e centri estetici, così come i bar e i ristoranti sono in fondo alla lista delle riaperture perché ritenuti troppo a rischio contagio per la difficoltà di mantenere le distanze. Chi si occupa della cura delle persone potrà lavorare solo su appuntamento per garantire il rapporto di un lavoratore per un cliente. E dovrà sempre avere mascherine e guanti.

Molto rigide anche le regole per bar e ristoranti: dovranno sempre garantire almeno un metro tra lavoratore e cliente al bancone, mentre nelle sale la distanza tra i tavoli dovrà essere di almeno due metri per garantire il passaggio in sicurezza dei camerieri.

Trasporti pubblici

Le corse di autobus e metropolitane dovranno essere intensificate perché a bordo si potrà stare soltanto seduti ma non tutti i posti potranno essere occupati per mantenere la distanza tra le persone. Ci sarà uno scaglionamento agli ingressi delle stazioni per evitare qualsiasi tipo di assembramento, così come alle biglietterie.

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