16/07/2024
SGUARDI SULL'OTTOCENTO
Arte italiana nelle collezioni marchigiane
Senigallia, Palazzetto Baviera 30 giugno - 3 novembre 2024
Curatrice della mostra, la storica dell'arte ascolana Maria Gabriella Mazzocchi
Inaugurata sabato 29 giugno, la mostra “Sguardi sull’Ottocento. Arte italiana nelle collezioni
marchigiane”, voluta dal Comune di Senigallia con il contributo della Regione Marche e allestita
presso Palazzetto Baviera, si pone in linea con la lunga riscoperta critica della pittura dell’Ottocento
in Italia. Nella mostra, curata dalla storica dell’arte M. Gabriella Mazzocchi, sono esposti più di
sessanta dipinti di artisti italiani e marchigiani che permettono di ripercorrere la varietà di linguaggi
e le sperimentazioni stilistiche che hanno caratterizzato l’Ottocento italiano, dal Romanticismo alla
scoperta del paesaggio dal vero.
Le opere provengono tutte dalle Marche, da importanti collezioni pubbliche come la Pinacoteca “F.
Podesti” di Ancona, i Musei Civici di Pesaro di Palazzo Mosca, I Musei Civici di Macerata di
Palazzo Buonaccorsi, La Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno, la Pinacoteca Comunale di
Montefortino, oltre che da diverse collezioni private regionali.
Gioielli di famiglia noti e meno noti, esposti nelle sale dei musei, chiusi nei depositi o conservati
nell’intimità delle case private, sono riuniti per la prima volta nella mostra di Senigallia.
Le opere individuate tracciano un percorso che pone a confronto la nobile produzione della pittura
di figura con la rivoluzione della pittura di paesaggio e con i ritratti di stampo macchiaiolo.
Il percorso della mostra si articola in tre sezioni. Nella prima, Dalla pittura di storia all’Unità si
offre un rapido focus sul passaggio dai temi storici del passato ai soggetti risorgimentali, con opere
di stampo accademico, come Il Trionfo di Nettuno di Francesco Podesti, fino al risorgimentale
Sedia con bandiera di Gioacchino Toma. La seconda sezione, La poetica del vero, è
doverosamente dedicata alla pittura di paesaggio, un tema centrale attorno a cui si svolge la
battaglia antiaccademica della nuova pittura ottocentesca. Nella sezione sono esposti dipinti di
artisti noti come Filippo Palizzi, Manipolo d’erba fiorita in bocca a un bove e Bovi
all’abbeveratoio, eseguiti en plein air, l’inedito Paesaggio marino del macchiaiolo Raffaello
Sernesi, Impressione del Vesuvio e Solfatara del celebrato Giuseppe De Nittis, un malinconico
Campagna con casolare di Federico Rossano, e tre vedute della nota famiglia veneziana dei Ciardi,
Guglielmo, Beppe ed Emma Ciardi. Tra i dipinti di artisti meno noti ma degni di una riscoperta
sono esposte opere di Filippo Boni e Barnaba Mariotti. Le rarefatte ambientazioni urbane di Mosè
Bianchi, le delicate cromie dei paesaggi di Giuseppe Vaccaj, le vedute sintetiche di Giulio Gabrielli
e i paesaggi vivaci di Gualtiero Baynes, testimoniano le diverse sensibilità degli artisti nell’adesione
alle poetiche del vero. Nella terza e ultima sezione, I volti e le persone, si svolgono i temi del
ritratto e della pittura di figura. Apre il gruppo l’inquieto Autoritratto romantico di Fortunato
Duranti e ad arricchire l’intera mostra due capolavori di Francesco Podesti, il magnifico Ritratto dei
Fratelli Busca e l’intenso e anticonformista Ritratto di Mariano Ploner. A rappresentare il
rinnovamento di seconda metà secolo, i ritratti macchiaioli di Vito D’Ancona, Odoardo Borrani,
Telemaco Signorini, il potente bozzetto di Domenico Morelli Studio di monaca, il robusto
Pastorello con pecore di Francesco Paolo Michetti, il mesto Titina convalescente di Peppino De
Nittis. Tra gli studi di figura, un Bozzetto per le Gabbrigiane di Silvestro Lega e uno studio per le
Macchiaiole livornesi di Giovanni Fattori.
Tra le opere che guardano al nuovo secolo un n**o di Angelo Morbelli, due gustose figure di
Gualtiero Baynes e un bel volto di donna del protagonista assoluto della ritrattistica femminile,
Giovanni Boldini. Tra i dipinti di questa sezione spicca la intima fattura di M’ama, non m’ama
dell’ascolano Nazzareno Orlandi.
Una piccola sezione, dedicata ai dipinti a tema musicale, chiude la mostra.
Tra le opere esposte, un delizioso dipinto di Giulio Gabrielli, Ritratto di Clotilde Gabrielli Salvati,
due vivaci bozzetti di Ettore Tito, Pulcinella e Arlecchino, un brioso concerto di Raffaele Armenise
e il Paganini del villaggio, dall’impianto schiettamente verista, dell’artista piceno Domenico Ferri.
Il catalogo, edito da Sagep Genova, contiene saggi critici di Maria Gabriella Mazzocchi e Stefano Papetti.
Quadri:
Filippo Boni, Il lago di Castel Gandolfo, Collezione Privata
Giulio Gabrielli, veduta di Ascoli con Monte Ascensione
Giulio Gabrielli, ritratto di Clotilde Salvati