23/07/2025
Il Tesoro del Pastore Silente
Tanti anni fa, quando ancora non c’erano strade asfaltate e la posta arrivava a dorso di mulo, ad Ascrea viveva un vecchio pastore di nome Tommaso U Mutu. Non era nato senza voce, ma aveva smesso di parlare dopo una notte terribile in cui vide il suo gregge sbranato dai lupi e il fratello cadere in un burrone durante una bufera.
Da allora, Tommaso non disse più una parola. Camminava per i monti con il bastone, il cane nero e un sacco di tela, e ogni tanto spariva per giorni interi tra i boschi di faggio e i pascoli alti del Monte di Ascrea .
Ma la gente notò una cosa strana:
nonostante non avesse mai comprato nulla, portava scarpe nuove ogni inverno, donava monete d’argento alle famiglie povere,
e una volta, durante la carestia, mise un sacco di farina sulla porta della chiesa senza che nessuno lo vedesse.
“Dove prende quel denaro?” si chiedevano.
Alcuni dicevano che fosse un ladro. Altri, che avesse fatto un patto col diavolo. Ma Nonna Iole , la guaritrice del paese, scuoteva la testa e diceva:
“No. Quello non è oro rubato. È un tesoro custodito. E un giorno, la montagna lo riprenderà.”
Un pomeriggio d’autunno, mentre Tommaso saliva verso il Piano del Lago (un altopiano solitario dove oggi non va nessuno), il suo cane si mise ad abbaiare davanti a una roccia spaccata, coperta di muschio. Il pastore si fermò, guardò a lungo, poi tirò fuori una chiave di ferro arrugginito che portava sempre al collo, infilata in un cordino di cuoio.
Aprì una fessura nella roccia — che nessuno aveva mai notato — ed entrò.
Ne uscì dopo un’ora, con il sacco vuoto. Ma negli occhi aveva una luce strana, come se avesse visto qualcosa di troppo grande per essere raccontato.
Quella notte, morì nel sonno. Senza dolore. Senza un lamento.
I paesani lo trovarono con le mani giunte e la chiave ancora al collo. Lo seppellirono nel cimitero vecchio, sotto un noce che ancora oggi cresce storto.
Ma la chiave?
La misero in chiesa, come reliquia.
Finché, una notte, sparì.
Da allora, si dice che il tesoro del pastore silente sia ancora nascosto tra le rocce sopra Ascrea. Non è oro di re, né monete di imperatori. È qualcosa di più antico:..forse un tesoro dei Templari , fuggiti dopo la loro caduta, nascosto lungo un’antica via di passaggio tra Roma e l’Adriatico;..forse un bottino di briganti del XIX secolo, che usavano i monti del Reatino come nascondiglio;
o forse… un dono della montagna stessa , un’offerta per chi sa ascoltare il vento e rispetta la terra.
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