21/09/2025
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E' opportuno iniziare l'argomento facendo una importante differenziazione tra ritenzione idrica e cellulite.
"Spesso si fa confusione tra i due disturbi che attentano all'estetica di gambe e glutei femminili, ugualmente odiati ma sostanzialmente diversi"
RITENZIONE IDRICA
È la tendenza ad accumulare liquidi in eccesso tra le cellule a causa di un malfunzionamento del sistema venoso e linfatico. Infatti, all’origine della ritenzione idrica vi è proprio uno squilibrio tra la quantità di potassio che si trova all’interno delle cellule e la quantità di sodio, che invece sta all’esterno di esso.
CELLULITE
È una alterazione dei tessuti sottocutanei che porta all’accumulo di liquidi e tossine metaboliche tra una cellula e l’altra e che, nella maggior parte dei casi, diventa visibile anche in superficie nelle temute spoglie della cosiddetta ‘buccia d’arancia’.
Esistono tre differenti tipologie di cellulite a seconda del loro stadio di avanzamento:
- stadio 1: provoca edema, cioè un accumulo di liquidi, presente all’interno del tessuto adiposo soprattutto in corrispondenza di caviglie, polpacci, cosce e braccia.
- stadio 2: si ha un aumento del tessuto connettivo ed un indurimento dell’adipe con conseguente formazione di tanti piccoli noduli (la cosiddetta pelle a buccia d’arancia).
- stadio 3: scaturisce un indurimento e raffreddamento del tessuto, con noduli di grandi dimensioni spesso cause di forte dolore.
In una condizione fisica di salute, la proporzione tra questi due sali dovrebbe essere simile per permettere gli scambi necessari all’organismo e la ritenzione idrica è proprio causata da uno squilibrio di questi due sali, precisamente da un aumento della quantità di sodio, che induce l’organismo a trattenere una maggiore quantità di acqua per ottenere una diluizione normale. Tutto questo molto spesso determina la presenza di edema con conseguente rigonfiamento.
La ritenzione idrica purtroppo è un disturbo piuttosto diffuso, che colpisce con diversa intensità milioni di persone, soprattutto donne. All’origine del problema possono esistere gravi patologie come disfunzioni cardiache o renali, infiammazioni severe e reazioni allergiche. Spesso però il principale responsabile della ritenzione idrica è uno stile di vita sbagliato, la cui semplice correzione può apportare notevoli benefici.
In medicina il termine “ritenzione idrica” viene utilizzato per indicare la tendenza a trattenere liquidi nell’organismo. Il ristagno di questi fluidi è generalmente superiore nelle zone predisposte all’accumulo di grasso (addome, cosce e glutei).
Il segno principale della ritenzione idrica è l’edema, una condizione in cui l’accumulo di liquidi nei tessuti ne causa un anomalo rigonfiamento.
Molte donne attribuiscono erroneamente alla ritenzione il proprio sovrappeso ignorando che, in assenza di patologie importanti, il contributo della ritenzione idrica sull’aumento di peso è tutto sommato marginale. È invece vero il discorso contrario; è il sovrappeso a rallentare la diuresi e favorire la ritenzione idrica.
La cura della ritenzione idrica si basa sulla correzione delle cause che hanno dato origine al disturbo. In assenza di patologie importanti, il maggiore responsabile della ritenzione idrica è lo stile di vita.�� Alcune abitudini poco salutari contribuiscono ad aggravare la situazione:
fumo;
eccessivo consumo di alcolici;
sovrappeso;
predisposizione per i cibi salati;
abuso di farmaci e caffè;
abiti troppo stretti;
tacchi troppo alti;
rimanere a lungo in piedi senza muoversi.
L’arma migliore per combattere la ritenzione idrica rimane comunque l’attività fisica. Il movimento, purché sia eseguito regolarmente e con razionalità, contribuisce infatti a riattivare e rinforzare il microcircolo. L’esercizio più indicato in questi casi è
CAMMINARE, NON CORRERE: i ripetuti impatti col terreno causati dall'azione di corsa, oltre ad avere effetti negativi sulle articolazioni e sulla colonna vertebrale, causano delle microlacerazioni alle membrane delle cellule adipose che a lungo andare possono peggiorare la situazione. Inoltre, un'attività fisica svolta ad intensità troppo elevata porta alla formazione di acido lattico.
Mantenere la posizione seduta sul sellino per un'ora ostacola infatti la circolazione dei glutei, uno dei distretti corporei più colpiti da cellulite; inoltre, l'elevata intensità dell'esercizio porta all'accumulo di acido lattico con tutte le conseguenze negative .
Si raccomanda pertanto di svolgere attività di lunga durata come il ciclismo, la camminata veloce o lo step. I benefici di questo programma di allenamento sono molteplici: un'attività fisica regolare (almeno 30-40 minuti al giorno) porta ad un miglioramento generale delle capacità cardiocircolatorie e respiratorie favorendo la circolazione periferica.
In questo modo è possibile sconfiggere la cattiva circolazione che rappresenta il più grosso fattore di rischio per lo sviluppo della cellulite.
Per essere definita regolare l'attività fisica dev'essere svolta per almeno tre giorni alla settimana.
È importante consumare frutta e verdura ed in particolare quella ricca di vitamina C, una vitamina che protegge i capillari sanguigni, e cibi ricchi di potassio e poveri di sodio.
Il potassio svolge un’azione diuretica e favorisce l’eliminazione dei liquidi accumulati, soprattutto quando c’è un eccesso di sale nella dieta responsabile di gonfiori e ritenzione idrica. Il sale ed il sodio in esso contenuto sono alcuni tra i principali alleati della cellulite. Per questo motivo è importante assumere con la dieta alimenti dalle proprietà diuretiche evitando quelli che, come il sale, favoriscono la ritenzione idrica.��L’acqua deve diventare una fedele compagna e come tale va portata sempre con sé. Una corretta idratazione è infatti una delle soluzioni più semplici ed efficaci per combattere la ritenzione idrica (30 ml di acqua per kg di peso corporeo, es. 60 Kg x 30 ml = 1,8 litri )