22/09/2025
Il complesso monastico di S. Sofia a Benevento fu fondato nella metà del VIII secolo, sebbene le esatte date di inizio e fine lavori siano controverse. Gli Annales Beneventani attribuiscono la costruzione della chiesa al duca Gisulfo II (742-751), con il completamento da parte del suo successore Arechi II (758-787). Arechi II consacrò la chiesa nel 760, dedicandola alla Divina Sapienza e trasformandola in un sacrario per i Longobardi del Sud, aggiungendo le reliquie dei ss. Dodici Fratelli, di S. Eliano e S. Mercurio. Inizialmente, ospitava una comunità benedettina femminile, guidata da Gariperga, sorella di Arechi II.
Il monastero, ampliato tra XI e XII secolo, comprendeva due chiostri, uno dei quali sopravvive con pregevoli sculture. La chiesa presenta una pianta decagonale e uno schema a stella, con absidi affrescate e un portale decorato. L’interno è caratterizzato da pilastri e colonne che sostengono voltine a vela. La chiesa subì danni da vari terremoti, con significative ristrutturazioni nel XVII secolo. Nel Novecento, ulteriori restauri riportarono l’architettura alle presumibili condizioni medievali.
Nel 2011, S. Sofia è stata riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità per la sua rappresentatività della cultura longobarda. Oggi, il complesso ospita il Museo del Sannio, che conserva preziose testimonianze storiche e culturali.