30/08/2025
Ci uniamo alla proposta di un tavolo
IL SILENZIO CHE PESA PIÙ DEL RUMORE: PROFESSIONISTI DEGLI ALBERI ABBANDONATI A SÉ STESSI
In questi mesi di tensioni crescenti attorno al tema degli alberi in città, colpisce – e non poco – l’assordante silenzio delle associazioni di categoria, delle società tecnico-scientifiche, degli ordini professionali. Tutti muti, quando non distratti: come se l’ondata di polemiche, accuse, sospetti e processi sommari che investe quotidianamente chi si occupa di impianto, gestione e cura degli alberi non li riguardasse.
Eppure, in prima linea non ci sono gli opinionisti social, ma tecnici, professionisti e pubblici dipendenti che ogni giorno si assumono responsabilità enormi. Persone che non solo mettono competenza e passione per mantenere e, quando possibile, conservare gli alberi, ma che devono anche rispondere di conseguenze pesantissime quando un albero cade, quando un ramo si stacca, quando un evento meteorologico estremo provoca danni. È lì che scatta la caccia al colpevole, con il dito puntato su chi “non ha visto”, “non ha previsto”, “non ha fatto”.
La realtà, però, è che dietro ogni albero che cade c’è un sistema di responsabilità spesso sproporzionato, che ricade su chi lavora con stipendi e compensi non certo alti, e che raramente trova il sostegno corale delle istituzioni o delle associazioni professionali. Si tace per paura di esporsi? Per timore di inimicarsi qualcuno? O, peggio, perché si preferisce restare in superficie e cavalcare il consenso facile di chi vorrebbe alberi eterni, indistruttibili e al tempo stesso “sicuri”?
Il paradosso è evidente: tutti sono pronti a puntare il dito, nessuno a tendere una mano. Si invocano responsabilità individuali, ma si dimentica la responsabilità collettiva di lavorare insieme, di ascoltare la scienza e la tecnica, di ragionare su dati, su conoscenze consolidate e non su impressioni o slogan. Si lascia solo chi, sul campo, prova a gestire un patrimonio vivo e complesso, senza mai ricordare che nessun albero è eterno, nessun rischio è azzerabile, e che la vera sfida sta nel trovare un equilibrio ragionevole tra sicurezza e conservazione.
In questo contesto, il silenzio delle associazioni professionali pesa più di qualsiasi polemica. Non una voce chiara, non un documento unitario, non un’assunzione di posizione che difenda chi lavora CORRETTAMENTE, o che almeno riporti la discussione sul terreno della conoscenza scientifica. È un vuoto che si traduce in solitudine per i professionisti, e in ulteriore sfiducia per i cittadini.
Forse è arrivato il momento di rompere questo silenzio. Perché non si può chiedere ai tecnici di essere allo stesso tempo eroi quando salvano un albero e capri espiatori quando un evento sfugge al controllo. E perché, in definitiva, la credibilità stessa della gestione del verde urbano passa dalla capacità di fare squadra: tra professionisti, studiosi, istituzioni e cittadini. Ma per farlo serve coraggio. Coraggio che, almeno finora, è mancato.
Allora come si esce da questo impasse? Proponiamo un tavolo permanente di coordinamento tecnico-scientifico, dove associazioni di categoria, ordini professionali, società scientifiche, amministrazioni comunali, organi di ricerca e università possano discutere, condividere protocolli e linee guida, validati dalla scienza e dall’esperienza sul campo?
Non è certo, la mia, una proposta originale, ma se diamo delle linee generali a questo organismo forse qualche passo in avanti può essere fatto. E, allora, quali potrebbero essere alcuni dei suoi compiti?
- fornire documenti e pareri pubblici chiari a tutela dei professionisti che operano correttamente;
- elaborare strategie condivise di comunicazione del rischio, per rendere comprensibili ai cittadini le scelte di gestione e manutenzione;
- promuovere formazione continua e aggiornamento dei tecnici, integrando dati scientifici, conoscenze ecologiche e strumenti di valutazione del rischio;
- fungere da punto di riferimento autorevole, evitando che la discussione resti relegata a slogan o processi sommari sui social.
Solo costruendo questo spazio di confronto strutturato sarà possibile uscire dall’isolamento dei professionisti, restituire fiducia ai cittadini e sviluppare una gestione del verde urbano realmente equilibrata, sicura e sostenibile.
(foto da https://firenze.repubblica.it/cronaca/2023/11/02/news/firenze_albero_crolla_in_strada_allarme_in_viale_giannotti_nessun_ferito-419408905/)