04/08/2025
Università americane- Nascono in epoca coloniale come zone franche, diventano poi luoghi di emancipazione fino ai giorni nostri, con gli importanti cambiamenti in atto.
L’inchiesta è di Dania Ceragioli che in questi mesi ha sempre colto con prontezza, con la sua macchina fotografica e i suoi reportage, il significato di proteste e cambiamenti.
“I primi atenei statunitensi nacquero in epoca coloniale. Harvard, fondata nel 1636 nella colonia del Massachusetts, fu la prima, seguita da altre istituzioni come Yale (1701), Princeton (1746), e Columbia (1754). Queste primi poli universitari avevano una forte impronta religiosa: erano pensate per formare il clero e l’élite politica, ispirandosi al modello dei college inglesi di Oxford e Cambridge. L’obiettivo era creare una classe dirigente dotata di cultura classica, preparazione teologica e disciplina morale.
Fin dalle origini, le università americane si sono distinte per una certa autonomia: erano sì fondate da comunità religiose o da colonie, ma godevano spesso di charters – statuti – che garantivano una relativa indipendenza rispetto alle autorità civili. In questo senso, si configuravano come zone franche, dove si sviluppava un pensiero critico e spesso alternativo rispetto ai poteri dominanti”.
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