Prima del suo genere in Italia, la rivista è dedicata allo studio dell'interazione tra l'antropolog We are a peer-reviewed journal.
(English follows Italian)
Rivista di classe A per il settore concorsuale 11/A5 (Scienze Demoetnoantropologiche) Rivista scientifica Area 10 (Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche)
“Antropologia e Teatro” raccoglie contributi frutto delle ricerche guidate dalle due discipline che la animano: antropologia e teatro saranno gli ambiti aperti agli studiosi e ai giovani ri
cercatori che intendano cimentarsi in questa nuova “scommessa” scientifica. L’Altro, nella sua dimensione antopologica e/o teatrale, sarà il soggetto unificante di tutti gli interventi. La pubblicazione vuole essere innovativa sotto diversi aspetti. In primo luogo dedicandosi a studiare l'interazione tra due discipline, l'antropologia e il teatro appunto, fino ad oggi considerate distanti ma che unite insieme possono offrire chiavi di lettura originali ed interessanti. E' infatti quasi impossibile comprendere il teatro locale senza studiare a fondo le culture e le comunità che lo hanno prodotto. Si pensi solo al teatro in Asia e ai riti e alle ceremonie in Africa: in questi e altri casi, l'antropologia può rivelarsi un utile strumento di indagine per gli studi teatrali. Inoltre, la rivista online vuole sfruttare appieno le potenzialità offerte dalla rete, consentendo l'inserimento di articoli per tutto l'anno in lingua italiana, inglese e francese. English (Summary)
"Antropologia e Teatro - Rivista di Studi" collects articles, short essays, and reviews on Anthropology and the Performing Arts through a transdisciplinary perspective to stimulate scientific and cultural debates in both fields. The Journal’s goal is to serve as a reference point for the academic community offering a training ground for young scholars, and at the same time showcasing the findings of established researchers. We welcome contributions aimed at expanding and innovating research, especially those taking into account its multicultural, ever-changing background. Whenever exploring their common grounds, such as theatre in Asia or rituals in Africa - among others - research in the Performing Arts and Anthropology will continue to benefit from mutual interchange. We publish contributions in Italian, English, and French throughout the year....................................................................................................
Editore: Dipartimento delle Arti - Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Direttore responsabile: Giuseppe Liotta - Università di Bologna
Direttore scientifico: Matteo Casari - Università di Bologna
Comitato Scientifico: Stefano Allovio (Università degli Studi di Milano), Alberto Bentoglio (Università degli Studi di Milano), Hideyuki Doi (Ritsumeikan University, Giappone), Theodoros Grammatas (University of Athens, Grecia), Luca Jourdan (Università di Bologna), Giuseppe Lipani (Università degli Studi di Ferrara), Claudio Longhi (Università di Bologna), Gaetano Mangiameli (Università degli Studi di Milano), Cristiana Natali (Università di Bologna), Fernando Villaamil Pérez (Universidad Complutense de Madrid), Enrico Pitozzi (Università di Bologna), Ivo Quaranta (Università di Bologna), Robert Reid (Concordia University, Canada), Domenico Staiti (Università di Bologna), Fernando Villaamil Pérez (Universidad Complutense de Madrid, Spagna)
Comitato di Redazione: Beatrice Borelli, Davide Carnevale, Sara Colciago, Margherita De Giorgi, Cinzia Toscano
Consulente esterno per il web: Jean-Claude Capello
21/12/2024
📢 È appena uscito il numero speciale "Algoritmo Corea: performing arts ai tempi dell'intelligenza artificiale" (18/2024) curato da Matteo Casari. Hanno contributo al numero: Marco Milani, Giovanni Azzaroni, Giuseppina De Nicola, Francesco Spampinato, Federica Patti, Kim Jae Min e Andrea Paciotto
Lo trovate al 🔗 https://antropologiaeteatro.unibo.it/
30/09/2024
B̳E̳T̳W̳E̳E̳N̳ ̳T̳H̳E̳ ̳L̳I̳N̳E̳S̳
𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝗰𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗕𝗵𝗮𝗿𝗮𝘁𝗮𝗻𝗮𝘁𝘆𝗮𝗺
con Apoorva Jayaraman
𝟲 𝗲 𝟳 𝗼𝘁𝘁𝗼𝗯𝗿𝗲 𝗼𝗿𝗲 𝟮𝟬.𝟬𝟬
DAMSLab / La Soffitta - Università di Bologna
Apoorva Jayaraman è tra le più talentuose interpreti di Bharatanatyam, una danzatrice capace di incarnarne la lezione tradizionale aprendola alla ricerca e al dialogo con la contemporaneità: Apoorva è infatti profondamente impegnata nell'indagine artistica come pratica professionale e transdisciplinare convinta che il Bharatanatyam sia prima di tutto un’arte contemporanea. La sua peculiare linea di lavoro si deve alla formazione scenica, avvenuta come allieva di Priyadarsini Govind (già direttrice della prestigiosa accademia di Kalakshetra), e alla profonda curiosità e competenza scientifica che l’ha portata a conseguire un dottorato di ricerca in astronomia presso l'Università di Cambridge e un master in fisica presso l'Università di Oxford.
B̳E̳T̳W̳E̳E̳N̳ ̳T̳H̳E̳ ̳L̳I̳N̳E̳S̳
𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝗰𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗕𝗵𝗮𝗿𝗮𝘁𝗮𝗻𝗮𝘁𝘆𝗮𝗺
con Apoorva Jayaraman
𝟲 𝗲 𝟳 𝗼𝘁𝘁𝗼𝗯𝗿𝗲 𝗼𝗿𝗲 𝟮𝟬.𝟬𝟬
DAMSLab / La Soffitta - Università di Bologna
Apoorva Jayaraman è tra le più talentuose interpreti di Bharatanatyam, una danzatrice capace di incarnarne la lezione tradizionale aprendola alla ricerca e al dialogo con la contemporaneità: Apoorva è infatti profondamente impegnata nell'indagine artistica come pratica professionale e transdisciplinare convinta che il Bharatanatyam sia prima di tutto un’arte contemporanea. La sua peculiare linea di lavoro si deve alla formazione scenica, avvenuta come allieva di Priyadarsini Govind (già direttrice della prestigiosa accademia di Kalakshetra), e alla profonda curiosità e competenza scientifica che l’ha portata a conseguire un dottorato di ricerca in astronomia presso l'Università di Cambridge e un master in fisica presso l'Università di Oxford.
Roma, 26-27 settembre
"A Puppet in the East:Pinocchio within the Asian puppetry traditions"
convegno internazionale
Istituto Italiano di Studi Orientali Sapienza Università di Roma
Un bellissimo convegno al quale non vedo l'ora di partecipare. Questo il titolo del mio intervento: "Edward Gordon Craig, la Übermarionette e il Giappone: verso la robotica teatrale"
17/09/2024
"I luoghi hanno bisogno di bellezza".
Grazie a Manuela de Meo e Pietro Traldi di Sementerie Artistiche per lo splendido incontro che ha aperto la seconda settimana della Summer School "Performing arts e cultura sostenibile: riprogettare i territori" promossa dal Dipartimeto delle Arti dell'Università di Bologna. Grazie a Emanuele Regi che ha progettato con me questa iniziativa.
15/09/2024
Ancora due settimane per sostenere l'importante iniziativa del TTB Teatro tascabile di Bergamo, la prima traduzione italiana del Nāṭyaśāstra. Una fonte imprenscindibile per conoscere i fondamenti del pensiero teatrale classico indiano, un codice che ha dato forma e sostanza agli straordinari generi di teatro-danza indiani. Un testo che ogni appassionato di teatro dovrebbe avere e leggere.
Con questa campagna il Teatro Tascabile vi vorrebbe coinvolgere nella prima traduzione italiana del Nāṭyaśāstra, il più antico trattato sull’arte del teatro-danza al mondo. Nel 2023, in occasione del proprio 50° anno di vita, il TTB ne ha avviato la traduzione, un regalo per il&nb...
05/09/2024
Albenga, 9 e 10 settembre 2024
Com'era verde la mia valle: convegno internazionale e spettacolo in natura
Due giorni di confronto tra operatori, artisti e studiosi sui temi della progettazione culturale con il paesaggio attraverso pratiche (spettacoli in natura) e iniziative operative (festival e residenze artistiche). Si discuterà di sostenibilità e molto altro con realtà che operano spesso ai margini del mondo teatrale ma che svolgono un’importante opera di cura e sviluppo culturale sul territorio. Un convegno internazionale, “Per una rete sostenibile di teatri nel paesaggio in Italia”, curato da Matteo Paoletti e Emanuele Regi; uno spettacolo itinerante, “Camminanti del silenzio” di Teatro delle Selve. Tutto organizzato da Kronoteatro
17/06/2024
In questo viaggio che non smette di farmi belle sorprese ho avuto il grande onore, e non è una formula retorica, di essere intervistato assieme al maestro Umewaka Naohiko (sh*tekata della Scuola Kanze) dalla prestigiosa rivista “Nōgaku Times”. La rivista, pubblicata dall’editore specializzato Nōgaku Shorin, è distribuita in tutto il Giappone ed è letta da un pubblico di appassionati e profondi conoscitori del nō. Abbiamo discusso di patrimonio culturale immateriale (è del 2023 il ventesimo anniversario della relativa Convenzione UNESCO), di teatro e robotica (sopratutto nelle sue intersezioni con il nō e i teatri tradizionali giapponesi), di presenza e efficacia scenica e di molto altro. Non so cosa sarà pubblicato alla fine, ma mi conforta molto aver diviso il basto con il maestro Umewaka. Grazie a Muraoka san e a Yamagishi san e a tutta la redazione per la calorosa accoglienza e l’interesse dimostrato!
15/06/2024
Il 10 giugno, all’Università di Tokyo, ho avuto il grande piacere di conoscere Amino Azusa, ingegnere roboticista della Hitachi e appassionato costruttore amatoriale di robot. Nella sua vita ne ha creati decine. Tra questi Tokotokomaru, da anni il mio robot preferito. Ringrazio Amino san per la lunga intervista che mi ha concesso e per aver portato con sé Tokotokomaru. Quando lo ho visto “in carne e ossa” mi sono sentito come un adolescente al primo concerto del suo idolo: incredibile quante emozioni sappiano suscitare queste macchine! Non lo ho detto, Tokotokomaru è stato creato per danzare, per interpretare molto liberamente ma con grande efficacia il nō e il kabuki. Amino san lo ha realizzato nel 2004 e lo ha sviluppato fino al 2011, da allora Tokotokomaru non è più cambiato… ma una sua nuova e tecnologicamente più avanzata versione dovrebbe vedere la luce tra non molto. Non vedo l’ora. Tokotokomaru (il suo nome compone l’onomatopea della camminata dei bambini, tokotoko, con il suffisso che in antichità si aggiungeva ai nomi dei bambini, maru) ha vinto vari premi con la sua danza, ma anche qualche contest dove i robot se le danno di santa ragione. Che versatilità!
05/05/2024
Filosofie della conservazione tra Italia e Giappone. Culture del patrimonio a confronto.
Convegno internazionale.
9 maggio ore 9.30-12.30 e 14.30-17.30
Bologna
Centro Internazionale di Studi Umanistici "Umberto Eco”
Via Marsala 26,
In presenza e online
Intervengono: Marta Boscolo (Museo di Arte Orientale di Venezia), Furuta Ryo (Tokyo University of the Arts), Raffaele Milani (Università di Bologna), Olimpia Niglio (Università di Pavia), Ilaria Porciani (Università di Bologna), Rossella Menegazzo (Università di Milano), Saito Yasu (Fondazione Mokichi Okada, Atami), Chiara Tartarini (Università di Bologna).
Come cambia il concetto di patrimonio culturale, se ci muoviamo dall’Europa all’Asia Orientale? Come, in Italia e in Giappone, si conserva ciò che si ritiene meritevole di essere tramandato? Come cambiano i principi che guidano il restauro, architettonico e artistico? Secondo quali differenze si organizza uno spazio museale? Come vengono intese le collezioni, e quale ruolo il museo svolge in queste diverse culture? Il convegno metterà al centro della discussione un confronto serrato tra le diverse filosofie della conservazione che animano le culture del patrimonio in Italia e Giappone, per un confronto “attraverso lo specchio” che metta in luce le somiglianze (dettate anche dalla sempre più pronunciata globalizzazione dell’idea di cultural heritage) e le differenze tra questi modelli culturali.
Dopo mesi di progettazione e confronti sono felice di annunciare la Summer school
"Performing arts e cultura sostenibile: riprogettare i territori”
Un percorso didattico di due settimane per progettare spettacoli in armonia con il territorio e integrare ogni aspetto sostenibile, sociale, economico e ambientale per un cultural planning territoriale.
La summer School è rivolta a operatori culturali, dipendenti di istituzioni pubbliche e private con un ruolo nella pianificazione culturale e a studenti e studentesse.
Si comporrà di lezioni teoriche (prima settimana: 1-6 luglio) e workshop pratici (seconda settimana: 16-19 settembre) e fornirà le chiavi per un cultural planning territoriale dello spettacolo dal vivo che integri innovazione e green, welfare culturale, reperimento di fondi e finanziamenti.
Ringrazio il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, i colleghi e le colleghe e le tante realtà del comparto teatrale che hanno aderito:
Sista Bramini, Laura Budriesi, Massimo Carosi, Manuela de Meo, Lorenzo Donati, Pietro Floridia, Roberta Gandolfi, Bruna Gambarelli, Michele Losi, Rossella Mazzaglia, Monica Morleo, Roberta Paltrinieri, Matteo Paoletti, Anna Scalfaro, Claudia Strasserra, Pietro Traldi, Angelica Zanardi, Andrea Zardi,
OThiasos TeatroNatura, Sementerie Artistiche, Danza Urbana ETS Bologna , Cantieri Meticci, Compagnia Laminarie, Bureau Veritas Italia, Fienile Fluò
Mishima Yukio e l’atto performativo. Drammaturgie di un artista.
Presentazione del libro
Bologna, 27 marzo 2024 ore 13
Palazzo Marescotti, Aula Secci
via Berberia 4
Paola Scrolavezza ne parla con i curatori Giovanni Azzaroni, Matteo Casari, Katja Centonze
Mishima (1925-1970), con il suo pensiero e la sua vita densi di contraddizioni, ha contribuito indelebilmente a plasmare la cultura del Novecento, non solo in Giappone, dando voce e corpo a inquietudini e domande che ancora interrogano il presente. Le molteplici prospettive proposte dai contributi che compongono il libro invitano a inoltrarsi in modo nuovo tra le pieghe dell’esistenza e delle opere di un artista difficile da definire e da ricondurre a categorie predeterminate: la figura di Mishima è qui colta nella sua irriducibile complessità, superando i luoghi comuni e i fraintendimenti che l’hanno spesso riguardata fornendo un originale approfondimento alla dimensione drammaturgica e performativa della sua vita, della sua arte e della sua scrittura.
Contributi di: Giorgio Amitrano, Luciana Cardi, Matteo Casari, Stefano Casi, Katja Centonze, Maria Pia D'Orazi, Hideyuki Doi, Kasai Akira, Samantha Marenzi, Massimo Moricone, Donatella Natili, Bonaventura Ruperti, Virginia Sica.
Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Antropologia e Teatro - Rivista di Studi pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Rivista di classe A per il settore concorsuale 11/A5 (Scienze Demoetnoantropologiche) Rivista scientifica Area 10 (Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche)
La rivista, prima del suo genere in Italia, è dedicata allo studio dell'interazione tra due discipline, l'antropologia e il teatro.
“Antropologia e Teatro” raccoglie contributi frutto delle ricerche guidate dalle due discipline che la animano: antropologia e teatro saranno gli ambiti aperti agli studiosi e ai giovani ricercatori che intendano cimentarsi in questa nuova “scommessa” scientifica. L’Altro, nella sua dimensione antopologica e/o teatrale, sarà il soggetto unificante di tutti gli interventi.
La pubblicazione vuole essere innovativa sotto diversi aspetti. In primo luogo dedicandosi a studiare l'interazione tra due discipline, l'antropologia e il teatro appunto, fino ad oggi considerate distanti ma che unite insieme possono offrire chiavi di lettura originali ed interessanti. E' infatti quasi impossibile comprendere il teatro locale senza studiare a fondo le culture e le comunità che lo hanno prodotto. Si pensi solo al teatro in Asia e ai riti e alle ceremonie in Africa: in questi e altri casi, l'antropologia può rivelarsi un utile strumento di indagine per gli studi teatrali. Inoltre, la rivista online vuole sfruttare appieno le potenzialità offerte dalla rete, consentendo l'inserimento di articoli per tutto l'anno in lingua italiana, inglese e francese.
English (Summary)
"Antropologia e Teatro - Rivista di Studi" collects articles, short essays, and reviews on Anthropology and the Performing Arts through a transdisciplinary perspective to stimulate scientific and cultural debates in both fields. The Journal’s goal is to serve as a reference point for the academic community offering a training ground for young scholars, and at the same time showcasing the findings of established researchers.
We welcome contributions aimed at expanding and innovating research, especially those taking into account its multicultural, ever-changing background. Whenever exploring their common grounds, such as theatre in Asia or rituals in Africa - among others - research in the Performing Arts and Anthropology will continue to benefit from mutual interchange.
We are a peer-reviewed journal. We publish contributions in Italian, English, and French throughout the year.
Editore: Dipartimento delle Arti - Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Direttore responsabile: Giuseppe Liotta - Università di Bologna
Direttore scientifico: Matteo Casari - Università di Bologna
Comitato Scientifico: Stefano Allovio (Università degli Studi di Milano), Alberto Bentoglio (Università degli Studi di Milano), Hideyuki Doi (Ritsumeikan University, Giappone), Theodoros Grammatas (University of Athens, Grecia), Luca Jourdan (Università di Bologna), Giuseppe Lipani (Università degli Studi di Ferrara), Claudio Longhi (Università di Bologna), Gaetano Mangiameli (Università degli Studi di Milano), Cristiana Natali (Università di Bologna), Fernando Villaamil Pérez (Universidad Complutense de Madrid), Enrico Pitozzi (Università di Bologna), Ivo Quaranta (Università di Bologna), Robert Reid (Concordia University, Canada), Domenico Staiti (Università di Bologna), Fernando Villaamil Pérez (Universidad Complutense de Madrid, Spagna)
Comitato di Redazione: Beatrice Borelli, Davide Carnevale, Sara Colciago, Margherita De Giorgi, Cinzia Toscano
Consulente esterno per il web: Jean-Claude Capello