06/12/2025
“Il silenzio degli altri non è una misura del mio valore o della qualità di ciò che ho condiviso.”
Questo dovrebbe essere un mantra per molti, che si danno da fare nel pubblicare, ma sono ignorati, e non solo grazie ai soliti algoritmi. C’è ben altro.
Ognuno legge nei gruppi, nelle pagine, nei post, con un livello di attenzione diverso, spesso superficiale.
Molti non si accorgono dei dettagli, delle date.
Molti non si sentono autorizzati a dire qualcosa.
C’è chi guarda all’errore e oltre l’ovvio non riesce a vedere altro.
E moltissimi leggono e basta, anche se dentro di loro la cosa li colpisce.
La maggior parte delle persone, anche quando nota qualcosa, non interagisce: non per mancanza di affetto a chi posta, ma per PIGRIZIA RELAZIONALE (qualcosa che io comprendo solo con certe condizioni).
Perché scrivo questo?
Il 2 dicembre ho pubblicato in un mio gruppo, e poi l’ho condivisa pubblicamente il 4, una immagine e un segnale… ma non è stata colta la “danza”….
“Accorgetevi che c’è qualcosa di speciale” era il ritmo del messaggio.
Ma quasi nessuno ha “ballato con me”
Delusione?
Un senso di “non c’è nessuno che vede davvero come funziono io”?
Il dubbio di “Il mi piace è automatico, non importa la sostanza”?
Un messaggio nell’errore pubblicato, un invito ad approfondire il significato, a capire il perché significativo.
Ma è vero che il mio linguaggio energetico (quello che coglie connessioni)
è una caratteristica che richiede attenzione, curiosità, entusiasmo, anche impegno, e non una lettura alla “feisbuk”.
È normale che mi dispiaccia la mancanza di interazione: una parte di me è umana.
E quello è solo il modo in cui funzionano i social: si legge, si prende ciò che richiede meno fatica, spesso si passa oltre. A meno che non si abbiano interessi personali. Allora si trova connessione internet anche sull’Isola del Cocco.
Solo una persona ha avuto il coraggio di chiedere, la voglia di sapere, la capacità di andare oltre la conclusione più ovvia.
A lei ho spiegato (ma non è autorizzata a rivelarsi e a spiegare al posto mio).
E niente, per gli altri il significato resterà un segreto, perché non era un esercizio con la risposta sul retro.
Se una cosa non si vede, non si nota, non interessa, perché correrle dietro dopo?