30/08/2024
PYOU P**N
Nella calda estate che volge al desìo ci avviamo verso la ripresa della scuola e le maestranze di certo non scalpitano. Se dovessimo guardare la mole di corrispondenza che giunge dalle unità di comando, si potrebbe dire che non manca materia su cui riflettere. Nell’appropinquamento alla nuova stagione si aprono allo sguardo i vecchi problemi di una Scuola sempre in affanno e continuamente alle prese con sistemazioni di docenti, di cattedre, di acronimi variopinti e di personale in turn over compulsivo come non ci fosse un domani.
Vorrei sollevare una riflessione nelle menti ancora sopite da questa calda estate.
Perché non si riesce a trovare una soluzione agli organici della Scuola, e, di conseguenza, non si riesce a trovare una quadra sulle retribuzioni e sui trattamenti di carriera ed economici del personale della Scuola?
Il motivo è assai semplice nella sua banalità e tutti sappiamo che la scuola è stata da sempre il VOTIFICIO preferito della classe politica di ogni dove.
La Scuola è sempre stata appannaggio dei vari politici in cerca di voti e pronti ad elargire posti a chiunque con la parvenza di ricercare organici scolastici adeguati.
Una Macchina di Assunzione pronta all’uso di chi non avesse altra opportunità, o di elementi familiari in cerca di occupazione utile a mandare avanti il nucleo proprio contando su un lavoro comodo.
Insomma la Scuola “Rifugium Peccatorum” spesso di anime alla ricerca della propria comfort zone.
Inutile nasconderci che molti arrivino alla Scuola non per passione ma per opportuna scelta di comodo, e in questo la politica ha teso la mano per “TOCIARE” il biscottone facendo pagare il conto alla comunità, e non solo il conto economico, ma anche quello di qualità degli insegnanti e qualità del sistema scolastico.
La retribuzione oggi erogata al personale Scuola non ha alcuna logica prestazionale, ma è solo frutto di un accomodante favore della politica al sistema pubblico della istruzione.
I valori economici erogati, che sono sempre al centro delle battaglie perenni del personale scuola, sono, in un sistema produttivo moderno occidentale, inadeguati ad affrontare una vita dignitosa, ma sufficienti per consentire di mantenere famiglie che poi completeranno, ove riescano, il fabbisogno in altro modo.
Un sistema prestazionale invece dovrebbe tenere conto di cose abbastanza semplici, quali ad esempio, il ruolo da svolgere, le competenze per quel ruolo, le disponibilità di tempo e impegno per poterle svolgere, tutto nella ottica di una retribuzione adeguata a rispondere ad una vita dignitosa.
Quindi partendo da questo occorrerebbe riconoscere che molti non hanno competenze adeguate, hanno età improbabili rispetto all’impegno di un ruolo delicato, e vedono nella scuola il luogo dove attivare tante azioni, che la Scuola chiama “Progetti”, che miseramente finiscono per essere solo agglomerati di cianfrusaglie ideologiche con parvenza di saggezze complesse e motti da “imparare ad imparare” che poi franano nel nulla di partecipazioni di 4 gatti e di conseguenti ulteriori spese come per 100.000 micioni.
Obiettivamente un Docente dovrebbe essere in grado di maneggiare agevolmente strumenti digitali, aggiornamenti didattici e culturali, conoscenze specifiche dettagliate, capacità tecniche relazionali, caratterialità influente verso il pubblico scolastico e, in primis, verso gli Studenti.
Un Docente in poche parole dovrebbe essere un Maestro e i Maestri non necessitano di imporre regole ed elargire note in condotta e richiedere imperative imposizioni di gogne didattiche e comportamentali.
A un Maestro non si ride in faccia e si attaccano i disegnini sul vestito e questo non accadrebbe se i Docenti fossero Maestri.
Vorrei parlare anche del modus facendi di tanti e dovrei impegnare molto spazio per spiegare il mio punto di vista sulla applicazione della modalità “Maestro” , pertanto mi riservo di affrontare in altra disamina la quaestio.
Ecco, veniamo alla parte di economia spicciola.
Di fronte a Maestri occorrerebbe porre tre vincoli
1) Un docente non dovrebbe potere essere attivo in lezioni frontali una volta raggiunti i 50 anni
2) Un docente dovrebbe potere scegliere la modalità UNICUM o IBRIDUM ( Unicum nel momento in cui svolge la sua funzione esclusiva come professionista della Scuola, Ibridum se dovesse scegliere per una applicazione che gli consenta di svolgere anche professione e attività privata).
3) Un docente con una età superiore ai 50 anni potrebbe essere dedicato a funzioni di Mentor e Formatore dei nuovi Docenti, affiancandoli nel loro ingresso nella docenza, e potrebbero essere impegnati nei ruoli accessori e di integrazione della offerta scolastica ( orientamento, scuola lavoro, integrazione e inclusione, disabilità e piani formativi per le varie tipologie di indirizzi, anche di chi entri nei corsi di istruzione per adulti e varie altre tipologie di Soggetti.
Detto questo lo Stipendio dovrebbe avere una strutturazione completamente diversa
1) Docente UNICUM stipendio base netto : 4.000 EURO
2) Docente IBRIDUM stipendio base netto : 2.000 EURO
L’ orario del Docente Unicum dovrebbe essere di 40 ore settimanali totali fra attività didattica e attività di preparazione, compiti, esecuzione dell’incarico strettamente didattico.
L’orario del Docente Ibridum dovrebbe essere di 25 ore settimanali per consentire lo svolgimento chiaro della sua attività collaterale.
Ogni Docente che dovesse svolgere attività aggiuntive e/o svolgere orari “straordinari, dovrebbe ricevere un compenso ora di 35,00 Euro lordi. Ma non dovrebbe mai essere consentito di superare di 10 ore settimanali le attività straordinarie (UNICUM) o 5 ore (IBRIDUM).
Per parte mia metterei fine al concetto di crescita retributiva legata alla età, perché assolutamente iniquo. Non si comprende perché un vecchio Docente inadeguato debba percepire il 50% in più di un giovane e brillante Docente bravo, solo perché è più anziano!!
In questa visione della Scuola, ci sarebbe sicuramene spazio per affrontare vari argomenti e smettere di rivestire il ruolo di Stipendiati allo sbaraglio assumendo invece il compito di Maestri.
Ovviamente ho volutamente semplificato una fotografia che sia chiara, ma poi di concerto e conseguenza andrebbero riviste tutte le situazioni progettuali e applicative della Scuola, dagli orari alle discipline da studiare ai corsi di studi, non necessariamente GABBIE , ma aperti a piani di studio individuali dal biennio in avanti.
La Scuola oggi mostra una decadenza che si ripercuote fortemente sulla qualità dell’unico valore vero per dare speranza al futuro, i nostri GIOVANI.
Una scuola di lamentosi e insoddisfatti operatori alla ricerca della sistemazione o di improbabili amazzoni della rimembranza che claudicano fra connessioni che si perdono ogni tre per due e phisyque sans role in smemorata perdita di entusiasmi.
A tal proposito suggerirei alla variegata massa di disconnessi in ricerca di etere antennato di dedicarsi a PYOU P**N … forse libererebbero endorfine utili, anche in questa fase confusa, a rasserenare gli umori caratteriali, smettendo di infilare coltelli nelle pieghe amministrative deboli del personale in attesa di acronimo stipendiale corretto.
PYOU P**N PER TUTTI e meno JAZZA !!!
Gaetano Memmola