27/06/2025
Le dipendenze: un legame con il non detto. Le dipendenze non sono semplicemente mancanza di volontà o cattiva abitudine. Sono un disperato tentativo dell'anima di riempire un vuoto, di sfuggire a un dolore non nominato o di mantenere una lealtà invisibile con la storia della famiglia. Ogni dipendenza ha un significato profondo, una radice che spesso non si vede ad occhio n**o, ma si sente in ogni ripetizione, in ogni ricaduta, in ogni impulso incontrollabile. Dicono che la parola dipendenza derivi da "non detto", da ciò che è rimasto intrappolato nella memoria del corpo e del sistema familiare. Un dolore irrisolto, un duello non elaborato, un amore mai arrivato. Cosa cerca di evitare chi cade in una dipendenza? Quale storia continua a risuonare nella sua vita senza che io possa fermarla? Le sostanze, le abitudini, le ossessioni... sono tutte manifestazioni di un bisogno più profondo. Droga (cocaina, ma*****na, eroina, ecc. ) cercano di disconnettersi da una realtà insopportabile, dimenticare una ferita del passato o rompere un legame con l'autorità che è stata vissuta come oppressiva. L'alcool soffoca la paura di sentire, il bisogno di evitare la vita, il dolore di una madre assente o un amore che non ha potuto sostenere. Il tabacco cerca di riempire un vuoto materno, di colmare la mancanza di contatto emotivo o di generare un momento di calma. Zucchero e cioccolato cercano di compensare l'assenza di amore e tenerezza, la fame di dolcezza che l'infanzia non ha potuto saziare. Il sesso senza coscienza sostituisce la connessione reale con una costante ricerca fisica, confondendo desiderio con amore. Il lavoro eccessivo è una corsa senza fine per dimostrare valore, per sentire che basta in un mondo dove la produttività vale più della vita stessa. L'esercizio compulsivo cerca di scolpire un corpo che forse non sarà mai abbastanza per chi non accetta se stesso. Gli acquisti compulsivi riempiono carrelli vuoti come chi cerca di riempire il vuoto interiore con oggetti che non saranno mai abbastanza. Le relazioni tossiche e la dipendenza emotiva riflettono la lotta per trattenere l'amore, per non essere abbandonato, per non rivivere una ferita già troppo grande in passato. L'ossessione per il controllo è la paura dell'incertezza, il tentativo di sostenere la vita con forza per non cadere nel caos. L'attaccamento alla sofferenza, al dramma o alla tristezza sono spesso una lealtà inconscia verso un destino familiare dove il dolore era l'unico modo di appartenersi. Ogni dipendenza è un messaggio nascosto. Non si tratta solo di lasciarla, controllarla o sostituirla con un'altra. Si tratta di guardare la sua radice, di chiedersi con coraggio quale vuoto sta cercando di riempire e di riconoscere la storia che la sostiene. Guarire una dipendenza non è una battaglia contro l'impulso, è un processo di riconciliazione con il passato, un atto d'amore verso se stessi e un permesso di vivere senza catene. Perché solo quando capiamo che ciò che cerchiamo fuori non potrà mai riempire ciò che manca dentro, possiamo finalmente trovare la pace che tanto desideriamo.