Napoli MONiTOR

Napoli MONiTOR Napoli Monitor è un giornale on line di cronache, inchieste, reportage e disegni. Dal 2015, Monitor ha cominciato a pubblicare alcuni libri.

Dal 2006, per nove anni, Napoli Monitor è stato un giornale cartaceo, prima mensile e poi bimestrale, che ha raccontato attraverso cronache, inchieste, reportage e disegni, la città di Napoli principalmente, ma anche altre storie provenienti dall'Italia e dal Mondo. Dopo sessanta numeri la redazione ha interrotto la pubblicazione del cartaceo per dedicarsi esclusivamente alla costruzione di un por

tale on-line con aggiornamenti quotidiani. Non una vera e propria casa editrice, ma un numero di uscite programmate, con cadenza periodica e continuativa. Il senso del percorso non cambia: narrare la realtà, rafforzando i nostri punti di vista attraverso uno stile non banale, tra letteratura, giornalismo e ricerca sociale, abbinando l’originalità e la cura. Ulteriori info su: http://napolimonitor.it/napoli-monitor-sito-internet-libri-e-altre-novita/

Un intervento meramente giurisdizionale non può essere sufficiente davanti a un mosaico che si compone e ricompone di co...
18/07/2025

Un intervento meramente giurisdizionale non può essere sufficiente davanti a un mosaico che si compone e ricompone di continuo. Un garante che non parla, una legge che protegge chi picchia, un decreto che finanzia la difesa degli imputati in divisa, una riforma che sterilizza il reato di tortura, una giurisdizione che si dissolve verso strutture extraterritoriali: tutto è coerente con l’obiettivo di silenziare la denuncia, ridurre al minimo le garanzie, garantire l’impunità e normalizzare l’eccezione. È il passaggio dalla giustizia alla gestione, dal diritto alla forza, e non è solo una crisi: è una precisa scelta politica. Di fronte a un sistema che si regge sulla paura e sull’opacità, il rischio non riguarda solo i detenuti, i migranti o i marginali: è un rischio per tutti, e per gli equilibri democratici generali, perché quando il potere si protegge dalla legge e non con la legge, la libertà smette di essere un principio, e diventa un privilegio.

un articolo di Luna Casarotti
disegno di Mattia Vincenzo Abbruzzese

Sembra un mosaico in accurata composizione, tassello dopo tassello per rafforzare il potere di chi lo esercita e silenziare la voce di chi lo subisce. Nelle carceri italiane, il tasso di sovraffollamento ha superato il 133 per cento nel giugno 2025: Milano San Vittore ha raggiunto il 220 per cento.....

Se si trattasse di una dozzina o poco più di edifici presunti abusivi sarebbe ancora un fatto insignificante, ma questi...
17/07/2025

Se si trattasse di una dozzina o poco più di edifici presunti abusivi sarebbe ancora un fatto insignificante, ma questi sono solo la punta dell’iceberg di una pratica di densificazione diffusa (si parla di centinaia di situazioni analoghe), e sono l’effetto non di singole trasgressioni, ma di un meccanismo che è stato politicamente incoraggiato e alimentato a più livelli. Sono stati pensati e applicati cavilli interpretativi degni della più perversa mentalità burocratica per distorcere leggi urbanistiche chiare e comprensibili e volgerle a favore degli immobiliaristi e della rendita, chiamando questi barocchi palinsesti giuridici “semplificazioni”. Prima sono stati attribuiti eccessivi sconti sulle tasse e premi in cubatura a lavori che ristrutturassero gli edifici esistenti, invece di abbatterli e sostituirli, teoricamente per la buona ragione di limitare le nuove costruzioni e il loro insostenibile impatto ambientale e sociale sulla città. E poi si è provveduto a estendere la definizione di ristrutturazione a operazioni di abbattimento e ricostruzione di edifici anche completamente diversi, molte volte più voluminosi di quelli precedenti.

un articolo di Lucia Tozzi dal numero 14 (maggio 2025) de Lo stato delle città
disegno di Adriana Marineo

La rilevanza politica delle vicende dell’urbanistica milanese – il particolare modello di turbocapitalismo immobiliare-finanziario che è stato messo in atto, le proteste prima sommesse poi sempre più incalzanti dei cittadini, le inchieste, la legge Salva Milano e gli eventi che si [...]

Nel giugno 2024 Superstruct Entertainment viene comprata per 1.7 miliardi di dollari da Providence Equity Partners L.L.C...
16/07/2025

Nel giugno 2024 Superstruct Entertainment viene comprata per 1.7 miliardi di dollari da Providence Equity Partners L.L.C., a sua volta parte di Kohlberg Kravis Roberts & Co.
KKR è un fondo fiduciario a stelle e strisce con cinquemila dipendenti, sedi in una ventina di paesi e un portafoglio di investimenti stimato poco sopra i settecento miliardi di dollari. Investe letteralmente in tutto il pianeta e in qualunque cosa possa generare profitti: telecomunicazioni e sanità, energie rinnovabili e sviluppo software, raccolta differenziata e costruzioni. E anche nella pulizia etnica.
In Israele, KKR detiene quote di società operanti nel settore della cybersicurezza, dell’elaborazione dati e della produzione di armi. È anche azionista di maggioranza in una cordata di compagnie che offrono investimenti immobiliari nei territori occupati. Il corto circuito è servito: un comparto che lavora offrendo esperienze culturali e ricreative orientate (almeno sulla carta) alla promozione della diversità, della tolleranza e della pacifica convivenza si ritrova tra gli asset di un conglomerato che investe nel genocidio. Come in un gioco di matrioske, nella più piccola c’è il tuo dj preferito – ma la più grande è sporca di sangue.

un articolo di Brian D'Aquino
disegno dall'archivio MONiTOR

“Stai dando a un’organizzazione il permesso implicito di essere complice del genocidio in Palestina, per poi fare donazioni a chi riesce a sopravvivere. Non ha davvero alcun senso ed è profondamente ipocrita. Hai potere nell’industria e potresti usare il tuo privilegio con [...]

Già una prima volta la procura romana aveva chiesto l’archiviazione del caso, richiesta respinta dal giudice per le inda...
15/07/2025

Già una prima volta la procura romana aveva chiesto l’archiviazione del caso, richiesta respinta dal giudice per le indagini preliminari che aveva argomentato la sua decisione con una dettagliata ordinanza di settanta pagine, dalla quale emergevano le incongruenze e le lacune delle indagini: tra le altre, rimangono tuttora irrisolte la questione relativa alla “bonifica” fatta nell’appartamento in cui abitava Paciolla, nel quale non è stata rintracciata alcuna impronta digitale, e il ruolo rivestito nella vicenda da Christian Thompson, responsabile della sicurezza per la missione a cui partecipava il cooperante italiano, l’uomo che è arrivato prima di tutti sul luogo del delitto e che ha gestito le operazioni (qualche mese dopo la morte di Paciolla, Thompson è stato promosso a capo nazionale del Centro operazioni di sicurezza Onu a Bogotà).

un articolo della redazione
foto dall'archivio della famiglia Paciolla

Il trenta giugno scorso il tribunale di Roma ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta per la morte di Mario Paciolla, cooperante italiano dell’Onu trovato morto nel 2020 nella sua casa di San Vicente del Caguan, in Colombia. L'ipotesi del suicidio, sostenuta dalle autorità colombiane, è [....

Diverse le tappe della pacifica invasione. Prima il Lido Fortuna, concessionario molto frequentato dai bagnolesi, ma che...
14/07/2025

Diverse le tappe della pacifica invasione. Prima il Lido Fortuna, concessionario molto frequentato dai bagnolesi, ma che da qualche anno cerca con sempre maggior determinazione di impedire l’attraversamento della spiaggia a chi non vuole affittare un ombrellone o un lettino per recarsi in autonomia sulla parte di spiaggia libera. Poi il Lido comunale, una distesa di sabbia ed erba che il comune di Napoli ha dotato di ombrelloni e passerelle “per l’elioterapia”, perché da trent’anni non è capace di bonificare il mare, che rimane interdetto alla balneazione. Ancora, l’Arenile, altro stabilimento che da trent’anni affaccia su un mare interdetto, che impedisce il libero accesso verso il mare e che si trasforma al tramonto in una discoteca sulla spiaggia, facendo profitti da capogiro. Infine l’ex circolo operaio Ilva, oggi totalmente privatizzato, in quota politica al Partito democratico, e che nulla ha più a che vedere con il tessuto sociale del territorio, tanto è vero che è recintato da cancelli, sbarre automatiche e barriere di vario genere.

una fotogalleria di Gaia Del Piano
testo di Rosa Battaglia

Circa cinquecento persone hanno sfilato ieri a Bagnoli in occasione della “Presa della battigia”, la manifestazione convocata ogni anno dai comitati per il mare libero per rivendicare l’accesso alle spiagge per tutti, e per denunciare la selvaggia privatizzazione di beni pubblici e collettivi ...

Se n’è andato all’alba di venerdì, a ottantotto anni, Goffredo Fofi, “il Vecchio”, come lo chiamavano affettuosamente i ...
13/07/2025

Se n’è andato all’alba di venerdì, a ottantotto anni, Goffredo Fofi, “il Vecchio”, come lo chiamavano affettuosamente i miei amici più grandi, con alcuni dei quali pure negli anni se ne era detto di tutti i colori. Lucido, corrosivo, impietoso narratore e analista del mondo che ci circonda, è stato instancabile agitatore culturale e riferimento per quei pochi scrittori, autori cinematografici e teatrali, giornalisti e tutto il resto, che ancora possono più o meno dirsi degni di appartenere a queste categorie.

un articolo di Riccardo Rosa
disegno di Ottoeffe

Se n’è andato all’alba di venerdì, a ottantotto anni, Goffredo Fofi, “il Vecchio”, come lo chiamavano affettuosamente i miei amici più grandi, con alcuni dei quali pure negli anni se ne era detto di tutti i colori. Lucido, corrosivo, impietoso narratore e analista del mondo che ci circond...

A proposito dei costi destinati alla reclusione, l’Osservatorio registra il progressivo allargamento delle attività del ...
11/07/2025

A proposito dei costi destinati alla reclusione, l’Osservatorio registra il progressivo allargamento delle attività del terzo settore anche nella gestione dell’esecuzione della pena. Tale processo di privatizzazione non riguarda soltanto l’affidamento di singoli servizi a enti esterni (come la mensa o l’approvvigionamento idrico per le strutture che non hanno l’allaccio), ovvero di percorsi trattamentali (il laboratorio di teatro) e lavorativi (la sartoria) già ampiamente affidati a cooperative, ma della reclusione tout court. Il decreto legge 92/2024, convertito con legge 112/2024, disciplina le nuove “strutture residenziali per l’accoglienza e il reinserimento sociale dei detenuti”. Il ministero di giustizia dispone di un elenco delle strutture residenziali e per il funzionamento di questi spazi affida un finanziamento di sette milioni di euro (bacino economico di Cassa delle Ammende). La critica di Antigone è chiara: “Il comma 4 dell’art. 8 cita esplicitamente la disponibilità ad accogliere soggetti in regime di detenzione domiciliare. Quest’ultima è una forma di detenzione a tutti gli effetti, sebbene in privata dimora. Quando la privata dimora non appartiene alla persona stessa che sta scontando la pena bensì ad altro soggetto privato, e quando questo soggetto privato riceve fondi pubblici per provvedere alla reintegrazione sociale del condannato, il risultato somiglia molto a un carcere privato”.

un articolo di Luigi Romano
disegno di Rosario Vicidomini

Ogni anno l’Osservatorio di Antigone stila il Rapporto sulle condizioni delle prigioni e sul funzionamento della macchina penale. Senza respiro è il ventunesimo ed è stato presentato il 21 maggio di quest’anno a Roma nella sede dell’associazione. L’analisi come sempre è rigorosa [...]

L’assegnazione di questi tirocini, però, non teneva conto dei lunghi e tortuosi percorsi svolti finora, né dei passaggi ...
10/07/2025

L’assegnazione di questi tirocini, però, non teneva conto dei lunghi e tortuosi percorsi svolti finora, né dei passaggi intermedi effettuati dalle centinaia di persone appartenenti ai due gruppi: corsi di formazione ministeriali nell’ambito del programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori); altri programmi statali per gli over trentacinque; esperienza volontaria nell’ambito dei servizi pubblici, della pulizia delle spiagge, della manutenzione del verde. «Il vero punto – commenta uno dei disoccupati del Movimento 7 Novembre – è la mancata assunzione di una responsabilità politica da parte delle istituzioni, locali e nazionali, che con la scusa di una presunta trasparenza, che sembra una presa in giro quando ci sono centinaia di persone che per un proprio diritto hanno lottato più di dieci anni, non hanno voluto dare conclusione a un processo di emancipazione individuale e collettiva. Una scelta ancora più assurda se l’alternativa è passare attraverso uno strumento informatico farraginoso e di fatto inutilizzabile come il portale che è stato costruito».

un articolo della redazione
disegno di Escif

Da più di dieci anni uomini e donne organizzati nel Movimento Disoccupati 7 Novembre, a cui si sono poi uniti quelli del Cantiere 167 di Scampia, lottano a Napoli per una formazione qualificata e per un posto di lavoro stabile e dignitoso. Dopo tanto battagliare, e dopo una serie di…

una storia a puntate di Diego Miedo
10/07/2025

una storia a puntate di Diego Miedo

Una storia a puntate di diego miedo

Il 20 giugno viene approvato in consiglio dei ministri un decreto che assegna l’onore e onere dell’organizzazione della ...
09/07/2025

Il 20 giugno viene approvato in consiglio dei ministri un decreto che assegna l’onore e onere dell’organizzazione della Coppa a Sport e Salute. L’azienda, che fa capo al ministero dello sport, avrà sette milioni e mezzo di euro per le prime spese. Il decreto sollecita la Cabina di regia dell’ente commissariale per Bagnoli a “rimodulare gli interventi già previsti nell’ambito del programma di risanamento ambientale al fine di individuare quelli prioritari necessari alla realizzazione dell’evento”. Un comitato tecnico di undici componenti, di cui sei nominati dagli organizzatori, tre dal governo, uno da Sport e Salute e uno solo dal comune di Napoli, prenderà le decisioni. È il primo caso al mondo di un commissario governativo commissariato da un ministero (in cambio, come “contentino”, il Comune potrà spendere, per favorire gli interventi necessari alla competizione, novanta milioni in deroga alle regole di bilancio – questa cosa è da ricordare ogni qual volta da palazzo San Giacomo ci diranno: “Eh, ma non ci sono i soldi per fare questo intervento”).
Manfredi ci mette qualche giorno a riorganizzare le idee, ma alla fine chiede poteri speciali (per lui) e strumenti di semplificazione per gli interventi sul molo San Vincenzo e la terrazza a mare di San Giovanni a Teduccio, per i posti barca a Nisida e al Molosiglio, al fine di eludere le autorizzazioni ambientali (lo dice chiaramente, senza giri di parole). Il consiglio comunale è confinato a una specie di assemblea di condominio, anzi meno, perché nel merito delle questioni non può neppure discuterne.

un articolo di Riccardo Rosa
disegno di Mario Damiano

15 maggio: il governo italiano e la Emirates Team New Zeland annunciano che la trentottesima edizione della America's Cup Louis Vuitton si svolgerà a Napoli nell'estate 2027. Il centro nevralgico sarà il litorale di Bagnoli. La politica nazionale e locale si affanna a rivendicare [...]

I genitori di Farzåd, entrambi militanti comunisti, hanno avuto un ruolo attivo nella rivoluzione del 1979, prima che si...
08/07/2025

I genitori di Farzåd, entrambi militanti comunisti, hanno avuto un ruolo attivo nella rivoluzione del 1979, prima che si affermasse la componente islamista. Per questo motivo non hanno più potuto esercitare la loro professione (erano due insegnanti), per questa ragione la loro vita ha subito una brusca virata insperata. Racconto a Farzåd di avere parlato con altre persone di origine iraniana qui a Roma, alcuni si sono detti felici dell’attacco. «Nessuno dei miei amici ha gioito degli attacchi sulle città e sulle infrastrutture civili del paese. Anche i dissidenti in Iran non sono felici. Certo, sono felici i dissidenti monarchici che vivono nella calma e nella tranquillità delle società occidentali. Loro sì che sono contenti, credevano e speravano che con questi attacchi finisse la teocrazia. Chiaramente questa loro speranza non coincide con la realtà dei fatti. Questa gente vive in una bolla, in un’altra realtà. Chi si trova in Iran è abbastanza intelligente da vedere quello che è successo. Queste persone hanno visto già questo spettacolo in Iraq, in Libia e in Siria. Il governo genocida di Israele non può essere il salvatore del popolo iraniano. Questo fatto è chiaro ai cittadini iraniani all’interno del paese, ma non ai monarchici all’estero. Il cancelliere tedesco che afferma che “Israel is doing our dirty job” probabilmente dovrebbe pensare alle conseguenze di questo dirty job per l’Europa». Farzåd fa l’esempio della Siria e dell’Iraq e di quello che è accaduto dopo la guerra civile causata dall’intervento militare occidentale.

un articolo di Marzia Coronati
disegno di Otarebill

Nei primi giorni di giugno Farzåd è venuto a farci visita al centro di aggregazione Approdo di Garbatella, a Roma, dove ha preso vita un laboratorio radiofonico rivolto a ragazze e ragazzi delle scuole medie. Da poche ore sui titoli dei quotidiani campeggiava la notizia del cessate il [...]

La sentenza ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 35 in relazione alla mancata previsione di tre ga...
07/07/2025

La sentenza ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 35 in relazione alla mancata previsione di tre garanzie fondamentali: il diritto all’informazione e comunicazione del provvedimento alla persona interessata o al suo legale rappresentante (avvocato, amministratore di sostegno, tutore o curatore); il diritto della persona a essere sentita prima della convalida; la notifica del provvedimento di Tso alla persona interessata o al suo legale rappresentante. [...]
Ha fatto anche riferimento al rapporto del Comitato europeo per la prevenzione della tortura, che nel 2023 aveva evidenziato come il Tso in Italia segua un “formato standardizzato e ripetitivo” in cui il giudice tutelare “non incontra mai i pazienti che rimangono disinformati sul loro status legale”. La Corte non si è limitata alla questione Tso, mettendo giustamente in discussione l’analogo dispositivo amministrativo restrittivo della libertà personale che riguarda i migranti senza documenti: “L’accompagnamento coattivo alla frontiera e il trattenimento dello straniero nei centri di permanenza per il rimpatrio devono essere assistiti dal diritto di essere ascoltati dal giudice in sede di convalida, sicché sarebbe irragionevole e lesiva del principio di eguaglianza l’omessa previsione di analogo adempimento nel trattamento sanitario coattivo”.

un articolo del Collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud
disegno di Canemorto

Con la sentenza n.76 del 2025 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità parziale dell’articolo 35 della legge 833/1978, che norma il Trattamento sanitario obbligatorio, ex articolo 3 della legge 180/78, cosiddetta “legge Basaglia”. In particolare, la sentenza ha dichiarato la [....

Indirizzo

Calabritto

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Napoli MONiTOR pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta L'azienda

Invia un messaggio a Napoli MONiTOR:

Condividi

Digitare