18/07/2025
(✍️Natascia Festa) L’età rimossa, messa nell’angolo dei luoghi comuni, quella biologicamente non più riproduttiva, ma emotivamente assai più che fertile: la menopausa, associata a «una vampata di rossore», per dirla con Domenico Rea, viene strappata dal cono d’ombra della rutinaria medicalizzazione da Valeria Parella e Lisa Ginzburg. Le due scrittrici firmano ogni lunedì due episodi di Vamp, un copernicano podcast Feltrinelli, con il quale con benedetta sincerità accendono l’occhio di bue sul climaterio. Ci raccontano tutto in risposte a due voci.
Menopausa, le parole per dirla: con «Vamp» state scardinando un tabù invisibile. Come avete deciso di fregarvene e piazzare al centro della discussione – culturale, letteraria e sociale – quello che al massimo era confinato sulla scrivania di un medico?
«Nel momento in cui abbiamo capito che era davvero un tabù. Cioè per noi è un argomento quotidiano, siamo donne di età molto vicine, abbiamo amiche, confidenti, sorelle con le quali si parla spessissimo di menopausa. Ci siamo chieste dove fosse collocato nel panorama della discussione sul corpo questo momento così importante. Perché noi siamo in una società completamente rivolta ai simboli e ai significati del corpo. E ci siamo accorte che era una conversazione clandestina, o meglio: a livello medico se ne parla, ci sono alcune rubriche molto interessanti sui femminili, ma la letteratura? L’aneddotica? La storia? Bisognava recuperare la questione con un altro sguardo».
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