LetterateMagazine

LetterateMagazine letteratura, cinema, teatro, poesia: idee, recensioni alla ricerca delle autrici più significative Si occupa di scritture, politiche, culture delle donne.

LetterateMagazine è la rivista online della Società Italiana delle Letterate. E non solo. Alla ricerca di parole, linguaggi, narrazioni che interpretino e raccontino cambiamenti e spostamenti in corso. Nello scambio tra lettrici, autrici e autori – e personagge. È stata fondata nel 2013 da Bia Sarasini che l'ha diretta fino alla fine del 2018 quando se ne è andata prematuramente. In redazione hann

o lavorato Barbara Bonomi Romagnoli, Laura Marzi, Gisella Modica, Gabriella Musetti, Silvia Neonato, Alessandra Pigliaru. Dal 2019 la dirige Silvia Neonato. In redazione: Giulia Caminito, Loredana Magazzeni, Laura Marzi, Gisella Modica, Gabriella Musetti, Sarah Perruccio e Amanda Rosso

La terza strenna é a cura di Amanda Rosso che consiglia "L'uso della foto" di Annie Ernaux e Marc Marie, edito quest'ann...
19/12/2025

La terza strenna é a cura di Amanda Rosso che consiglia "L'uso della foto" di Annie Ernaux e Marc Marie, edito quest'anno da L'orma editore con la traduzione di Lorenzo Flabbi.

"L’uso della foto" è forse il libro in cui Annie Ernaux si espone di più sottraendo, rivendicando il diritto all’opacità che attraversa la negoziazione costante dell’atto di narrarsi.
Scritto con Marc Marie durante i mesi di una relazione amorosa e del trattamento per un tumore al seno, il testo prende avvio da una serie di fotografie scattate dopo i loro incontri. Al posto dei corpi restano abiti abbandonati, interni domestici, oggetti. Non l’evento, ma ciò che ne sopravvive.
Quello tra testo e immagini è un rapporto di rispecchiamento asimmetrico: la fotografia trattiene e tace, mentre la scrittura rivela e insiste sulle tracce di ciò che non appare. Ernaux, che ha fatto dell’esposizione dell’intimo una pratica politica, sceglie qui di lavorare sui resti, su ciò che rimane dopo il desiderio, dopo la malattia, dopo il passaggio dei corpi.
Corpo che, pur centrale, resta fuori campo: desiderante, curato, esposto allo sguardo medico, ma sottratto allo sguardo fotografico. La scrittura diventa così un gesto di controllo e di cura, un modo per riappropriarsi di un corpo vulnerabile senza consegnarlo alla visibilità totale. Non una scelta di pudore, ma la rivendicazione di un sé precario, sottratto allo sguardo e affidato alle tracce lasciate dall’esperienza amorosa e dalla malattia.
L’opera, un passo a due che si dispiega nell’alternarsi di voci, linguaggi e modalità percettive, si costituisce come prosodia dell’esperienza di eros e thanatos: una partitura fatta di pause, ritorni e tracce, in cui desiderio e malattia si inscrivono nel tempo della scrittura. Un libro che fa del nascondimento una soglia, delle tracce un linguaggio e dell’assenza una forma di presenza politica e affettiva.

La seconda strenna é un dono di Loredana Magazzeni: "TUTTE CHIACCHIERE. Le voci e i silenzi delle donne italiane di fine...
18/12/2025

La seconda strenna é un dono di Loredana Magazzeni: "TUTTE CHIACCHIERE. Le voci e i silenzi delle donne italiane di fine Ottocento" di Silvia Falcione, con approfondimenti critici di Roberta Cesana e Maria Vittoria Vittori, 8ttO EDIZIONI, 2025.

Da Anna Maria Mozzoni a Marchesa Colombi a Annie Vivanti, immensa fu la produzione delle donne nella seconda metà dell’Ottocento, ma soprattutto la loro presa di parola. Attiviste, scrittrici o semplici docenti, esse conquistano la scena pubblica apparendo nei salotti privati, nelle pubbliche sale e nei teatri per discutere di politica, leggere a voce alta le loro conferenze, presentare i loro romanzi. La giovane studiosa Silvia Falcione, partendo dai lavori di storiche (Franca Pieroni Bortolotti, Michela De Giorgio, Silvia Franchini, Maura Palazzi, Liviana Gazzetta, Marina Zancan e tante altre), e con un occhio al pensiero femminista contemporaneo di Judith Butler, Silvia Federici, Nancy Fraser, ricostruisce il cammino della presa di parola delle donne a partire dalla loro voce.
Non a caso i passi con cui l’autrice ci conduce “fuori dal silenzio” delle donne, riguardano questi quattro ambiti (salotti, conferenze, scrittura giornalistica e scrittura letteraria), trattati in altrettanti capitoli, segnando l’Unità d’Italia il nodo temporale cruciale in cui si definiscono i caratteri della nazione e si affina il ruolo giocato dalle donne stesse nella partecipazione al processo di cittadinanza.
Tra la produzione femminile ottocentesca ancora poco nota al pubblico ci sono le conferenze educative, che venivano pubblicate da piccole stamperie e case editrici e lette in pubblico. L’anonimato, l’ironia, l’uso dei diminutivi per descrivere il proprio lavoro (le mie povere cose, le mie storiette semplici) sono, secondo Falcione, apposite strategie di dissimulazione delle autrici per evitare la censura morale praticata dagli uomini (le donne non potevano esporsi pubblicando libri, a loro era concesso il solo ambito domestico e della maternità). Come sottolinea l’autrice, Maria Antonietta Torriani e Anna Maria Mozzoni erano in giro per l’Italia nel 1870 con le loro conferenze educative, conferenze all'ordine del giorno in Inghilterra, America e Francia, ma viste negativamente in Italia dove non esisteva ancora un modello di eloquenza e retorica per le donne. E infine come dimenticare i canti, i girotondi e gli slogan che accompagnano da sempre i cortei femministi? Immagino le conferenziere affacciate a balaustre o alle prese coi primi altoparlanti elettromagnetici e dico che la voce delle donne non ha poi mai più smesso di farsi sentire.

Come ogni anno, la redazione di LM vi accompagna verso le feste con una serie di strenne natalizie, idee regalo ma anche...
17/12/2025

Come ogni anno, la redazione di LM vi accompagna verso le feste con una serie di strenne natalizie, idee regalo ma anche punti di partenza per condividere momenti di riflessione collettiva in queste feste che per molte e molti non hanno nulla di dolce e conviviale.

La prima strenna é di Chiara Cremaschi che consiglia “ammutinate-guida pratica per rispondere agli stereotipi sul femminismo” di Eve Cambreleng, Blanche Sabbah, prefazione di Silvia Grasso, traduzione di Sara Manuela Cacioppo, Le plurali editrice, 2025.

Cenoni, aperitivi con colleghi, battute di parenti. Capita di essere prese alla sprovvista, non trovare l’ironia o la frase che avremmo voluto per rispondere a chi sostiene ancora che il patriarcato non esiste, che il femminismo è una moda e che “not all men”. Le attiviste femministe francesi Blanche Sabbah e Eve Cambreleng, nella loro graphic novel, hanno trovato il modo di illustrare dodici situazioni in cui ci siamo trovate tutte e ci guidano alla scelta delle parole potenti, invitandoci alla rivoluzione che possono compiere. Certo, è anche un incoraggiamento alla pazienza di cui bisogna dotarsi, ma è davvero una guida, che entra nel cuore delle tematiche, con un glossario ben definito e fonti ampie. È un libro da regalare alle e ai più giovani, ma anche a chi non smette di fare battute o a evitare di affrontare il discorso. Dopo un’introduzione delle stesse autrici, a piena pagina sono disegnate due mani che offrono due pillole, di colore diverso: “La scelta è tua: scegli la pillola rossa e la verità ti balzerà agli occhi. Ingiustizie, discriminazioni, violenze impunite, oppressioni patriarcali: vedrai OGNI COSA. La tua vita non sarà più la stessa: una volta che hai visto, non puoi più chiudere gli occhi …Oppure scegli la pillola blu e niente cambia: resti ignara, ma puoi dormire tranquilla.” I dodici capitoli ricostruiscono altrettante situazioni, forniscono dati e riferimenti, costringono a riflessioni e domande, anche sulle nostre pratiche quotidiane: La decostruzione, Not all men, Non sono femminista, sono umanista, Le femministe estremiste, Non si può più dire niente, Separare l’uomo dall’artista, La presunzione d’innocenza, E gli uomini allora?, Un po’ se l’è cercata, Gli uomini hanno delle pulsioni, Femminista e credente, È di moda essere LGBTQIA+. La nota di traduzione di Sara Manuela Cacioppo coglie perfettamente il registro colloquiale e l’ironia del testo originale.

Ancora smarrite e senza parole per la scomparsa di Anna Toscano, condividiamo un prezioso ricordo scritto da Elianda Caz...
16/12/2025

Ancora smarrite e senza parole per la scomparsa di Anna Toscano, condividiamo un prezioso ricordo scritto da Elianda Cazzorla.

«Anna Toscano ragazza era stata mia allieva, le piaceva la Poesia. L’ho ritrovata nel 2019 a un convegno della Sil: aveva realizzato il suo sogno con una determinazione rara, metodica, luminosa. Era evidente che la Poesia non fosse per lei un ornamento, ma un lavoro della vita. Era originale, generosa e capace di dare valore a ogni sua scelta — di parola, di immagine, di postura intellettuale»

«Anna Toscano ragazza era stata mia allieva, le piaceva la Poesia. L’ho ritrovata nel 2019 a un convegno della Sil: aveva realizzato il suo sogno con una determinazione rara, metodica, luminosa. Era evidente che la Poesia non fosse per lei un ornamento, ma un lavoro della vita. Era originale, gen...

Due giovani operaie austriache si sposano sperando di salire nella scala sociale e di trovare la felicità. Il gruppo del...
12/12/2025

Due giovani operaie austriache si sposano sperando di salire nella scala sociale e di trovare la felicità. Il gruppo della Sil ha letto Le amanti (1975) della premio Nobel Elfriede Jelinek, che usa una scrittura destrutturata e sperimentale per criticare radicalmente il conformismo sociale e culturale di quel periodo. Potente, ma a talune la sua scrittura suona irritante e ripetitiva

Loredana Magazzeni scrive per noi la restituzione dell'ottavo incontro delle Letture, il gruppo di lettura della Società delle Letterate.

"Le amanti, di Elfriede Jelinek, è un libro che per molte di noi si è rivelato estremamente impattante e ha mosso dinamiche profonde. Come afferma Daniela Maurizi, germanista, che lo ha portato all’attenzione del gruppo, il romanzo della Premio Nobel austriaca ha rappresentato uno shock personale e una trappola emotiva fortissima. Scritto nel 1975, in un’Austria che ha fatto fatica a rimuovere il suo passato nazista, il libro rappresenta, attraverso le figure delle due giovani protagoniste, Brigitte e Paula, uno schiaffo al perbenismo borghese che svela i risvolti tragici dello scambio sessuo-economico, mascherato dietro il romanticismo del cosiddetto sogno d’amore."

Due giovani operaie austriache si sposano sperando di salire nella scala sociale e di trovare la felicità. Il gruppo della Sil ha letto Le amanti (1975) della premio Nobel Elfriede Jelinek, che usa una scrittura destrutturata e sperimentale per criticare radicalmente il conformismo sociale e cultur...

È stata una delle prime donne trans ad avere da un Tribunale il riconoscimento del suo essere diventata una donna. Mesi ...
10/12/2025

È stata una delle prime donne trans ad avere da un Tribunale il riconoscimento del suo essere diventata una donna. Mesi di carcere, tre anni di confino, multe (travestirsi, prima che cambiasse sesso, era reato). “io, la romanina”, pubblicato negli anni ’70 e ora riedito da Le plurali editrice, è la storia di una donna ironica e innamorata della vita e della sessualità.

Ne ha scritto per noi Nadia Tarantini.

"Rivoluzionaria, no. Dentro il sistema, per cambiarlo. E ci ha messo trent’anni per avere il diritto (anagrafico e civile) di stare dentro al sistema. Romina Cecconi (nata Romano) è stata una delle prime trans ad avere da un Tribunale il riconoscimento del suo essere diventata una donna. Mesi e mesi di carcere, tre anni di confino, continue vessazioni di polizia e carabinieri (travestirsi, prima che cambiasse sesso, era reato). Fino a mezzo milione di multe (negli anni Sessanta!) per le sue trasgressioni. E tante botte da piccola, da giovane – dalla madre, dal padre che padre biologico non era, ma le aveva dato il suo cognome."

È stata una delle prime trans ad avere da un Tribunale il riconoscimento del suo essere diventata una donna. Mesi di carcere, tre anni di confino, multe (travestirsi, prima che cambiasse sesso, era reato). “Io, la Romanina”, pubblicato negli anni ’70 e ora riedito, è la storia di una donna i...

La redazione di LM si unisce all'abbraccio collettivo che si stringe oggi attorno a chi ha avuto il raro privilegio di i...
08/12/2025

La redazione di LM si unisce all'abbraccio collettivo che si stringe oggi attorno a chi ha avuto il raro privilegio di incontrare, conoscere e amare Anna Toscano, poeta e intellettuale dalle doti straordinarie, lettrice attenta, osservatrice acuta, donna e compagna di viaggio insostituibile.

Rimaniamo stranite e attonite, e ci teniamo strette le sue parole di vento e il suo spirito luminoso ❤️

Per Anna Toscano

(Per ricordare Anna Toscano (1970-2025), poetessa, fotografa, autrice per il teatro, pubblichiamo sei poesie dal suo ultimo libro, “Cartografie”, uscito nella collana ‘gialla’ di Samuele editore-pordenonelegge nel 2024.)

SOGLIE PIENE

Perché non tornano i grandi?
Corro sul ciglio della strada
a ogni rumore anche minimo,
so che ti rivedrò.

Perché non tornano i grandi?
Vago con le mani in mano
per le stanze mute, mi accascio
sui gradini piango e aspetto.

Perché i grandi non tornano?
Cresco aspettando sulla soglia
basta un’ora di sole, un viso intravisto e il tempo
mi afferra le palpebre.

Perché i grandi non tornano?
La soglia dell’attesa
che i grandi ci fanno subire;
la tua assenza mi strappa
«La vita è terribile, Goliarda
Lo capirai da grande, anche tu purtroppo».

Ph. Dino Ignani.

08/12/2025
Hanna M. Civico descrive i diversi riti che ci consentono di accompagnare l’ultimo passo di chi amiamo, in questo caso s...
07/12/2025

Hanna M. Civico descrive i diversi riti che ci consentono di accompagnare l’ultimo passo di chi amiamo, in questo caso suo padre, che ne è stato privato perché in tempo di Covid. Un testo che ci ricorda la pandemia (ormai rimossa) e il senso della vita

Ne scrive per noi Laura Marzi.

"'Silenzio pieno in ara cordis' di Hanna M. Civico è il frutto di un’esperienza e di una ricerca, ma è anche e soprattutto la testimonianza di un’attitudine all’esistenza che potremmo definire spirituale e non antropocentrica. La prima parte di questo libro, agile nel numero di pagine, ma decisamente denso per quantità di informazioni che fornisce e temi, è dedicata al racconto della morte del padre dell’autrice, durante il periodo di «contumacia», come scrive Civico, imposto dal governo italiano per la pandemia di Covid 19. Si tratta di pagine che, da una parte, esprimono il sentimento della decadenza di un corpo performante, ammirato: quello del padre, dall’altra evidenziano come in quel momento storico le poche sopravvissute pratiche rituali, che nella nostra epoca riguardano la morte a sostegno di quelli che restano, sono state del tutto annientate, come se per morire, oltre che per vivere, non ci volessero forma e sapienza."

Laura Marzi, 06 dicembre 2025

Con la nuova NL sono arrivati anche i consigli della redazione. Anche questo mese sono ricchissimi!
05/12/2025

Con la nuova NL sono arrivati anche i consigli della redazione. Anche questo mese sono ricchissimi!

Siamo online con una nuova puntata di “Suoni d’inchiostro”, il podcast a opera di Benedetta Amabile che intende far suon...
03/12/2025

Siamo online con una nuova puntata di “Suoni d’inchiostro”, il podcast a opera di Benedetta Amabile che intende far suonare le biografie di donne impegnate nell’arte, nel teatro e nella letteratura.

Il progetto prevede brevi documentari sonori sulla vita e l’attività di una donna, ogni puntata mensile su Letterate Magazine sarà dedicata a una protagonista.

Questo episodio, però, continua dal precedente: dopo la mamma, qui si parla della nonna.

Seguirà la figlia.

Suoni d’inchiostro è opera di Benedetta Amabile che propone ogni mese brevi documentari sonori sulla vita e l’attività di una scrittrice, artista, scienziata... insomma personaggia. Non si tratta solo di raccontare una storia, ma di evocare sensazioni, far vivere dettagli, dare una vita (e un ...

“Il bianco non è un colore” di Licia Ugo racconta una storia di migrazione a partire dalla vicenda dell’autrice, la cui ...
29/11/2025

“Il bianco non è un colore” di Licia Ugo racconta una storia di migrazione a partire dalla vicenda dell’autrice, la cui famiglia istriana fu costretta a lasciare la sua terra. Il romanzo parla di noi, della resistenza al cambiamento, della ostilità a chi arriva oggi nel nostro Paese. L’abbiamo intervistata. Domenica 30 novembre il libro sarà presentato nella Sala consiliare del Comune di Bazzano

Loredana Magazzeni l'ha intervistata per noi.

"Il romanzo di Licia Ugo, Il bianco non è un colore, edito da Affiori (Perrone editore), ci interroga sulle sfide esistenziali della condizione di migrante che attraversano ciascuno e ciascuna nella propria unicità, assieme al fenomeno epocale della grande migrazione dei popoli. Ne parla con noi l’autrice, migrante lei stessa, che ha vissuto nella propria famiglia di profughi istriani, e nell’infanzia trascorsa in Australia, la condizione di spaesamento e la necessità di mediazione culturale che oggi è richiesta a chiunque voglia tenere gli occhi ben aperti sulla contemporaneità. Una storia, quella di Il bianco non è un colore, di personaggi che hanno dovuto affrontare il cambiamento e hanno cercato di risolverne i nodi esistenziali elaborando una personale filosofia di resistenza."

“Il bianco non è un colore” di Licia Ugo racconta una storia di migrazione a partire dalla vicenda dell’autrice, la cui famiglia istriana fu costretta a lasciare la sua terra. Il romanzo parla di noi, della resistenza al cambiamento, della ostilità a chi arriva oggi nel nostro Paese. L’abb...

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LetterateMagazine è la rivista online della Società Italiana delle Letterate. Si occupa di scritture, politiche, culture delle donne. E non solo. Alla ricerca di parole, linguaggi, narrazioni che interpretino e raccontino cambiamenti e spostamenti in corso. Nello scambio tra lettrici, autrici e autori – e personagge. È stata ideata e creata nel 2013 da Bia Sarasini che lo ha diretto fino alla sua morte il 14 ottobre 2018. Direttrice: Silvia Neonato redazione: Giulia Caminito, Loredana Magazzeni, Laura Marzi, Gisella Modica, Gabriella Musetti, Sarah Perruccio