11/10/2025
Bea affronta la morte del fratello e le tensioni familiari che ne seguono. Nel suo esordio "L'anno che ti ho detto addio" (66thand2nd 2025) Chiara Fiorentini racconta come si può convivere con il dolore, le omissioni e le incongruenze del lutto e della memoria. L'ha intervistata per noi Amanda Rosso.
"Forse si potrebbe dire che la memoria è un’arma a doppio taglio. A volte ci perseguita, e, nel caso di eventi traumatici, vorremmo farne a meno, seppellirla così in fondo da non essere più nemmeno sfiorati dalla sua “radioattività”. Ma senza di essa è difficile vivere una vita che abbia senso, tornare a casa la sera, inserire il codice del bancomat, avere un sentimento di continuità individuale e collettiva che ci permetta di costruirci e di sapere chi siamo.
Quando perdiamo qualcuno, la memoria ci lacera e ci sostiene, e penso sia solo in essa, in fondo, che troviamo quello che ci serve per dire: OK, non ci sei più, ma dove c’è questo buco, prima c’era una relazione. Non eri solo tu, eravamo tu e io. C’era quello che sei stato per me, ed è anche di questo che sono fatto io."
Bea affronta la morte del fratello e le tensioni familiari che ne seguono. Nel suo esordio Chiara Fiorentini racconta come si può convivere con il dolore, le omissioni e le incongruenze del lutto e della memoria. L’abbiamo intervistata