23/04/2025
Caro Papa Francesco,
oggi per molti di noi è un momento estremamente triste, ma sono sicuro che sei li tra i giusti, pronto ad ascoltare ed ad intercedere presso il Padre, per noi.
Io ho conosciuto tre papi: tu, Giovanni Paolo II e Benedetto.
All'inizio quando sei arrivato non sapevo chi fossi, rimpiangevo Benedetto che mi aveva formato nella dottrina, ma, pian piano, ho capito che tu entravi nel cuore delle persone, nel mio cuore.
Ho pian piano iniziato a capire che la religione non è filosofia, ma è testimonianza nel mondo, eri un porto salvo, un punto di riferimento.
Ho riscoperto il gusto di dedicarmi agli altri, vedendo in loro il Cristo e sapendo che ogni sorriso che do ai miei fratelli è l'unico modo per onorare Dio, ed è una cosa che mi riempie di sostanza e di gioia.
Ho anche accettato con speranza la mia condizione. Nel tempo le scelte fatte sono diventare un bumerang, ma le tua parole, sempre puntuali, mi hanno dato forza e mi hanno fatto sentire, anche nei periodi più bui, la presenza di Dio.
In te c'era sempre l'invito di dedicarsi con responsabilità agli altri, e di sognare, allontanando le paure.
Non ti ho mai visto di presenza, Benedetto l'avevo visto quando si era affacciato per la sua elezione, ma è come se fossi parte della mia famiglia e ogni volta che parlavi in tv, da Fazio, all'Angelus o nei stralci che trovavo in rete, ascoltavo sempre.
Il tuo insegnamento rimarrà con me, ti porterò nel mio cuore, e ora ti chiedo io di pregare per me, ma so che ci sono già tantissime persone che ti chiedono anche loro preghiere.
Dal Paradiso aiutaci ad avere fede, tu che sei stato padre di un'umanità sempre più dispersa.
Spero di incontrarti un giorno, quando sarò al cospetto di Dio, e spero di stare a parlare con te, magari per farmi regalare una di quelle caramelle che portavi sempre con te.
Ci mancherai...