06/12/2025
🔴🔵 RAPPORTO CENSIS 2025: L’ITALIA NELL’“ETÀ SELVAGGIA”
Cosa significa per chi vive a Catania (e nel Sud)?
Il 59° Rapporto Censis dice una cosa chiara: l’Italia è entrata in una nuova fase, definita “età selvaggia, del ferro e del fuoco”.
Un Paese che resiste, si arrangia, ma si sente sempre più solo, impoverito e sfiduciato.
Proviamo a tradurre i dati in parole semplici 👇
1️⃣ Lavoro che invecchia, giovani che spariscono
Negli ultimi anni gli occupati sono aumentati, ma quasi tutti tra gli over 50.
I giovani under 35, invece, diminuiscono nel lavoro e aumentano tra gli inattivi, cioè chi non studia, non lavora e non cerca.
➡️ Un’Italia dove si lavora sempre più a lungo, ma le nuove generazioni restano ai margini.
Per il Sud e città come Catania questo significa fuga di cervelli, precarietà, vite sospese.
2️⃣ Ceto medio schiacciato e soldi che non bastano
Il Censis parla di ceto medio “febbrile”:
salari reali più bassi rispetto al 2007
potere d’acquisto eroso
risparmi consumati per mantenere uno stile di vita “normale”
Intanto, il debito pubblico pesa come un macigno: l’Italia spende più per pagare gli interessi che per fare nuovi investimenti, e investe pochissimo in ambiente e verde.
➡️ È il contesto in cui nascono rassegnazione, rabbia, astensione alle urne.
3️⃣ Sanità e welfare: paura di restare soli
Il Rapporto descrive un Servizio Sanitario Nazionale affaticato: liste d’attesa, personale sotto pressione, aggressioni negli ospedali.
Molti italiani temono che, quando saranno non autosufficienti, il sistema non riuscirà a prendersene cura.
Questo vale ancora di più dove i servizi territoriali sono fragili: Sud, periferie, aree interne.
➡️ Dietro i numeri ci sono le nostre domande quotidiane: “Chi si prenderà cura di me, dei miei genitori, dei miei figli?”
4️⃣ Scuola, giovani e “vita vera” fuori dalle aule
Secondo il Censis, quasi 1 ragazzo su 3 (28,3%) tra i 16 e i 19 anni pensa che la scuola non lo prepari al futuro.
Tra chi è insoddisfatto, molti dicono che la “vita vera” è fuori dalla scuola.
➡️ Non basta “andare a scuola”: servono orientamento, competenze pratiche, legami col territorio, altrimenti i giovani cercano senso altrove… o lo perdono del tutto.
5️⃣ Media, deepfake e crisi di fiducia
Il Censis registra tre tendenze:
il 60,5% degli italiani dichiara di aver visto almeno un contenuto deepfake
cresce la sfiducia nell’informazione online
crollano giornali e libri, mentre aumentano i consumi culturali “esperienziali” (eventi, spettacoli, cose da postare).
➡️ In un mondo dove tutto può essere falsificato, educazione civica e pensiero critico non sono “optional”: sono difese personali e collettive.
6️⃣ Il dato più inquietante: la tentazione dell’uomo forte
Forse il punto più grave del Rapporto:
quasi 1 italiano su 3 pensa che regimi autocratici siano più adatti delle democrazie a governare in tempi difficili
molti ritengono che l’Occidente abbia esaurito la spinta del progresso e che l’Italia non abbia un futuro di crescita davanti a sé
➡️ Quando le persone non vedono risposte concrete, si rafforza l’idea che “ci vorrebbe l’uomo forte”.
Qui entra in gioco il lavoro civico: informazione, partecipazione, controllo dal basso.
E NOI, QUI A CATANIA, COSA CI FACCIAMO CON QUESTI DATI?
Non possiamo cambiare da soli le statistiche nazionali.
Ma possiamo:
leggere questi numeri a partire dalle nostre strade, quartieri, scuole
pretendere politiche locali su lavoro giovanile, sanità territoriale, verde urbano, cultura accessibile
rafforzare la democrazia dal basso, con partecipazione informata, comitati, associazioni, controllo civico.
💬 Tu cosa vedi, nella tua vita di ogni giorno, che conferma (o smentisce) questo quadro?