Cianciana Fede Cultura Tradizione

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𝑳𝒂 𝑪𝒖𝒈𝒍𝒊𝒖𝒕𝒂 𝒅𝒊 𝒍𝒖 𝑪𝒖𝒓𝒔𝒖 𝒑𝒊 𝑺𝒂𝒏𝒕'𝑨𝒏𝒕𝒐𝒏𝒊𝒐⚜️
13/06/2025

𝑳𝒂 𝑪𝒖𝒈𝒍𝒊𝒖𝒕𝒂 𝒅𝒊 𝒍𝒖 𝑪𝒖𝒓𝒔𝒖 𝒑𝒊 𝑺𝒂𝒏𝒕'𝑨𝒏𝒕𝒐𝒏𝒊𝒐⚜️

𝗟’𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗮 𝘀𝘁𝗮𝘁𝘂𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘁’𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗣𝗮𝗱𝗼𝘃𝗮 𝘃𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗮 𝗖𝗶𝗮𝗻𝗰𝗶𝗮𝗻𝗮: 𝗎𝗇 𝗽𝖺t𝙧𝗂𝗺𝗼𝗇𝗂𝗼 𝙨t𝗼𝙧𝗂𝖼𝗼 𝗲 𝖽𝗲𝘃𝗼𝘻𝗂𝗼𝗇𝖺𝗹𝗲 𝙨𝖼𝗼𝗺𝗽𝖺𝙧𝙨𝗼Tra le test...
11/06/2025

𝗟’𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗮 𝘀𝘁𝗮𝘁𝘂𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘁’𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗣𝗮𝗱𝗼𝘃𝗮 𝘃𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗮 𝗖𝗶𝗮𝗻𝗰𝗶𝗮𝗻𝗮: 𝗎𝗇 𝗽𝖺t𝙧𝗂𝗺𝗼𝗇𝗂𝗼 𝙨t𝗼𝙧𝗂𝖼𝗼 𝗲 𝖽𝗲𝘃𝗼𝘻𝗂𝗼𝗇𝖺𝗹𝗲 𝙨𝖼𝗼𝗺𝗽𝖺𝙧𝙨𝗼

Tra le testimonianze più significative del culto di Sant’Antonio di Padova nel territorio di Cianciana, si annovera un’antica statua lignea del Santo, risalente probabilmente al 𝐗𝐕𝐈𝐈secolo. Questo manufatto sacro rappresentava non solo un’opera d’arte di pregio, ma anche un simbolo profondo della fede popolare, già presente e venerata nei decenni successivi alla fondazione del paese, avvenuta nel 𝟏𝟔𝟒𝟔.

La statua, successivamente custodita nella chiesa del Carmine, durante i lavori di restauro del 1950, fu trasferita temporaneamente nel teatrino parrocchiale. Tuttavia, nel 1956, in seguito a un’alluvione che provocò l’allagamento dei locali, la statua subì gravi danni e da lì non si ebbero più notizie: la statua scomparve, segnando la perdita di un inestimabile patrimonio storico e devozionale.

Con tratti artistici tipici della scultura religiosa barocca, raffigurava il Santo francescano con il Bambino Gesù in piedi sul libro e, con l’altra mano, reggeva un giglio, secondo l’iconografia tradizionale.

Nonostante la scomparsa della scultura, una significativa traccia della sua iconografia sopravvive ancora oggi: sulla campana della chiesa di Sant’Antonio è raffigurato proprio il Santo con una fisionomia sorprendentemente simile a quella della statua perduta, quasi a perpetuarne la memoria scolpita nel bronzo.

La vicenda della statua scomparsa rappresenta non solo un vuoto artistico, ma anche una ferita nel tessuto culturale e religioso di Cianciana. È uno dei tanti esempi di beni culturali andati perduti nel corso del tempo, spesso senza documentazione adeguata, privando le generazioni future di un legame diretto con il proprio passato. La memoria collettiva e le testimonianze materiali superstiti, come la campana, restano oggi gli unici elementi attraverso cui ricostruire e preservare l’eredità spirituale del culto di Sant’Antonio in questa parte della Sicilia.

𝐋'𝐚𝐜𝐪𝐮𝐚 𝐝𝐢𝐥𝐥𝐚 𝐅𝐈𝐋𝐈𝐂𝐈𝐀Una delle fonti di approvvigionamento di acqua di Cianciana, zona Felicia una sorgente di acqua che...
17/05/2025

𝐋'𝐚𝐜𝐪𝐮𝐚 𝐝𝐢𝐥𝐥𝐚 𝐅𝐈𝐋𝐈𝐂𝐈𝐀

Una delle fonti di approvvigionamento di acqua di Cianciana, zona Felicia una sorgente di acqua che scaturisce sotto monte Calvario che per anni ha dato acqua alla popolazione Ciancianese, quando ancora Cianciana non era provvista della rete idrica, oggi c'è poca acqua a causa della siccità

IERI e OGGI SAN MICHELE e l'Angelame(Famiglia D'Angelo )
20/04/2025

IERI e OGGI
SAN MICHELE e l'Angelame

(Famiglia D'Angelo )

La tirata di la Spingula
20/04/2025

La tirata di la Spingula

𝑶𝒇𝒇𝒊𝒄𝒊𝒖𝒎 𝑻𝒆𝒏𝒆𝒃𝒓𝒂𝒓𝒖𝒎Dal lunedì al mercoledì santo, sempre in Chiesa Madre, vengono celebrati gli esercizi spirituali, det...
16/04/2025

𝑶𝒇𝒇𝒊𝒄𝒊𝒖𝒎 𝑻𝒆𝒏𝒆𝒃𝒓𝒂𝒓𝒖𝒎

Dal lunedì al mercoledì santo, sempre in Chiesa Madre, vengono celebrati gli esercizi spirituali, dettati da un predicatore che viene chiamato per l'occasione.
Anticamente però, anche questi giorni erano caratterizzati da eventi che chiamavano a raccolta fedeli e curiosi; durante i giorni della Settimana Santa, infatti, veniva recitato, in forma solenne, il Mattutino, ovvero la prima preghiera dell'Ufficio Divino, allora denominato "𝗼𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝘂𝗺 𝘁𝗲𝗻𝗲𝗯𝗿𝗮𝗿𝘂𝗺"e che i nostri avi, non avendo sufficiente istruzione nella lingua latina, ci hanno tramandato come "li trevani". Molti probabilmente ricorderanno questo rito: l'ufficio veniva chiamato delle tenebre per due diversi motivi: il primo per ricordare il buio che ricoprì la terra quando Cristo è morto; l'altro motivo è legato alla simbologia propria del rito.
La Chiesa veniva illuminata esclusivamente dalla luce di tredici candele, a simboleggiare Cristo e gli Apostoli (il rituale dava facoltà di usarne anche altre tre, per un numero complessivo di quindici e queste ultime rappresentavano la Vergine, la Maddalena e l'altra Maria, ovverosia quelle donne che i vangeli riferiscono erano presenti sotto la croce e si occuparono della sepoltura); tali candele erano poste su un candelabro a forma di freccia, detto appunto saetta. Durante l'ufficio delle letture venivano lette le lamentazioni del profeta Geremia, gli scritti di S. Agostino e molte altre letture tratte dagli scritti dei Padri della Chiesa, nonché salmi riguardanti la passione di Cristo. Durante il canto del cantico di Zaccaria (Benedictus) mano che veniva cantata una strofa, veniva spenta una candela, a simboleggiare che gli Apostoli, durante la passione, presi da timore, abbandonarono Cristo, perdendo dunque quella fede che Pietro, fino a poche ore prima del Getsemani, aveva manifestato dichiarando di essere pronto a dare anche la vita per il Maestro .
Una volta posta dietro l'altare la tredicesima candela e fatta piombare la chiesa nel buio, venivano fragorosamente battuti mani e libretti sui banchi,
insieme al chiasso della traccola, a significare il fragore del terremoto avvenuto durante la morte e resurrezione di Cristo.

𝗙𝗼𝗻𝘁𝗲: 𝗚. 𝗔𝗹𝗳𝗮𝗻𝗼, 𝗶𝗻 𝗔𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗠𝘂𝗹𝘁𝗶𝗰𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝗮𝗿𝘁𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗮 "𝗠𝘂𝗻𝗱𝗶𝘀", 𝟮𝟬𝟭𝟵

𝒁𝑶𝑳𝑭𝑨𝑻𝑨𝑰 𝑬 𝑳'𝑨𝑵𝑵𝑼𝑵𝒁𝑰𝑨𝑻𝑨Il 25 marzo per la comunità di Cianciana rappresentava, più o meno fino ad un ventennio fa, una d...
25/03/2025

𝒁𝑶𝑳𝑭𝑨𝑻𝑨𝑰 𝑬 𝑳'𝑨𝑵𝑵𝑼𝑵𝒁𝑰𝑨𝑻𝑨

Il 25 marzo per la comunità di Cianciana rappresentava, più o meno fino ad un ventennio fa, una data significativa.

Non possiamo non ricordare i fatti che avvennero il 25 marzo 1922: quel giorno infatti si verificò il crollo della volta di un cunicolo all'interno di una miniera. Per cause provvidenziali quell'episodio non provocò alcuna vittima, perché gli zolfatari arrivarono in ritardo sul posto di lavoro. Anche chi solitamente aveva preso l'abitudine di andare al lavoro prima di tutti gli altri, quel giorno arrivò l'ultimo (ed il fratello di questo, convinto che fosse arrivato prima che sorgesse il sole, com'era suo solito, già ne piangeva la morte certo che fosse rimasto vittima del crollo).
Dato il particolare episodio, che venne percepito dalla collettività come miracoloso, si decise di acquistare una nuova immagine dell'Annunziata (l'altare dove oggi è collocato il gruppo statuario era già dedicato alla BVM Annunziata, come dimostra il verbale di una visita pastorale del 1752, anche se non si è in grado di definire se prima vi sia stata una tela o un'altra statua) che ogni anno veniva portata in processione dai minatori. Con la chiusura definitiva delle miniere negli anni 60' non ci furono più minatori a Cianciana, pertanto la festa e poi una messa solenne sono state celebrate fintantoché la vecchiaia, la malattia e la morte non hanno estinto gli ultimi zolfatai rimasti.

21/03/2025
LA SIMANA DI SAN GISEPPI W LU PATRIARCA!
17/03/2025

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28/02/2025

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Cartolina VINTAGE
16/02/2025

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𝐒𝐀𝐍 𝐌𝐑𝐀𝐒𝐔𝐙𝐙𝐔Nella giornata odierna Cianciana festeggia il Vescovo Martire Biagio chiamato e venerato dal nostro popolo c...
03/02/2025

𝐒𝐀𝐍 𝐌𝐑𝐀𝐒𝐔𝐙𝐙𝐔
Nella giornata odierna Cianciana festeggia il Vescovo Martire Biagio chiamato e venerato dal nostro popolo ciancianese con il titolo San Mrasuzzu. Invocato come protettore della gola, infatti annualmente nella chiesa del Carmine avviene la benedizione con le due candele incrociate richiamando l'antica tradizione che ci lega al santo.
A proposito della gola, in questo giorno viene preparato un dolce che fa deliziare il palato e la gola, 𝑳𝑰 𝑪𝑼𝑫𝑫𝑼𝑹𝑬𝑫𝑫𝑰
(una preparazione di pane fritto poi passato nello zucchero)

*In foto la ricetta che veniva preparata nel bar del vecchio Cinema Augustus che per molti generazioni si sono cresciuti allu chiano della matrice e del cinema cibandosi di questo dolce diventando così la merendina quotidiana del ciancianese .

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