16/04/2025
𝑶𝒇𝒇𝒊𝒄𝒊𝒖𝒎 𝑻𝒆𝒏𝒆𝒃𝒓𝒂𝒓𝒖𝒎
Dal lunedì al mercoledì santo, sempre in Chiesa Madre, vengono celebrati gli esercizi spirituali, dettati da un predicatore che viene chiamato per l'occasione.
Anticamente però, anche questi giorni erano caratterizzati da eventi che chiamavano a raccolta fedeli e curiosi; durante i giorni della Settimana Santa, infatti, veniva recitato, in forma solenne, il Mattutino, ovvero la prima preghiera dell'Ufficio Divino, allora denominato "𝗼𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝘂𝗺 𝘁𝗲𝗻𝗲𝗯𝗿𝗮𝗿𝘂𝗺"e che i nostri avi, non avendo sufficiente istruzione nella lingua latina, ci hanno tramandato come "li trevani". Molti probabilmente ricorderanno questo rito: l'ufficio veniva chiamato delle tenebre per due diversi motivi: il primo per ricordare il buio che ricoprì la terra quando Cristo è morto; l'altro motivo è legato alla simbologia propria del rito.
La Chiesa veniva illuminata esclusivamente dalla luce di tredici candele, a simboleggiare Cristo e gli Apostoli (il rituale dava facoltà di usarne anche altre tre, per un numero complessivo di quindici e queste ultime rappresentavano la Vergine, la Maddalena e l'altra Maria, ovverosia quelle donne che i vangeli riferiscono erano presenti sotto la croce e si occuparono della sepoltura); tali candele erano poste su un candelabro a forma di freccia, detto appunto saetta. Durante l'ufficio delle letture venivano lette le lamentazioni del profeta Geremia, gli scritti di S. Agostino e molte altre letture tratte dagli scritti dei Padri della Chiesa, nonché salmi riguardanti la passione di Cristo. Durante il canto del cantico di Zaccaria (Benedictus) mano che veniva cantata una strofa, veniva spenta una candela, a simboleggiare che gli Apostoli, durante la passione, presi da timore, abbandonarono Cristo, perdendo dunque quella fede che Pietro, fino a poche ore prima del Getsemani, aveva manifestato dichiarando di essere pronto a dare anche la vita per il Maestro .
Una volta posta dietro l'altare la tredicesima candela e fatta piombare la chiesa nel buio, venivano fragorosamente battuti mani e libretti sui banchi,
insieme al chiasso della traccola, a significare il fragore del terremoto avvenuto durante la morte e resurrezione di Cristo.
𝗙𝗼𝗻𝘁𝗲: 𝗚. 𝗔𝗹𝗳𝗮𝗻𝗼, 𝗶𝗻 𝗔𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗠𝘂𝗹𝘁𝗶𝗰𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝗮𝗿𝘁𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗮 "𝗠𝘂𝗻𝗱𝗶𝘀", 𝟮𝟬𝟭𝟵