15/11/2025
📹Oggi vi racconto un’altra storia per ricordare una persona del nostro paese.
Una di quelle storie che profumano di autunno, di castagne e di memorie buone.
Il testo che state per leggere è stato scritto dal nipote Giuseppe Greco,
che ha scelto di condividere un pezzo di cuore per ricordare suo nonno,
conosciuto da tutti come “𝐏𝐞𝐩𝐩 𝐞 𝐦𝐨𝐫𝐭 𝐯𝐢𝐯𝐮”.
Nel suo piccolo garage, tra il profumo del ferro e della legna che bruciava, suo nonno dava vita alle cose.
Non buttava mai via niente: per lui ogni oggetto aveva ancora un destino,
bastava un po’ d’ingegno e pazienza.
Era uno di quegli uomini umili,
capaci di aggiustare il mondo con le mani e con il cuore.
Un giorno, negli anni ’90, il ma**co della vecchia padella si ruppe.
Per molti sarebbe stata da buttare…
ma non per lui.
Prese un pezzo di ferro, lo modellò, bucò il fondo uno a uno,
e nacque così la sua “frissura di castagn”.
Una padella reinventata, storta e geniale, come sanno fare solo i nonni.
Da allora, ogni autunno, nel garage si accendeva la brace.
L’odore delle castagne arrostite invadeva la strada,
e i bambini correvano richiamati da quel profumo che sapeva di casa.
A volte ci metteva anche i peperoni, che sfrigolavano finché non diventavano neri ai bordi.
Erano attimi semplici, pieni di calore e di quella felicità che oggi sembra più rara.
Suo nonno è venuto a mancare nel 2006.
Ma attraverso questa frissura, attraverso i ricordi e le parole del nipote,
continua a vivere un pezzo della nostra Cirò Marina.
In ricordo di Giuseppe Greco,
detto “𝐏𝐞𝐩𝐩 𝐞 𝐦𝐨𝐫𝐭 𝐯𝐢𝐯𝐮”.