09/06/2025
Alle ragazze di oggi non viene insegnata l'importanza di distinguere l’uomo saggio, sacro anche se duro nei giochi del piacere – quanto signore – dall’inutile prepotente, dalla feccia che calpesta la libertà altrui per tornaconto personale. A loro va detto: i prepotenti si usano, si ricattano, si sottomettono. I signori, invece, si amano, si adorano, con loro si esplora il mondo e l’intimità più profonda e liberatoria.
Troppe donne oggi inseguono inconsciamente figure prepotenti, talvolta persino altolocate, credendole di valore. In realtà, dovrebbero servirsi di qualunque mezzo per dominare questi individui, metterli al loro posto, farli sentire piccoli, meschini, far provare loro il disgusto che meritano. Forse è in questo ribaltamento che può nascere un piacere nuovo, autentico e utile alla vera complicità con uomini degni.
Oggi troppi animali si sono alzati in piedi e hanno cominciato a parlare, solo perché troppe donne hanno dimenticato come farsi rispettare e amare. E no, questo non c'entra nulla con il patriarcato. Il patriarcato vero, quello onesto, non colpisce una donna, non la considera inferiore, ma la riconosce pari, forte, alleata.
I prepotenti sono zerbini travestiti da cavalieri, ossessionati dall’ego, dal denaro, dal potere. Meritano di essere sottomessi, legati, ammutoliti, ridotti al silenzio alla minima reazione. A loro va tolto ogni piacere, costretti a riconoscerlo solo nella grandezza altrui, sotto i piedi di uomini e donne consapevoli, i veri re e regine della nostra società.
Sì, il discorso si lega inevitabilmente alla sessualità. Alcuni lo vedranno come un invito al tradimento, ma è un invito alla maturità, alla coscienza di ciò che è rispetto. Perché è insopportabile che nel 2025 ci siano ancora giovani donne convinte che il loro lato più profondo debba essere consegnato a chi le maltratta e le loda allo stesso tempo.
C’è chi scambia la violenza per piacere, e chi non riesce più nemmeno a lasciarsi andare, forgiata da traumi mai guariti. Meglio allora emulare certe cose nel gioco consensuale e consapevole, piuttosto che finire in vere e proprie relazioni tossiche travestite da lussuose bugie.
Ho visto troppe ragazze ridotte a niente da uomini che, dopo averle usate, nemmeno le guardano più. Guarda i tavoli: uomini seduti, donne in piedi, mute, ai margini. E quando tra maschi scatta la gara per “la proprietà”, nessuno dice loro di stare alla larga.
Serve educazione, verità, alleanza tra donne e uomini onesti, per evitare che questi prepotenti si trasformino in mostri che distruggono le loro compagne, le famiglie, la società. Serve una guerra consapevole, culturale, armata di intelligenza e coraggio. Le donne hanno potere, intuizione, e quando trovano uomini degni, con cui fare squadra, possono costruire una società diversa.
Dobbiamo smettere di tollerare uomini che esercitano violenza dentro e fuori casa, che umiliano donne in pubblico, magari proprio madri ferite. Un uomo vero sa riconoscere una donna di valore, la tollera, la sostiene, non ha bisogno di usarla o temerla.
Il rispetto si può vivere anche nella sessualità, se c'è complicità vera. Mr. Grey – intelligente e dominante solo nel gioco consensuale – è un esempio. Se fosse stato un mostro anche fuori da quella stanza, avrebbe meritato non il frustino, ma l’indifferenza assoluta.
Abbiamo bisogno di distinguere. Tra uomini e tra donne. Di sapere chi è alleato e chi è nemico della libertà femminile. E viverla, questa libertà, nella passione, nella forza, nella verità. Non è follia, è maturità. È consapevolezza.
Liberiamoci dai tiranni, per godere più forte. Per amare meglio. Per vivere finalmente, come esseri liberi.