05/12/2025
C’è una cosa che sento dire sempre più spesso “I giovani di oggi sono pigri, svogliati, senza entusiasmo, senza valori, senza voglia di fare”.
E ogni volta mi viene da sorridere, sì, ma un sorriso amaro.
Perché queste stesse frasi le diceva mia nonna a mia madre, mia madre le diceva a me e oggi puntuali, le sentiamo di nuovo, uguali, identiche. Quindi mi verrebbe da dire: ma allora, non è cambiato niente?
E poi mi chiedo: ma tutti quelli che parlano così dei ragazzi di oggi erano davvero così felici, così attivi, così motivati da adolescenti? Beati loro, davvero.
Io ho avuto un’adolescenza normale, che vuol dire piena di momenti di confusione, di paure, di dubbi, di giorni in cui ti senti persa, in cui non sai chi sei, cosa vuoi diventare, e se ce la farai.
E quello che mi stupisce è che chi oggi fa la morale, spesso viene da famiglie dove il dialogo non esisteva, dove i genitori non spiegavano, non condividevano, non ascoltavano. Ci davano un “perché sì” o un “perché no”, e fine, non c’era spazio per le emozioni, non c’era un “come stai?” sincero e diciamolo: il mestolo, la ciabatta, le urla erano strumenti educativi considerati normali.
“Se lo avessi fatto io quando tornavo a casa i miei non chiedevano, mi menavano direttamente”. Waw, che invidia!
E adesso sento dire “ai nostri tempi sì che era bello”…ma, mi dispiace, no non era tutto così bello.
Io avrei voluto essere ascoltata, avrei voluto essere capita, avrei voluto che i miei genitori si fermassero, che mi chiedessero cosa provavo, che mi aiutassero a dare un nome a quello che sentivo.
Certo, oggi forse si esagera dall’altra parte,
forse si spiega troppo, si protegge troppo
forse sì. Magari la generazione dopo di noi
troverà la giusta misura.
Ma per favore smettiamola di dire che i giovani di oggi sono sbagliati. Sono semplicemente giovani in un mondo difficile e hanno solo bisogno di quello che noi avremmo voluto ricevere: ascolto, fiducia, amore.