07/11/2025
C’è un nome dietro l’inizio della scienza forense nel nostro Paese: Salvatore Ottolenghi. Roma, 4 giugno 1902. Un giovane medico ebreo astigiano entra senza appuntamento negli uffici della Pubblica Sicurezza. In pochi minuti convince il ministro Giovanni Giolitti a creare qualcosa che non esiste: una Scuola di polizia scientifica.
Tre mesi dopo, nel carcere di Regina Coeli, nasce il primo corso al mondo che trasforma l’indagine da intuizione a scienza. Da lì inizia un’epopea che attraversa i grandi misteri d’Italia – dal delitto Matteotti allo Smemorato di Collegno, dal caso Girolimoni ai segreti della regina Elena – e che porta l’Italia all’avanguardia nella lotta al crimine.
Ottolenghi inventa il cartellino segnaletico, promuove la cooperazione internazionale tra le forze di polizia e getta le basi per la carta d’identità italiana. Una figura straordinaria, animata dal sogno di rendere la giustizia davvero giusta.
"Salvatore Ottolenghi. Inventore della polizia scientifica" di Roberto Riccardi racconta la storia vera di un uomo che ha cambiato per sempre il modo di indagare e di cercare la verità. Un viaggio tra scienza, mistero e passione civile, dal Risorgimento al fascismo.
Roma, 4 giugno 1902. Senza appuntamento, un giovane medico varca la soglia del direttore generale della Pubblica Sicurezza. In pochi minuti convince il ministro Giolitti a creare qualcosa che non esiste: una Scuola di polizia