28/02/2025
Concordo al 100% con il Dott. Antonio Pacella, MD la questione delle acque minerali consigliate e tutto un meccanismo di business promozionale…
“Dottore, che acqua devo bere se ho i calcoli o la renella?”
“Io prendo l’acqua X”, “io ho iniziato a comprare l’acqua Y, come mi ha consigliato il medico”, “io preferisco bere l’acqua Z perché l’ho letto su internet e lo fa anche mia zia che quando ha avuto i calcoli glielo hanno detto in ospedale”.
Ebbene, cosa dicono realmente gli studi scientifici?
I calcoli renali, che in termine medico prendono il nome di nefrolitiasi o litiasi renale, sono piccole formazioni di sali minerali che si formano lungo le vie urinarie. Alla base ci sono diverse cause, tra cui il sovrappeso, la cattiva alimentazione (eccesso di sale e proteine, scarsa idratazione) e la sedentarietà. Si tratta di 3 situazioni che generano un processo di infiammazione (e possono anche modificare il ph urinario), che è alla base di questa condizione clinica che alcune volte sfocia in una colica renale o infezioni del tratto urinario. Ovviamente anche chi ha una predisposizione genetica è più esposto oltre a chi fa un abuso di integratori di sali minerali e vitamine.
Esistono diverse tipologie di calcoli urinari, classificati in base alla presenza dei minerali di cui essi sono costituiti (ossalato o fosfato di calcio, struvite e acido urico). La formazione di un calcolo è favorita dall'aumento della concentrazione di questi elettroliti o dalla riduzione del liquido che li tiene in soluzione (scarso volume di urine).
Tutto questo può portare alla formazione di cristalli (definiti anche “renella”), microcalcoli e infine calcoli, anche di grandi dimensioni.
Da anni, decenni, si ha la falsa convinzione che le acque ricche di calcio, possano favorire i calcoli, in particolare quelli di calcio (quelli da acido urico sono dovuti ad un’alimentazione ricca di purine e in particolare carni e salumi).
Ebbene, non c’è ad oggi alcuni studio scientifico che abbia dimostrato questa associazione.
Tranne il marketing che da anni fanno i produttori di alcune acque minerali (un po’ come quelli che pubblicizzano acque per la gravidanza, per i bambini e per lo sport).
Quando ci si chiede “che acqua devi bere per evitare i calcoli o per farli guarire?”, la risposta è “quella che volete. Anche quella del rubinetto” (a patto che le tubature ovviamente siano in salute, facendo una semplice analisi della potabilità, dato che se l’acqua viene dichiarata potabile dal proprio comune, non ci sono assolutamente problemi a consumarla, sapore e odore permettendo, che sono soggettivi. Ergo, i depuratori casalinghi sono inutili).
Infatti molte persone, anche per consiglio di alcuni medici, iniziano a comprare acqua povera di calcio o con basso residuo fisso (ovvero calcio e magnesio)
Questa cosa non ha alcun senso.
Ai fini della prevenzione è importante bere tanto, mangiare bene, muoversi e non ingrassare.
Il calcio presente nell’acqua non incide sul rischio di calcoli renali.
Anzi, il calcio presente nelle acque è un ottimo integratore altamente disponibile. E oltre a questo, si lega agli ossalati (presenti in molti vegetali, frutta secca, cioccolato, tè e caffè), responsabili dei calcoli, permettendo la loro eliminazione attraverso le feci.
Al contrario di ciò che si pensa, la durezza dell’acqua è un fattore protettivo per quanto riguarda i calcoli renali (il magnesio presente nelle acque con alto residuo fisso è protettivo, perché quello normalmente presente nelle urine contrasta la formazione di calcoli) Perciò le acque molto leggere, o ancora peggio l’acqua demineralizzata o distillata, andrebbero evitate.
Dott. Antonio Pacella
Per approfondire
- https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJM199303253281203?fbclid=IwAR3shLT2u7hlSo5ihqAN3pd43LDkCummDV8ULmYdTsBRMP8a4TxNebecRWE
- https://www.niddk.nih.gov/health-information/urologic-diseases/kidney-stones/eating-diet-nutrition
- https://www.kidney.org/atoz/content/kidneystones