Cerchiamo di fare una sintesi sui diritti di cui godono, o dovrebbero godere, le persone non autosufficienti e il proprio nucleo famigliare:
• Prestazioni domiciliari
Maggior assegnazione delle risorse del fondo per le autosufficiente ai comuni enti gestori dei servizi socio-assistenziali, come stabilisce la legge, affinché siano garantite le integrazioni ai cittadini non autosufficienti privi di
risorse adeguate alle loro necessità. In base ai LEA, le asl hanno l’obbligo di garantire il 50% del costo delle prestazioni domiciliari ma con le risorse proprie del fondo sanitario regionale.
• Prestazioni per le persone con disabilità intellettiva e grave (tipo autismo)
Maggior frequenza dei centro diurni, che deve essere assicurata a tempo pieno e senza oneri a carico degli utenti. Basta con le richieste vessatorie nei confronti dei famigliari. I soggiorni, equiparabili ai ricoveri di sollievo previsti dai LEA, dovrebbero essere garantiti in misura di almeno 15 giorni all’anno per premettere ai famigliari di potersi riposare.
• Prestazioni per anziani cornici non autosufficienti e/o con demenza senile
Maggior disponibilità di posti sia idi residenzialità extra ospedaliera e per i servizi diurni per i malati di Alzheimer o con altre forme di demenza senile. Nessuna imposizione di prestazioni extra deve essere posta a carico dei ricoverati nelle strutture, siano rp o rsa. È necessario contrastare l’abusivismo che continua a crescere in strutture inadeguate e magari non legalmente autorizzate.
• Prestazioni adeguate per assicurare i servizi socio-assistenziale alle persone in difficoltà
Regole garantite e certe per gli Enti gestori: occorre invertire la prassi adottata negli ultimi tre anni, senza programmazione e senza le risorse adeguate e necessarie per garantire il finanziamento del sistema stesso, garantendo e assicurando ai cittadini i livelli essenziali di assistenza e omogenei nelle prestazioni. Non ritengo sia un problema di risorse economiche, ma di scelta programmatoria delle priorità.