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Rimini ...❤️ Minuti di paura ieri mattina (4 luglio)hanno avvolto il Ponte di Tiberio a Rimini, quando il marito ha lanc...
11/07/2025

Rimini ...❤️ Minuti di paura ieri mattina (4 luglio)hanno avvolto il Ponte di Tiberio a Rimini, quando il marito ha lanciato l'allarme, temendo che la moglie volesse gettarsi. Immediato l'intervento dei Vigili del Fuoco, della Polizia di Stato e del 118.🇮🇹
Una scena toccante si è consumata quando un Caposquadra dei Vigili del Fuoco si è seduto accanto alla donna. Con calma e parole semplici, è riuscito a convincerla a desistere dal suo intento. Poco dopo, la donna ha accettato di salire in ambulanza, ponendo fine a una situazione di grande tensione....🚒❤️🇮🇹👏
Semplicemente Bravissimo....👏😍
Il Vigile del Fuoco vale molto di più...

Non sto dicendo niente…
10/07/2025

Non sto dicendo niente…

07/07/2025

Avete rotto il caxxo con sti scioperi dei treni!!

📢 𝐀𝐕𝐕𝐈𝐒𝐎 𝐔𝐑𝐆𝐄𝐍𝐓𝐄La ragazza che vedete in foto si è allontanata dal 𝐌𝐞𝐝𝐢𝐭𝐮𝐫 𝐕𝐢𝐥𝐥𝐚𝐠𝐞 e attualmente 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚 𝐢𝐫𝐫𝐞𝐩𝐞𝐫𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞.🟡 ...
05/07/2025

📢 𝐀𝐕𝐕𝐈𝐒𝐎 𝐔𝐑𝐆𝐄𝐍𝐓𝐄
La ragazza che vedete in foto si è allontanata dal 𝐌𝐞𝐝𝐢𝐭𝐮𝐫 𝐕𝐢𝐥𝐥𝐚𝐠𝐞 e attualmente 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚 𝐢𝐫𝐫𝐞𝐩𝐞𝐫𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞.

🟡 È di nazionalità 𝐮𝐜𝐫𝐚𝐢𝐧𝐚, alta circa 𝟏𝟕𝟓 𝐜𝐦, 𝐜𝐨𝐫𝐩𝐨𝐫𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐞𝐬𝐢𝐥𝐞, 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐚𝐫𝐥𝐚 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨.

❗️𝐂𝐡𝐢𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐥𝐚 𝐯𝐞𝐝𝐚 𝐨 𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚 𝐢𝐧𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 è pregato di contattare immediatamente la 𝐒𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐂𝐚𝐫𝐚𝐛𝐢𝐧𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐂𝐚𝐫𝐨𝐯𝐢𝐠𝐧𝐨 𝐚𝐥 𝐧𝐮𝐦𝐞𝐫𝐨:
📞 𝟎𝟖𝟑𝟏 𝟗𝟗𝟏𝟎𝟏𝟎

𝐂𝐨𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐞𝐭𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨, 𝐠𝐫𝐚𝐳𝐢𝐞! 🙏

03/07/2025

Favorevole che i Fumatori devono fumare quando vicino a loro non c’è nessuno! No vicino a bar pizzerie locali commerciali spiagge!!

03/07/2025
03/07/2025

Adoro l’afa i 45 gradi all’ombra e la pelle appiccicosa e l’odore delle ascelle 😃😃😃 (non ne posso più) meglio ridere…

Auguri dottoressa anche se in ritardo
03/07/2025

Auguri dottoressa anche se in ritardo

Ricordalo.
03/07/2025

Ricordalo.

MENTRE MANGI A TAVOLA GUARDA COME MANGIA TUO PAPÀ, TUO MARITO, TUO FIGLIO, TUO FRATELLO PERCHÉ TU GODI IL CIBO A TAVOLA....
03/07/2025

MENTRE MANGI A TAVOLA GUARDA COME MANGIA TUO PAPÀ, TUO MARITO, TUO FIGLIO, TUO FRATELLO PERCHÉ TU GODI IL CIBO A TAVOLA. ♥️
STIMA TUO PADRE O MARITO O qualunque uomo della tua famiglia che sia davvero responsabile, NON SAI I SACRIFICI CHE FA PER LA SUA FAMIGLIA.
COSÌ LAVORANO GLI UOMINI TENENDO IL FREDDO CALDO SONNO E FAME TUTTO PER AMORE PER LE NOSTRE FAMIGLIE.
Dio benedica tutti i lavoratori che ogni giorno si sforzano di andare avanti e cercano un sostentamento per la loro famiglia...

Poi rischiano anche di non essere pagati!

Troppo forte 😀
03/07/2025

Troppo forte 😀

Moreno Torricelli: «Mia moglie tagliava i capelli a Del Piero, dopo la sua morte ho lasciato il calcio. Oggi monto fines...
03/07/2025

Moreno Torricelli: «Mia moglie tagliava i capelli a Del Piero, dopo la sua morte ho lasciato il calcio. Oggi monto finestre e ristrutturo un alpeggio».
L'ex terzino, che la Juventus prese dai dilettanti e che in bianconero ha vinto tutto, ripercorre il dramma della moglie Barbara, morta a 40 anni: «I medici furono chiari, ma dissi la verità solo 10 giorni prima che se ne andasse. Non volevo che lei e i nostri figli perdessero le speranze».

Le manca il calcio?
«Giocarlo sì, quello in tv meno. Tutti i giorni una partita… ormai è diventato nauseante».
Moreno Torricelli rappresenta il sogno di qualsiasi bambino che inizia a rincorrere un pallone. Oggi ha 55 anni, ma quando ne aveva 22 la Juventus lo prese dai dilettanti della Caratese. Faceva il falegname, la mattina dopo si svegliò in serie A. In quattro stagioni vinse tutto, in Italia e nel mondo.

Che fine ha fatto?
«Durante il Covid mi sono rimesso a impregnare i balconi in legno. Quando avevo bisogno di macchinari, chiedevo a Carlo, artigiano da tre generazioni di Lillianes, il piccolo comune da 400 abitanti in Valle d’Aosta in cui mi sono trasferito. “Guarda, sono solo e ho molto lavoro. Perché non vieni a darmi una mano?”, mi ha chiesto dopo la pandemia. Se c'è da mo***re delle finestre vado».
Perché il falegname?
«Ho iniziato a 13 anni. Non mi piaceva andare a scuola, a differenza di mio fratello Claudio sempre chino sui libri. Volevo guadagnare dei soldini per essere indipendente e nel mio paese il 90% delle aziende erano mobilifici, trovare lavoro non fu difficile».

Per Baggio era Geppetto.
«Estate 1992, era appena arrivato in ritiro dopo il tour in America con la Nazionale. Aveva letto di me sui giornali e mi diede quel soprannome».
Le era appena cambiata la vita.
«Mi ero fatto notare fra i dilettanti e un dirigente mi segnalò a Furino, allora responsabile del settore giovanile della Juventus. Vengo convocato per giocare un’amichevole con loro. Non ricordo niente, solo un temporale fortissimo. A fine partita mi ferma Trapattoni: “Abbiamo tre test in una settimana, prendi ferie e vieni a Torino”. Gli piaccio, parto per la tournée in Giappone, torno e firmo il contratto sul cofano di una macchina. Passo da uno stipendio di due milioni di lire a 80».
Il primo regalo?
«Una Lancia Thema. Ero rimasto senza auto, me la rubarono durante una di quelle amichevoli con la Juve».
Che coppia con Del Piero.
«Arrivò a Torino un anno dopo di me, di lui avevo letto già tanto, era il nuovo fenomeno del calcio italiano. Stavamo spesso insieme, eravamo i più giovani. Veniva a casa mia a mangiare, mia moglie parrucchiera gli tagliava i capelli».

Già, Barbara.
«L’ho conosciuta a 15 anni. Lavorava con mia cugina, un giorno decidono di pranzare insieme. Mentre ero a fare i caffè al bar dei miei genitori, entra mio zio. “Corri a casa, dammi retta”. Monto sulla bici, la vedo. Mi innamoro».
È morta nel 2010 a 40 anni, leucemia.
«La malattia si manifestò poco prima di Natale. Era sempre molto stanca, aveva una febbriciattola costante: “Fra poco andremo in vacanza in montagna e starai meglio, vedrai”, le dicevo. Invece non migliorava. Torniamo a casa, fa gli esami del sangue. La ricoverano subito».
La situazione appare subito grave.
«Dopo tre settimane di test e analisi i medici mi parlano chiaro: “C'è solo il 2% di possibilità di guarigione per ogni anno dal trapianto di midollo”. Non dissi niente, né a lei, né alla sua famiglia e neanche ai nostri tre figli. Non volevo che perdessero la speranza».
E l'ha mai persa?
«In quei casi vai avanti giorno per giorno, non programmi. Per lei il trapianto dopo tre cicli di chemio in cui la malattia non andava mai in remissione fu già come una vittoria. Per un mese e mezzo riuscì a tornare a casa. La riportai in montagna, ma dopo l'ennesimo controllo ci dissero che la malattia era tornata».
Come ha fatto a non dire niente a nessuno?
«Gestire le emozioni fingendo allo stesso tempo che andasse tutto bene è stata la cosa più difficile di un calvario lungo 10 mesi. Ho detto la verità a tutti solo negli ultimi giorni ed è stata una liberazione. Ho pianto solamente lì».

Tre figli, Alessio, Arianna e Aurora: si sono mai arrabbiati per la sua "bugia"?
«Avevano 10, 11 e 16 anni. Non hanno mai saputo la verità, non ho avuto la forza di dirgliela neanche dopo. La leggeranno per la prima volta qui».
Dopo la morte di sua moglie smette col calcio.
«Allenavo il Figline, durante la malattia passare due ore al campo era un sollievo, lì potevo essere me stesso. Ma poi è cambiato tutto. Ricevo un'offerta dal Crotone in serie B, la rifiuto. In quel momento non potevo costringere i miei figli a lasciare casa. La perdita della mamma per loro è stata una mazzata incredibile. La famiglia è donna, l'attenzione e la pazienza che le mamme hanno sono totalmente differenti da quelle degli uomini».
Il calcio le ha fatto vivere una favola, poi il destino si è rifatto con gli interessi.
«La vita ti può dare tutto e far mancare tutto. Te la scegli tu, cerchi di essere la persona migliore possibile ovunque, a casa e a lavoro. Poi però ci sono le malattie e non ci puoi fare niente. Con Barbara ho vissuto 20 anni bellissimi, abbiamo avuto tre figli stupendi, due dei quali mi hanno reso nonno. Poteva durare di più? Certamente. Ma il viaggio è stato bello».

Si è più innamorato?
«Ho una compagna, si chiama Lucia. È stata molto importante, mi ha distolto dalla tragedia, mi ha fatto tornare a stare bene, mi ha riacceso la luce dentro. Quando ti batte il cuore tutto diventa più bello e colorato. Con i miei figli è stata molto delicata. Non era semplice, per loro la mamma resterà solo una».
Ha ancora dei sogni?
«Che figli e nipoti possano stare bene e realizzarsi nella vita. E poi finire l'alpeggio di proprietà di Lucia. Lo sto rimettendo a posto, ho messo giù il parquet, fatto le pareti del bagno e la cucina. Ci sto lavorando da tre anni, se non mi spiccio mi butta fuori di casa».
Continua ad andare nelle scuole?
«Da sette anni faccio parte di "allenarsi per il futuro", un progetto di orientamento e alternanza scuola-lavoro che coinvolge studenti di diverse età e che cerca di trasmettere loro passione, impegno e responsabilità prendendo spunto dal mondo dello sport».
E cosa consiglia?
«Di cogliere l'attimo, come ho fatto io». (Fonte: Simone Golia per Corriere della Sera)
Xavier Jacobelli

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