19/09/2025
L’ENOGASTRONOMIA E L’AGROALIMENTARE FESTEGGIANO I 25 ANNI DI FVG VIA DEI SAPORI
MA IL SUO IDEATORE WALTER FILIPUTTI CORONA UN’ATTIVITA’ INIZIATA OLTRE 45 ANNI FA
E’ UNATAPPA PER IL CONSORZIO CHE ORA PUNTA ALLA SCUOLA DI FORMAZIONE
Ho iniziato a lavorare per la presidenza della Regione, e per la Rai, quarantacinque anni fa, all’inizio dell’aprile del 1980, ed è stato quell’anno che ho conosciuto Water Filiputti, già da tempo maestro di comunicazione e promozione del territorio. L’ho conosciuto vent’anni prima che ideasse con Aldo Morassutti, poi assieme a una decina di altri ristoratori della cucina di pregio del Friuli Venezia Giulia, la ‘Via dei Sapori FVG’, ora FVG via dei sapori, un consorzio che avrebbe raggruppato ristoratori, viticoltori, produttori agroalimentari per presentare in forma collettiva con eventi in luoghi iconici e rappresentativi il meglio dell’enogastronomia e dell’agroalimentare del nostro territorio. Facendo così conoscere a un pubblico selezionato, interessato e attento non soltanto nella regione, ma anche in Italia e all’estero, quel sistema di pregio tra le realtà economiche che sarebbe diventato il biglietto da visita di eccellenza dell’area. FVG Via dei sapori avrebbe rappresentato attraverso una proposta sensoriale, ma anche con la conoscenza diretta degli operatori e i produttori l’immagine delle carature del Friuli Venezia Giulia. Affiancando ciò che con incontri conviviali stava facendo il Ducato dei vini friulani. Negli anni ’80 la redazione di Udine dell’Ufficio stampa della Regione era in via Dei Rizzani, sopra al Leon d’Oro, assieme a quella del nascente nucleo redazione della Rai, poi anche dell’ANSA. Da qui era nata la mia collaborazione con la Rai, ma, come disse il caporedattore Isi Benini, per la cronaca Giudiziaria, ‘così te impari il mestier’ mi aveva detto. Fu lì conobbi Walter, che già veniva a parlare ai microfoni della Rai e a presentare a Benini i sui progetti, e nel contempo ad acquisire preziosi suggerimenti e correttivi da quello che è stato il nostro maestro della comunicazione giornalistica, enogastronomica e non solo. Filiputti ed era parso fin da subito un grande catalizzatore di interesse, con una elevata capacità di fare rete, di creare sistema in un settore, quello enogastronomico ma anche vitivinicolo, nel quale, in Friuli e non solo, non era ancora facile mettere fianco a fianco diversi operatori. Lui, che ha riscoperto e valorizzato il vitigno autoctono Pignolo, perché, non stenta ad ammettere, riflette anche la sua personalità, c’è riuscito e ci riesce con rinnovata efficacia da 25 anni. Lo dimostra l’attrattività di Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori, capace di destare sempre nuovo interesse in ogni occasione, e suscitare l’attesa per il ripetersi di tappe iconiche, come quella al Castello di Spessa di Loreto Pali, a Capriva del Friuli (Go), o sulla spiaggia di Grado (Go), oppure sul colle del Castello di Udine, o, come per il quarantacinquennale, alla Fondazione Friuli, a Udine, presieduta da Bruno Malattia. Walter, in questi venticinque anni è sempre stato un faro nel mondo della comunicazione, capace di scegliere i cavalli da corsa vincenti per arricchire la sua scuderia, e ha sempre agevolato il lavoro di noi giornalisti enogastronomici, perché la sua selezione era ed è sempre uno spaccato realistico della qualità e delle proposte migliori del sistema enogastronomico del Friuli Venezia Giulia. Infatti, l’Associazione regionale della stampa agricola, agroalimentare, ambiente e territorio del FVG, assieme all’Associazione culturale La Riviera friulana già undici anni fa, ad Assoenologi FVG e all’Unione cuochi FVG, a Lignano alla Terrazza mare gli ha consegnato l’ambito premio Carati d’autore, un riconoscimento ideato per rendere merito ai personaggi della Regione capaci di esaltare le qualità, tipicità ed eccellenze del territorio. A Walter Filiputti era stata riconosciuta anche in questa occasione la capacità di interpretare il ruolo di leader e di guidare il settore economico dell’enogastronomia e dell’agroalimentare verso la visibilità e la crescita. Tra i personaggi che hanno ricevuto il Premio carati d’autore ci sono stati Giovanni Chiades, già autore delle pagine de Il Gazzettino Nordest a tavola, Sergio Gervasutti, direttore de Il Gazzettino e del Messaggero Veneto e sostenitore delle Pagine specializzate in Agricoltura e Gusto, Franco Collavino, Direttore generale dell’Udinese Calcio, Licio Damiani, Claudio Cojutti, Claudio Fabbro, Luciano Barile, Piero Villotta e altri ancora. Walter, autorevole docente alla Bocconi, con il suo Club di Prodotto Via dei sapori, in venticinque anni ha organizzato complessivamente un milione di assaggi di piatti e vini, emblematici dell’eccellenza e delle potenzialità del territorio, ben 185 eventi in 83 località di tutto il mondo, dei quali 111 in Friuli, 22 in Italia, 47 all’estero. Si è trattato di occasioni nelle quali assieme e attraverso al gusto, all’enogastronomia è stata promossa la cultura del territorio e le sue tradizioni consentendo agli ospiti il contatto diretto con gli operatori. Nel corso di questi eventi sono state stappate oltre 35 mila bottiglie, e per 1383 volte vignaioli, artigiani del gusto e partner agroalimentari sono apparsi nei menù delle degustazioni per offrire ai partecipanti un’esperienza unica. L’importanza del lavoro svolto da Walter Filiputti e la rappresentatività della sua capacità di coordinare le eccellenze e di scoprirle sono state riconosciute nei giorni scorsi in un evento a Udine, alla Fondazione Friuli, dall’assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, dal presidente della CCIAA Pordenone Udine, Giovanni Da Pozzo, ed esplicitate dalla presidente dell’Osservatorio nazionale del Turismo, Magda Antonioli. L’assessore Bini si è soffermato sulla figura di Filipputti, ispiratore di un settore che ha tenuto il passo alla evoluzione del gusto. Un anniversario, quello del venticinquennale, ha aggiunto l’assessore, che è anche un punto di partenza verso una nuova esperienza. Esperienza, che come ha anticipato Filiputti, sarà la scuola di formazione per il settore.
Carlo Morandini