07/02/2025
"Siamo fieri che Donald Trump Junior, pur avendo infinite possibilità di scelta negli Stati Uniti, abbia deciso di ve**re nel nostro Veneto per vivere un’esperienza unica.”
Con questo virgolettato, signori, io alzo le mani. Non c’è davvero nient’altro da aggiungere.
A pronunciare queste testuali parole non è stato un vecchio bracconiere alticcio all’osteria del paese, ma nientemeno che Joe Formaggio, consigliere regionale del veneto (Fratelli d’Italia).
Pagato per rilasciare queste dichiarazioni aberranti.
E rincara la dose: “È inaccettabile che la sinistra continui con la solita caccia alle streghe contro chi, come Trump, ha legittimamente vinto le elezioni e rappresenta un modello di leadership e valori per milioni di persone nel mondo.”
Trump un modello di valori.
DI VALORI.
Ce n’è abbastanza per farsi ve**re il vomito.
Ma tralasciamo la politica.
Qui si parla in primis di un rampollo americano che sceglie il nostro paese per ve**re a divertirsi con un fucile in mano.
Per chi ancora non lo sapesse: Donald Trump Jr., figlio di quella che a mio avviso è attualmente una delle persone più pericolose e dannose del pianeta Terra, si è recato recentemente presso la laguna di Venezia. Presumibilmente in Valle Pierimpie a Campagna Lupia, un’area tutelata a livello europeo e facente parte di un sito della Rete Natura 2000 UE. Si tratta di una zona speciale di conservazione (Laguna medio-inferiore di Venezia), un sito cruciale per l’avifauna. Non lo ha fatto per piantare fiorellini. Dopotutto, la mela non cade mai troppo lontano dall'albero.
La battuta di caccia è avvenuta in quella che è a tutti gli effetti un’oasi e un rifugio sicuro (o almeno, dovrebbe esserlo) per una gran quantità di specie, tra cui alcune sottoposte a particolari misure di protezione. Tra le “prede” del rampollo, in primo piano nel video è ben visibile anche una casarca (Tadorna ferruginea), che in Italia è specie occasionale e pregiata.
Il tutto viene filmato, con tanto di anatre che vengono colpite in volo e che precipitano verso terra e il ragazzotto che spiega e racconta tutto gasato siffatta costruttiva attività di grandissimo valore culturale. Il risultato è un video vanaglorioso e autocelebrativo, che personalmente mi ha provocato un senso di nausea e malessere.
Dunque. Per cacciare in Italia, è necessaria la licenza ed è obbligatoria la residenza in una delle regioni italiane: solo così è possibile ottenere il tesserino di caccia su cui annotare le proprie attività (data, luogo, esemplari abbattuti suddivisi per specie). È ragionevole pensare che Trump Jr., in quanto non residente in Italia, non fosse in possesso di suddette autorizzazioni. Il ragazzone ha dunque probabilmente sborsato moneta sonante all'azienda faunistica che gestisce quella fetta di territorio per "divertirsi" - ci sono diverse versioni a riguardo .
Dunque, ricapitolando: questo baldo giovanotto ha attraversato l’Atlantico per fare una capatina a casa nostra e divertirsi sparando alle anatre.
Eh sì, c’è proprio da esserne fieri. Come dice Mr.Cheese.
C’è da essere orgogliosi se i ricconi vengono dall’altra parte del mondo fin qui a fottersene delle regole e ad abbattere fauna selvatica protetta. Quale onore e privilegio.
Fauna selvatica che – lo ripeterò fino alla nausea – è il più grande patrimonio e la più grande opera d’arte che abbiamo sulla faccia della Terra. Ma che continua a essere calpestata, massacrata, trattata alla stregua di un passatempo, uno sfogo, un gioco, un bersaglio per il tiro a segno. Com’è possibile che, dinanzi allo sfacelo perpetrato ogni giorno di più nei confronti del mondo naturale, il mantra ripetuto in ogni dove da tutti questi personaggi deve sempre essere incentrato sulla “grande importanza e il grande valore nel mantenere viva la tradizione venatoria”?
E la fauna selvatica non ha valore? La vita non ha valore?
E questo è un discorso che va ben oltre la politica, dunque stronco sul nascere ogni polemica in tal senso. Mi vanto di essere apolitico, non sono né di destra e né di sinistra. L’unica cosa che vado a controllare quando si avvicinano delle elezioni è l’eventuale programma dei partiti in fatto di tutela e salvaguardia dell’ambiente, salvo poi regolarmente scoprire che a quasi nessuno frega. Come fosse un qualcosa di accessorio o superfluo.
La tutela dell’ambiente e la salvaguardia della biodiversità non dovrebbero avere colori, e dovrebbero essere al di sopra di qualsiasi bandiera. Non dovrebbero essere un’opzione, ma un preciso dovere di tutti (tutti!) i partiti. Perché dalla biodiversità dipende la nostra stessa esistenza. È così difficile da capire?
E in questo mondo di ciechi e cretini, chi strumentalizza l’episodio per parlare di politica mi provoca quasi (quasi, eh) le stesse sensazioni del rampollo yankee che ha attraversato l’Atlantico per ve**re a “divertirsi” in laguna.