27/06/2025
Dermatite nodulare contagiosa in Italia: il virus supera la Sardegna ed entra in Lombardia
La dermatite nodulare contagiosa (Lumpy Skin Disease – L*D) ha ufficialmente oltrepassato i confini della Sardegna. Dopo il primo focolaio confermato il 21 giugno nel comune di Orani (Nuoro), il virus è stato identificato anche nella pen*sola, in un allevamento bovino di Porto Mantovano, in provincia di Mantova. Il caso – confermato il 25 giugno – è collegato alla movimentazione di capi provenienti dalla Sardegna, più precisamente dall’allevamento sardo in cui il CESME (Centro di Referenza Nazionale) aveva rilevato la positività iniziale.
Immediate le misure sanitarie: sequestri e zone di restrizione
Alla notizia del secondo focolaio, le autorità veterinarie della ATS Val Padana hanno attivato le procedure previste per contenere la diffusione del virus. L’allevamento mantovano è stato immediatamente sequestrato, con sospensione delle movimentazioni e l’istituzione di una zona di protezione di 20 chilometri e di una zona di sorveglianza estesa fino a 50 chilometri. Le restrizioni interessano non solo la provincia di Mantova, ma anche parte delle province di Cremona, Brescia, nonché aree delle regioni Emilia-Romagna e Veneto.
Parallelamente, in Sardegna resta in vigore il blocco totale per la movimentazione di bovini e ovicaprini conviventi, valido per almeno dieci giorni. Le attività di sorveglianza entomologica, essenziali per tracciare i vettori del virus (mosche, zanzare e zecche), sono attive nei comuni di Orani e Orotelli.
Le disposizioni ministeriali: disinfestazione e sorveglianza
Il Ministero della Salute ha esteso il campo delle restrizioni anche al latte crudo, al colostro, agli embrioni e alle pelli grezze, imponendo disinfestazione obbligatoria, test PCR e autorizzazioni veterinarie per ogni movimentazione in uscita dalle zone interessate.
Le analisi di laboratorio sui capi sospetti sono state centralizzate presso il Centro di Referenza CESME dell’IZS di Abruzzo e Molise, che ha confermato entrambi i focolai tramite PCR.
Sorveglianza europea e opzione vaccino
A seguito della conferma del focolaio continentale, è stato attivato l’intervento del team EUVET della Commissione Europea, incaricato di supportare le autorità italiane nella gestione della crisi. Tra i possibili strumenti in valutazione, vi è anche l’impiego del vaccino come misura di contenimento, in attesa di valutazioni tecniche e strategiche.
Il quadro clinico della malattia
La Lumpy Skin Disease è una malattia virale che colpisce i bovini ed è trasmessa da insetti ematofagi. Non rappresenta un rischio per l’uomo, ma può provocare gravi conseguenze negli animali: febbre, noduli cutanei diffusi, ingrossamento dei linfonodi, calo della produzione di latte e, nei casi più gravi, morte. Il virus è classificato come malattia della categoria A secondo il Regolamento UE sulle epizoozie (Reg. 2016/429).
Una risposta coordinata
Il passaggio del virus dalla Sardegna alla Lombardia rappresenta un salto rilevante. L’Italia si trova ora a fronteggiare una sfida che richiede una risposta integrata su più livelli. Le misure già attuate – dal sequestro degli allevamenti alle restrizioni sui movimenti, fino alla sorveglianza entomologica – stanno tracciando la prima linea di difesa. L’arrivo del team europeo EUVET e la possibilità di introdurre un vaccino potrebbero rafforzare ulteriormente le strategie di contenimento.