21/07/2025
A Savona prima e a Ravenna poi nel mese di Luglio, il Tribunale ha ospitato il convegno “Rifiuto genitoriale”: un vademecum per proteggere i legami familiari.
Si è tenuto nelle Aule di Corte d’Assise dei Tribunali nelle Regioni sopra citate, il convegno dal titolo “Rifiuto genitoriale – Un Vademecum Operativo per lavorare in rete”, un evento che ha acceso i riflettori su una delle tematiche più controverse e dolorose che possono emergere nei contesti di separazione familiare: la rottura del legame tra un genitore e i propri figli.
Il fenomeno del rifiuto genitoriale, al centro del dibattito, riguarda quelle situazioni in cui un figlio, all’interno di un contesto di forte conflittualità tra i genitori separati, arriva a rifiutare uno dei due, spesso a seguito di condizionamenti psicologici o comportamentali da parte dell’altro genitore. Una dinamica subdola e insidiosa che, oltre a compromettere la serenità dei minori, può generare danni emotivi profondi e duraturi.
Ad aprire i lavori del convegno, le autorità giudiziarie locali, che hanno evidenziato l’urgenza di strumenti operativi condivisi per riconoscere e affrontare il problema. A seguire, numerosi esperti provenienti da ambiti differenti – magistrati, psicologi, neuropsichiatri infantili, assistenti sociali, educatori e forze dell’ordine – hanno offerto una lettura multidisciplinare della questione, sottolineando la necessità di una rete professionale coesa e competente.
Il cuore dell’incontro è stato la presentazione di un vademecum pratico, pensato per supportare i professionisti nell’intercettare tempestivamente segnali di disagio, orientare correttamente le famiglie e garantire il rispetto del diritto alla bigenitorialità, sancito anche dalla normativa italiana ed europea.
“Spesso – ha sottolineato uno degli interventi – ci si trova a intervenire quando i rapporti sono già compromessi. Questo vademecum serve proprio a costruire una risposta precoce, concreta e condivisa, nell’interesse primario del minore.”
Il convegno, molto partecipato, si è rivelato un’occasione preziosa per rafforzare il dialogo tra professionisti e istituzioni, in un’ottica di prevenzione e protezione dei legami familiari.
Un tema che richiede attenzione, competenza e soprattutto collaborazione interprofessionale, perché dietro ogni rifiuto non c’è solo un genitore escluso, ma un bambino che rischia di perdere una parte fondamentale della propria storia affettiva.