04/12/2025
Per anni e hanno agitato lo spettro della “droga venduta come caramelle” per giustificare la messa al bando della . Hanno chiuso negozi, sequestrato prodotti, mandato in crisi un intero settore produttivo in nome dell’“idealismo” e dell’ordine morale.
Oggi, improvvisamente, scopriamo che quella stessa cannabis light non è più una minaccia per la società, ma un “prodotto da fumo” da affidare all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. In altre parole lo Stato si prende ciò che aveva vietato ai privati.
L’inversione a U firmata Matteo (FdI) non nasce da una riflessione culturale, né da un ripensamento politico. Nasce dalla scoperta che il mercato della canapa legale genera introiti. E quando entrano in gioco gli incassi, gli ideali vanno a farsi benedire.
Si proibisce finché non conviene, poi si gestisce e si incassa. La coerenza? Un dettaglio sacrificabile. Il risultato? Lo Stato diventa il monopolista di ciò che fino a ieri definiva “droga”, mentre chi lavorava onestamente nel settore ha pagato lo zelo ideologico altrui.
Ancora una volta, la destra al governo ci dimostra che non esistono battaglie di principio, ma solo battaglie di rendita.
E quando il tornaconto cambia, cambia anche la morale.
🖋️FHvJ