19/09/2025                                                                            
                                    
                                                                            
                                            Still single, why?
È una domanda che molti, uomini e donne, si sentono rivolgere spesso. Eppure non esiste una risposta unica né definitiva. 
Si può essere single per motivi familiari, sociali, per condizionamenti esterni o semplicemente per una fase di vita particolare. Le statistiche dicono che i single sono in aumento: crescono le separazioni, diminuisce la durata delle storie e i rapporti si consumano più velocemente.
Ma, al di là dei numeri, la vera domanda è:
“Quanto desidero davvero costruire una coppia?”
e subito dopo:
“Quanto sono disposto a impegnarmi perché la coppia duri?”
Alla prima quasi tutti rispondono “molto”, alla seconda si tentenna. Perché sì, una relazione richiede impegno, rinunce e responsabilità. Molti vorrebbero i vantaggi del “Be2” mantenendo però la libertà del “Free”. Una conciliazione difficile.
Le ricerche mostrano che le relazioni hanno più possibilità di durare quando l’intimità arriva dopo il 6’ incontro ca. 
Non si tratta di numeri magici, ma del tempo necessario a raccontarsi, ricordare l’infanzia, condividere paure e passioni, scoprire tratti profondi dell’altro. 
Solo così l’attrazione diventa desiderio dell’intera persona, “pacchetto emotivo” compreso.
I sentimenti nascono dalle emozioni: lasciamogli spazio e ascolto.
Perché, allora, nonostante la volontà di cimentarsi, si resta single?
Alcuni motivi ricorrenti:
 • Ancorati al passato. Parlare continuamente degli ex e delle delusioni è il modo migliore per non fare spazio al nuovo. Prima di aprirsi a un incontro occorre elaborare ciò che è stato.
 • Chiusura e diffidenza. Non si può partire pensando che l’altro ci farà soffrire. Ogni storia è unica: la semplicità e la spontaneità avvicinano più delle difese.
 • L’impossibile. Il principe azzurro e la principessa rosa esistono solo nelle favole. La coppia si costruisce giorno per giorno, con impegno reciproco.
 • Incontri virtuali. Se si è perso l’allenamento “dal vivo”, serve onestà: dichiararlo e desiderare di imparare insieme.
 • Indipendenza assoluta. In coppia non si può mantenere tutto identico alla vita da single: qualche rinuncia è inevitabile.
 • Proiezioni sugli ex. Non tutti sono come chi ci ha deluso: ogni rapporto è nuovo, e richiede fiducia.
 • Fuga in avanti. Scambiare subito una forte attrazione per “amore della vita” può essere rischioso. Serve consolidare, senza decisioni affrettate.
 • Mancanza di rispetto dei confini. Non pretendere troppo né dare troppo, troppo presto: ogni passo ha il suo tempo.
 • Difficoltà sessuali. L’ironia e la sincerità possono sciogliere tensioni: la spontaneità resta l’arma vincente.
 • Sentirsi attratti da ‘persone problematiche’’. Se accade spesso, forse bisogna guardarsi dentro: a volte è un modo inconscio per evitare davvero la vita di coppia o si pensa che non meritiamo stare bene?
 • Legami con la famiglia d’origine. Dinamiche irrisolte, genitori invischianti, sensi di colpa possono bloccare la costruzione di una nuova realtà indipendente. In questi casi serve consapevolezza! 
*A volte un aiuto esterno è necessario per uscire da una impasse!*
In conclusione
Il primo passo è imparare a stare bene con se stessi. Solo così si potrà stare bene in due, senza trasformare l’altro in capro espiatorio.
E ricordiamolo: scegliere la coppia è un’opzione, non un obbligo. Anche l’essere single ha i suoi vantaggi, purché sia una scelta consapevole. 
Lo Monaco-