Psico-Diversa-Mente

Psico-Diversa-Mente PsicoDiversaMente nasce per accompagnarti nel cambiamento.

A volte basta un piccolo spostamento del focus per trasformare la paura in forza, la difficoltà in occasione, e scoprire nuovi modi di vivere. 🌟

Chapeau all’Australia, che per prima ha avuto il coraggio di fare ciò che molti pensano e pochi osano dire: vietare l’ac...
14/12/2025

Chapeau all’Australia, che per prima ha avuto il coraggio di fare ciò che molti pensano e pochi osano dire: vietare l’accesso ai social network ai minori di 16 anni.
Una scelta che non nasce dal rifiuto del progresso, ma dal riconoscimento di un rischio reale: concedere potenti strumenti a giovani poco più che bambini, senza aver prima insegnato loro come usarli.

Il problema, infatti, non sono i social in sé, ma l’assenza di educazione al loro utilizzo. Saper fronteggiare l’uso senza scivolare nell’abuso, riconoscere una dipendenza, distinguere profili autentici da quelli falsi, avere gli strumenti per parlarne e denunciare: tutto questo non si improvvisa.
Per questo il divieto può avere senso, ma solo se accompagnato da un investimento serio sull’educazione digitale. Il futuro dei nostri ragazzi passa anche da lì, ed è ineludibile. Come diceva un saggio, possiamo essere fruitori di tutto ciò che il mondo offre – intelligenza artificiale compresa – senza mai diventarne dipendenti.

Educare all’uso consapevole, riconoscere i segnali dell’abuso, intervenire prima che la dipendenza si strutturi. È da qui che bisognerebbe partire.

Sappiamo anche che la dipendenza da digitale esiste, al pari delle altre. Attiva le stesse aree cerebrali e lo stesso circuito della ricompensa dopaminergica. Negli adolescenti, l’uso prolungato è associato a immaturità e alterazioni della sostanza bianca, le vere “autostrade” neuronali che permettono il controllo degli impulsi e la pianificazione.
Chi lavora sul campo riconosce sintomi di astinenza simili a quelli delle tossicodipendenze: irritabilità, aggressività, ansia, rabbia, cambiamenti del carattere quando lo schermo viene tolto.
Tutto questo, purtroppo, fatica ancora a essere metabolizzato dalla società, dal sistema educativo e dalle famiglie!

A questo si aggiunge un rischio enorme, spesso minimizzato: quello degli “orchi digitali”.
La rete è uno spazio aperto, abitato anche da predatori, adescatori, manipolatori. Lasceremmo mai un bambino solo in una stazione alle tre di notte? Eppure spesso lo lasciamo con il cellulare in mano senza filtri, da soli, senza nessuna allerta!

I dati della Polizia Postale parlano chiaro: 700 siti inseriti nella blacklist, 900 perquisizioni, 1.100 indagati, 2.800 reati di pedopornografia e adescamento e tra le vittime di adescamento, il 6,8% ha meno di 9 anni.
Significa che bambini molto piccoli entrano in contatto con estranei, mentre intorno si aggirano veri e propri orchi.

L’AI, inoltre, viene già utilizzata da pedofili come chatbot: programmi capaci di interagire con i minori, imitarne il linguaggio, intercettarne le fragilità, costruire fiducia restando comodamente seduti in poltrona.

Ecco perché il vero tema non è solo vietare o consentire, ma costruire una cultura del digitale che oggi semplicemente non esiste e che andrebbe estesa alla scuola e alle famiglie.
Il divieto australiano non è una resa, ma un segnale. Sta a noi decidere se restare spettatori o aprire gli occhi e agire di conseguenza!
Lo Monaco-

08/12/2025

A scuola e in famiglia possiamo creare spazi di ascolto autentico, in cui ogni emozione trova posto.
Così, bambini ascoltati oggi diventeranno adolescenti più consapevoli e adulti capaci di riconoscere e accogliere la complessità del proprio mondo interiore.

24/11/2025

“Essere padre oggi significa molto più che provvedere.
Significa esserci nei momenti piccoli: nel gioco, in una risata, mentre si costruisce qualcosa insieme.

Un padre che dedica tempo ai figli…
li aiuta a sviluppare sicurezza, calma, autonomia.
Offre un modello diverso da quello materno: più orientato verso il mondo, l’azione, l’esplorazione.

E sapete qual è la cosa più potente?
Che i bambini non ricordano i regali.
Ricordano le presenze.
Ricordano il papà che si siede accanto a loro…
che li ascolta davvero…
che li accompagna nel crescere.”

“E voi? Che ricordo avete di vostro padre… o del vostro modo di essere papà?”

Un padre che cresce con i suoi figli… cresce due volte.Cresce come uomo, come persona, come presenza emotiva.Quando un p...
20/11/2025

Un padre che cresce con i suoi figli… cresce due volte.
Cresce come uomo, come persona, come presenza emotiva.

Quando un papà è davvero coinvolto, accade qualcosa di invisibile ma potentissimo:
i figli si sentono più sicuri, più liberi, più capaci di affrontare il mondo.

Per le bambine, il padre diventa il primo sguardo che insegna come meritano di essere amate.
Per i bambini, il padre mostra che la forza non è durezza… ma presenza, tenerezza e responsabilità.

L’impatto di un padre non si vede subito.
Ma si sente per tutta una vita.

💛 A tutti i padri che ci sono. Anche quando è difficile. Anche quando nessuno lo vede.
Lo Monaco -

14/11/2025

A volte basta spegnere uno schermo per accendere una conversazione.
Scopri la magia delle serate alternative in famiglia 💫
Ed è molto più semplice di quanto pensi!
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⭐️✨ La 3A e la magia del Piccolo Principe ✨⭐️“L’essenziale è invisibile agli occhi”…ma non ai cuori dei bambini! 💛Guidat...
10/11/2025

⭐️✨ La 3A e la magia del Piccolo Principe ✨⭐️

“L’essenziale è invisibile agli occhi”…
ma non ai cuori dei bambini! 💛

Guidati dalla Maestra Nancy Verso, i piccoli lettori della 3A hanno viaggiato tra le pagine del Piccolo Principe, scoprendo il valore dei legami autentici e della gentilezza.

Dalla lettura è nato il nostro Cartellone dell’Amicizia:
⭐ ogni stella–post-it con il nome di un compagno
💛 attorno, le qualità che lo rendono unico

Un cielo fatto di rispetto, cura e sguardi che sanno riconoscere il bello negli altri.
Perché… 🌟 “Non si vede bene che con il cuore.”

👉 Vieni a vedere i nostri lavori in mostra alla Libreria Scuola e Cultura! 📚💫

Lacrime Lasciamo che le lacrime scendano 💧 Viviamo in un tempo in cui tutto si filtra, si corregge, si nasconde.Dobbiamo...
06/11/2025

Lacrime

Lasciamo che le lacrime scendano 💧

Viviamo in un tempo in cui tutto si filtra, si corregge, si nasconde.
Dobbiamo camuffare le emozioni, così come gli anni, come i capelli bianchi: un velo di finta serenità a coprire fragilità, nostalgia, dolore.
Trattenere le lacrime significa bloccare una valvola naturale del nostro equilibrio interiore.

Il pianto è una forma di liberazione profonda.
Quando l’emozione ci travolge — che sia tristezza, commozione o frustrazione — l’amigdala nel cervello invia un segnale al sistema nervoso, che stimola le ghiandole lacrimali.
In quel momento, il corpo non si limita a produrre acqua salata: rilascia endorfine e ossitocina, gli ormoni del benessere, che ci aiutano a ritrovare calma e sollievo.
Anche il cortisolo, l’ormone dello stress, trova una via d’uscita.
E così, dopo aver pianto, respiriamo meglio, pensiamo con più chiarezza, sentiamo il cuore più leggero.
Lo Monaco-

05/11/2025

Proponi una serata senza telefoni e tutti ti guardano come se avessi detto “siamo nel Medioevo”.
E poi… sorpresa: ci si diverte davvero! 🤯✨

04/11/2025
30/10/2025

L’intelligenza artificiale è già nella vita dei ragazzi.
Personalizza i contenuti, suggerisce musica, video e perfino percorsi di studio.
Un aiuto enorme — ma anche un rischio, se usata senza consapevolezza.

Serve educazione digitale, dialogo e curiosità critica.
Non per controllare, ma per capire.
Perché solo così i giovani potranno usare la tecnologia senza esserne usati. 💡

Parliamone.
👥 Tu come accompagni i tuoi figli nell’uso dell’IA?

Nitazeni: il nuovo veleno che uccide in silenzioAncora una volta la droga colpisce i nostri ragazzi, il nostro futuro.Se...
24/10/2025

Nitazeni: il nuovo veleno che uccide in silenzio

Ancora una volta la droga colpisce i nostri ragazzi, il nostro futuro.
Serve parlare con i figli, seguirli, non dare nulla per scontato. Ascoltare i segnali di disagio, a casa come a scuola. L’adolescenza è un tunnel fatto di paure, silenzi e fragilità — e mentre la società sembra girarsi dall’altra parte, almeno i genitori devono restare presenti, vigili, pronti ad aiutare.

Settembre 2024, Brunico (Bolzano).
Un ragazzo di 28 anni perde la vita in circostanze misteriose. Solo mesi dopo, la verità: non cocaina, non eroina, ma una nuova e micidiale droga sintetica — la protonitazepina, appartenente alla famiglia dei Nitazeni, oppioidi potentissimi e letali anche in dosi minime.

Grazie alle indagini dei Carabinieri e alle analisi del RIS di Roma, il quadro è chiaro: la sostanza, acquistata online e spedita in Italia tramite pacchi postali, ha provocato un arresto cardiaco fulminante.
La protonitazepina altera il battito del cuore in modo imprevedibile, causando aritmie mortali. È un killer silenzioso, difficile da individuare, che si diffonde nel dark web e attraversa i confini europei nascosto nei pacchi postali.

Dietro la tragedia, un mercato nero in continua espansione: pacchi provenienti da Grecia e Polonia, pagamenti in criptovalute, giovani spacciatori che non si rendono conto del veleno che maneggiano.
La morte di Brunico non è un caso isolato: è un campanello d’allarme.

Oggi la sfida non è solo repressiva, ma educativa.
Serve informare, parlare, ascoltare, esserci.
Perché tra la curiosità e la dipendenza, tra una serata e la tragedia, spesso passa solo un respiro.
Lo Monaco -

Indirizzo

Milan

Sito Web

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