
02/07/2025
📊 Commento Mercati USA – 3 luglio 2025
Le borse americane tornano a salire dopo la battuta d’arresto di martedì, con l’S&P 500 e il Nasdaq Composite che aggiornano i massimi storici nella seduta di ieri, mercoledì 2 luglio. Il rimbalzo è stato sostenuto da segnali contrastanti sul fronte macroeconomico e da sviluppi politici di rilievo, in particolare sul fronte fiscale e commerciale.
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🏛️ Fattori politici e legislativi
Il Senato ha approvato il maxi pacchetto fiscale e di spesa voluto dal presidente Trump, che ora torna alla Camera per l’approvazione definitiva.
Trump preme per la firma entro il 4 luglio, scadenza simbolica, anche se non vincolante. Ha cercato di rassicurare sia le frange più conservatrici che quelle moderate del partito repubblicano, promettendo tagli fiscali e minimizzando l’impatto sui programmi sociali.
Sempre ieri, il presidente ha annunciato un accordo commerciale con il Vietnam che prevede l’accesso duty-free per alcuni prodotti americani, mentre ha minacciato nuovi dazi unilaterali contro Giappone e altri partner commerciali, dichiarando che non prorogherà la scadenza del 9 luglio.
📉 Dati macroeconomici deboli
Il rapporto ADP ha mostrato un calo inatteso dei posti di lavoro nel settore privato a giugno: -33.000 rispetto a maggio, trascinato da una perdita di 47.000 posti nelle piccole imprese.
Il mercato del lavoro americano rallenta visibilmente: nei primi cinque mesi dell’anno, la media dei nuovi posti è scesa a 124.000 contro i 168.000 del 2024.
In vista del report ufficiale di domani sui nonfarm payrolls, cresce il timore che i numeri dei mesi scorsi siano stati sovrastimati, come già suggerito dalle revisioni mensili del Bureau of Labor Statistics e dai dati del QCEW, che indicano guadagni occupazionali molto inferiori a quelli ufficiali.
🔍 Sintesi del contesto
La forza dell’azionario USA si scontra con un mercato del lavoro che dà segnali di raffreddamento strutturale, complice il rallentamento demografico, la fine del rimbalzo post-Covid e gli effetti di tariffe commerciali, immigrazione limitata e minor propensione ad assumere da parte delle PMI.
La crescita dei salari resta sostenuta e il tasso di licenziamento è ancora contenuto, ma il ciclo occupazionale appare sempre più fragile.
📈 Conclusione
Gli indici azionari celebrano nuove vette, ma l’ottimismo è alimentato più dalla politica fiscale e dai buyback che dai fondamentali macro. La seduta di domani sarà cruciale, con il dato ufficiale sull’occupazione che potrebbe cambiare il tono dei mercati: una sorpresa negativa potrebbe innescare prese di profitto, mentre numeri forti darebbero continuità al rally.