
09/07/2025
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Indagine su presunte clausole vessatorie nelle polizze Allianz, lo Sna presenta la propria memoria all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
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MILANO - Nei giorni scorsi il Sindacato nazionale agenti ha inviato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato una memoria redatta dallo Studio Legale Malandrino riguardante l’indagine avviata dall’AGCM, su richiesta dell’Ivass, nei confronti di Allianz Spa circa l’eventuale vessatorietà di alcune clausole contenute nelle polizze Allianz Ultra per i settori “Salute” e “Casa Patrimonio” che violerebbero l’art. 33 c. 1) e 2) lett. l) ed m) del Codice del Consumo. Ci
riferiamo al cosiddetto ius variandi che la compagnia tedesca e a dire il vero molte altre operanti nel mercato italiano, ha introdotto in numerosi prodotti assicurativi e che lo Sna sostiene penalizzino la clientela, oltreché la reputazione e la tenuta dei portafogli degli stessi agenti.
Nel chiedere di prendere parte al procedimento in quanto Sindacato maggiormente rappresentativo della categoria con i suoi circa 10.000 iscritti, lo Sna ha ribadito i punti nodali che l’hanno indotto a intraprendere una solitaria battaglia a tutela dei consumatori che vedrebbero alterato a proprio svantaggio l’equilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dai contratti sottoscritti. La facoltà che molte compagnie si sono attribuite di modificare unilateralmente gli ambiti del rischio alla scadenza contrattuale senza definirne l’entità e la tipologia, si tradurrebbe nella proposizione di una nuova polizza non già nel semplice rinnovo della precedente. In tal caso l’onere attribuito impropriamente all’assicurato di scoprire i nuovi contenuti contrattuali e di disdire il contratto nel caso essi non siano conformi alle proprie esigenze o non siano più di suo interesse, presenterebbe profili di illegittimità derivanti dalla non giustificata inversione degli adempimenti derivanti dalla novazione contrattuale. Spetterebbe cioè alla compagnia che decide di modificare gli ambiti di rischio l’onere di comunicarli all’assicurato con congruo anticipo e di disdire la polizza in essere per proporne un’altra nuova.
Le conclusioni della missiva ribadiscono che le clausole di ius variandi sono “nel loro complesso poco chiare”, non “rispettano i fondamentali principi di trasparenza” e “attribuiscono a una sola delle parti contrattuali la facoltà di apportare modifiche… il cui ambito non è inizialmente predeterminato” con la conseguenza che il “contraente può subire peggioramenti delle proprie garanzie” di portata non prevedibile.
“Il Sindacato – ha dichiarato il Presidente nazionale Sna Claudio Demozzi – è ancora una volta l’unica rappresentanza degli agenti che, avendo realmente a cuore la sorte della categoria, ma anche i diritti dei consumatori, non esita a prendere parte attiva anche nei procedimenti presso le Autorità di garanzia, soprattutto quando sono in gioco qualità, professionalità, lealtà e trasparenza del settore assicurativo e degli agenti che fondano la loro professione sulla consulenza professionale e sul rapporto fiduciario nel lungo periodo con la clientela”.
Roberto Bianchi