05/07/2025
Ghassan Khanafani, Cronaca da Rama (1963).
Racconto breve. Lettura integrale
Voce narrante Federico Berti
Ramleh, luglio 1948. Sotto il sole implacabile di luglio, un bambino di nove anni assiste alla dissoluzione del suo mondo. Le truppe israeliane occupano la città palestinese di Ramleh: umiliazioni, fucilazioni sommarie e saccheggi si consumano nella polvere di una strada assediata. Tra le vittime, Abu Uthman – barbiere, medico improvvisato e memoria vivente della comunità – vede strapparsi la figlia Fatima e la moglie sotto i colpi dell’esercito occupante, assassinate brutalmente.
In questo scenario di disumanizzazione sistematica, Kanafani costruisce un climax tragico di rara potenza simbolica. La rassegnazione lascia il posto a una profezia muta: Abu Uthman, nel seppellire i propri cari nel cimitero della sua amata Ramleh, compie un calcolo esistenziale radicale: mentre i sopravvissuti vengono deportati, lui viene condotto al municipio occupato – edificio-simbolo del potere coloniale – e immola sé stesso, facendosi esplodere. Un atto che nela narazione di Ghassan Khanafani, sembra l’unica grammatica di resistenza possibile in un’asimmetria del potere senza rimedio.
Opera cardine della letteratura palestinese, Cronaca da Ramla trascende la testimonianza storica. Kanafani trasfigura la catastrofe (Nakba) in una riflessione profonda sulla sovranità del corpo oppresso: quando le armi e le risorse vengono confiscate, le tere occupate, la gente massacrata in modo totalmente arbitrario, l’autodistruzione diventa l’ultimo strumento per riscrivere la topografia del dominio. Una lezione politica che risuona, profetica, oltre le pagine.
Ghassan Khanafani, Cronaca da Rama (1963). Racconto breve. Lettura integrale Voce narrante Federico Bertihttps://www.federicoberti.itAscoltalo senza pubblici...