08/11/2025
Esiste da circa due secoli ma è praticamente un luogo poco noto a tutti .
E’ un gioiello architettonico semisconosciuto a gran parte dei napoletani e strutturato interamente in pietra di tufo, posto a sei metri sotto la Basilica di S. Francesco di Paola.
Si tratta di una monumentale cripta , chiusa per anni, che si estende per oltre mille metri quadri, ed un’altezza variabile dai 4,00 m ai 5,60 m.
E’ un ipogeo circolare di rara bellezza presente in città , caratterizzato da una grande sala centrale, dal diametro di 33,5 metri, definita da un pilastro ad archi a forma di fungo, dal quale attraverso un sistema di percorsi concentrici e di cunicoli è possibile raggiungere quattro sale più piccole, una di forma ottagonale, due circolari e una poligonale, poste a quote differenti ma corrispondenti anch’esse alle sovrastanti cappelle della chiesa.
Si tratta praticamente di una piazza sotto la piazza presente nel sottosuolo della Basilica , destinato, una volta completato nella decorazione, ad accogliere addirittura le tombe dei Borbone.
Nella sala circolare coperta a volta, sarebbe dovuto andare il sarcofago del sovrano che l’avrebbe inaugurata e intorno le tombe degli altri re della dinastia. Nell’anello circolare che gira intorno alla sala le tombe di tutti i principi reali.
Era il luogo destinato ad avere come arredo le tombe dei Borbone.
Ma questa originaria destinazione dell’ipogeo quale pantheon dei Borbone, alla fine non si concretizzò mai.
Il motivo resta un mistero …
Probabilmente le tombe dei sovrani non sono poi più state traslate nell’ipogeo della chiesa di San Francesco di Paola , solo perché i vari sovrani reali di padre in figlio (da Ferdinando I che volle erigere la chiesa a Francesco I che non la vide ancora completata, a Ferdinando II che pare non volesse cambiare il luogo di sepoltura) , ebbero ripetuti ripensamenti, dovuti al fatto che la chiesa di Santa Chiara era legata alla memoria storica della dinastia dei Borbone e fin dagli Angioini era sempre stata destinata ad accogliere le tombe dei sovrani del Regno di Napoli.
Un’ulteriore conferma deriva dal fatto che Ferdinando II tentò inutilmente a più riprese di ampliare lo spazio destinato alle tombe degli antenati nella ca****la di San Tommaso apostolo della chiesa di Santa Chiara, affidandone il progetto prima nel 1845 all’architetto Genovese (quello dello scalone di Palazzo Reale), poi nel 1848 all’architetto Nicolini (quello della ricostruzione del San Carlo) e poi all’architetto Gavaudan nel 1859, ma dovette rinunciare per evitare di intervenire su strutture monumentali quali il Chiostro dei Minori che avrebbero subito danni e mutilazioni come anche la detta ca****la dove tutt’oggi si conservano i resti dei Borbone.
Di sicuro ciò che avvenne nel 1860 che cambiò la storia della nostra città e dell’Italia pose fine ad ogni ulteriore tentativo.
Post di Cose di Napoli