04/10/2025
Oggi vi giuro… la pasta e patate di Emanuela mi ha fatto innamorare di nuovo.
È così saporita che ad ogni boccone penso: “Ma com’è possibile che una cosa così semplice possa essere così speciale?”
Perché in fondo è proprio questa la magia di certi piatti: pochi ingredienti, zero sbattimenti, ma un sapore che ti fa viaggiare.
E ogni volta che la preparo o la vedo sul fuoco, la mente va a quando ero piccolo.
A mamma, nel periodo invernale, quando andava al mercato e si fermava dal fruttivendolo a scegliere le patate tastandole con mano e ovviamente si beccava la cazziata, perché non si fa… ma era più forte di lei.
Poi chiedeva il prutusino, cioè il prezzemolo.
E se il fruttivendolo non glielo dava, era capace di cambiare negozio solo per ripicca.
Le patate dovevano essere quelle giuste, le più fresche. Poi passava in salumeria, prendeva un quarto di provola… e se non trovava quella che voleva, si accontentava della scamorza, ma con quella faccia di chi già sapeva che non era la stessa cosa.
Erano altri tempi, pieni di gesti veri.
Momenti in cui si viveva davvero, senza telefoni, senza distrazioni, con il profumo delle cose semplici e del tempo speso insieme.
E meno male, direi io.