27/09/2025
🕊️ Orta di Atella: porte spalancate perché le generazioni si incontrino
Don Paolo Gaudino promuove un cammino di dialogo e condivisione tra giovani e anziani
Orta di Atella (CE) – Dopo anni di lavoro dedicato all’integrazione dei nuovi arrivati, don Paolo Gaudino continua la sua missione pastorale con un obiettivo ancora più ambizioso: far dialogare e camminare insieme le generazioni, unendo i più giovani con gli anziani della comunità. Un progetto in linea con le indicazioni di Papa Francesco, che più volte ha richiamato l’importanza del dialogo intergenerazionale come chiave per costruire comunità solidali e inclusive.
“Un cammino che unisce ragazzi e nonni, senza escludere nessuno”. È questa la sintesi del lavoro che don Paolo porta avanti da oltre 25 anni nella sua parrocchia, quella di San Massimo vescovo di Nola, a Orta di Atella, nella diocesi di Aversa.
Una comunità in continua crescita
“Nel 2000 avevo la metà dei fedeli di oggi; la popolazione è passata da 12mila a quasi 30mila abitanti”, racconta don Paolo. Una crescita demografica repentina che ha trasformato il volto del territorio, segnato da una corsa edilizia disordinata e da un impatto ambientale notevole. “Siamo in un’area splendida, ma purtroppo ferita da una cementificazione selvaggia e da uno sfruttamento poco attento della natura. Anche di questo parliamo con i nostri ragazzi, perché comprendano l’importanza di custodire la nostra terra”, spiega il sacerdote.
Integrazione e accoglienza
Fin dal suo arrivo in parrocchia, don Paolo ha accolto famiglie italiane e straniere, offrendo supporto materiale e spirituale. “Abbiamo accompagnato nello studio e nella crescita tante famiglie, dai libri al cibo, fino alle scarpe e al sostegno educativo”, racconta. Grazie al gruppo parrocchiale dedicato a don Lorenzo Milani, numerosi bambini – italiani e stranieri – hanno potuto frequentare il doposcuola, e alcuni sono arrivati fino all’università.
Oggi la comunità accoglie persone provenienti da Pakistan, Bangladesh, India, Nordafrica e Albania, perfettamente integrate nel tessuto locale e nelle attività dell’oratorio.
Dialogo tra generazioni
Il passo successivo è stato creare spazi di incontro tra giovani e anziani. “I nostri anziani avevano bisogno di più momenti di condivisione, non solo di preghiera. Volevano raccontarsi, parlare, trasmettere esperienze”, spiega don Paolo.
Così sono nate iniziative dedicate, come incontri settimanali e giornate comunitarie, ma anche dialoghi formativi con esperti: psicologi, geriatri e rappresentanti delle forze dell’ordine, per informare e prevenire truffe, sia tradizionali che digitali.
Spazi di comunità e partecipazione
Fondamentale il ruolo degli spazi parrocchiali, in particolare il giardino, luogo simbolo di aggregazione e riflessione. “È una risorsa preziosa – sottolinea il parroco – dove organizziamo pranzi comunitari, momenti di spiritualità e di incontro tra generazioni.”
Al fianco di don Paolo c’è una rete di volontari e collaboratori. Tra loro Giulia Cirillo, impegnata nel coordinamento dei catechisti e nell’organizzazione dell’oratorio estivo: “Il mio impegno nasce da un cammino di fede e di servizio – racconta – e ringrazio il Signore per le tante persone che condividono con me questa esperienza di comunità.”
Una comunità che guarda lontano
Le attività della parrocchia hanno varcato anche i confini locali, con adozioni a distanza e progetti di solidarietà internazionale. Grazie al sostegno dei fedeli, tanti bambini in Asia hanno potuto proseguire gli studi, acquistare libri e pagare le spese scolastiche.
Un gesto concreto di fratellanza che unisce idealmente Orta di Atella al resto del mondo, rendendo la comunità un punto di riferimento per accoglienza, dialogo e cooperazione.
Oggi, più che mai, l’impegno di don Paolo e dei suoi collaboratori dimostra che la vera forza di una comunità sta nel saper unire generazioni e culture diverse, camminando insieme “passo dopo passo”, nel segno della solidarietà e della fede condivisa.
✍️ Redazione – Informazioni di Orta