08/12/2025
Nel 1989, in una cameretta torinese, un ricevitore a onde corte Yaesu intercettava voci sintetizzate che enunciavano lunghe sequenze di numeri, senza contesto e senza firma. Erano le cosiddette number stations: emittenti clandestine che per decenni hanno inviato messaggi cifrati a spie e operatori sul campo. A distanza di oltre trent'anni, mentre l'Unione Europea impone la Direttiva NIS2, si applicano i controlli ISO/IEC 27002:2022 e si introduce DORA per il settore finanziario, quelle trasmissioni appaiono meno "esotiche": anticipavano in modo rozzo ma efficace alcuni principi che oggi formalizziamo come sicurezza delle informazioni.
Vale la pena dirlo con chiarezza: le number stations non sono un curioso residuo della Guerra fredda, ma un laboratorio storico da cui la cybersecurity moderna ha ancora qualcosa da imparare, soprattutto su ciò che le norme non riescono a catturare completamente.
Articolo a cura di: Edoardo Ferri
Le misteriose “number stations”, radio che trasmettevano codici per le spie, anticipano concetti alla base della cybersecurity moderna. Dalle comunicazioni cifrate alle attuali norme NIS2, ISO 27001 e DORA, il passato rivela cosa si può imparare dalla storia