" un PO a tavola "

" un PO a tavola " Questa PAGINA è un percorso "GASTRONOMICO-FLUVIALE", che mi ha portato dalla sorgente al delta del PO. Di piola in piola, di prelibatezza in prelibatezza!!!

BUONA forchetta & ... coltello !!!!

La "Bagna Caoda di Faule" entra ufficialmente tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali del Piemonte, che da oggi sono ...
23/12/2025

La "Bagna Caoda di Faule" entra ufficialmente tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali del Piemonte, che da oggi sono 345!!!

345 eccellenze che raccontano la tradizione e la storia del gusto del nostro territorio.
Un riconoscimento che premia con il marchio “Eccellenza Piemonte” questa ricetta legata al territorio e alla storia della pianura cuneese.
Patrimonio immateriale e materiale Unesco. Orgoglio e vanto del nostro Piemonte.

https://www.italiaatavola.net/flash/alimenti-bevande/2025/12/22/bagna-caoda-di-faule-entra-nell-elenco-dei-pat-del-piemonte/116481/

la "NUVOLA di GHIGO" 😋Tra i grandi classici della dolce gastronomia torinese nel periodo natalizio possiamo sicuramente ...
23/12/2025

la "NUVOLA di GHIGO" 😋

Tra i grandi classici della dolce gastronomia torinese nel periodo natalizio possiamo sicuramente annoverare una delle specialità della pasticceria Ghigo, ovvero la famosa “Nuvola”. La storica pasticceria, aperta nel lontano 1870 e conosciuta fino agli anni ’50 come “latteria”, è un luogo ricco di storia e di dolcezze, molto famosa per la cioccolata calda in tazza con sopra la sua “fiocca”, la panna montata fresca preparata rigorosamente al momento e servita con la paletta direttamente sulla tazza di cioccolata, ma anche con il caffè o per dare un tocco più goloso ai marrons glacés, altra specialità della casa.

Nel periodo natalizio però da Ghigo non si va per la cioccolata (cioè potete anche andare, ma meglio tenersi un po’ leggeri visto i pranzi e le cene che vi aspettano, no?), bensì per il suo speciale e ormai tradizionale panettone, chiamato la “Nuvola di Ghigo”.
Si tratta di un pandoro tradizionale, fatto con lievito rigorosamente naturale per preservarne morbidezza e fragranza, che viene ricoperto di crema di b***o e poi spolverato di zucchero a velo. Un piccolo gioiello bianco che dà proprio l’idea di una nuvola e che si scioglie letteralmente in bocca.

Vale la pena fare un salto da Ghigo per gustare questo dolce tipico del periodo. E poi che Natale sarebbe senza un vero pandoro? E, se non volete correre il rischio di avere un’intera Nuvola di Ghigo a casa, sappiate che esistono anche le monoporzioni, le piccole nuvolette per una deliziosa merenda natalizia.

Indirizzo:
Via Po, 52/B – 10123 Torino
Telefono: 011 887017
Orari:
Dal lunedì alla domenica, dalle 7.30 alle 20.00

"POLPO con PATATE" 🐙 😋 🥔 E' un piatto iconico della cucina italiana, che unisce la delicatezza dei frutti di mare alla c...
23/12/2025

"POLPO con PATATE" 🐙 😋 🥔

E' un piatto iconico della cucina italiana, che unisce la delicatezza dei frutti di mare alla consistenza confortante dei tuberi. Questa prelibatezza marina, apprezzata da nord a sud della pen*sola, rappresenta l’essenza stessa della tradizione culinaria mediterranea. La sua popolarità è testimoniata dalle numerose varianti regionali, che spaziano dall’insalata di polpo e patate alla versione calda del polpo e patate ricetta. In questo articolo, esploreremo le origini di questo piatto, sveleremo i segreti per una preparazione perfetta e presenteremo diverse varianti della ricetta polpo con patate. Scopriremo inoltre come presentare il piatto in modo accattivante e quali abbinamenti proporre per esaltarne il sapore unico.

Storia e origini del polpo con patate
Le origini del polpo e patate affondano le radici nella ricca tradizione culinaria mediterranea. Sebbene sia difficile stabilire con precisione il luogo di nascita di questo piatto, diverse regioni italiane ne rivendicano la paternità. La Sicilia, con la sua antica tradizione di pesca del polpo, è considerata una delle culle di questa prelibatezza.

La diffusione del polpo con patate in Italia è avvenuta gradualmente, seguendo le rotte commerciali marittime. Da sud a nord, il piatto si è arricchito di varianti regionali, ognuna con le proprie peculiarità In Campania, l’insalata di polpo patate è diventata un must della cucina locale, mentre in Liguria si è sviluppata una versione con l’aggiunta del pesto.

Tra le varianti più note troviamo il “polpo alla luciana” campano, arricchito con pomodoro e olive, e il “polpo in pignata” salentino, cotto lentamente in un recipiente di terracotta. In Galizia, Spagna, esiste una preparazione simile chiamata “pulpo a feira”, testimonianza della diffusione di questo piatto anche oltre i confini italiani.

Ingredienti principali
polpo con patate
Il polpo con patate è un piatto che richiede pochi ma essenziali ingredienti. Il protagonista indiscusso è il polpo, preferibilmente fresco o surgelato di alta qualità. La scelta di un polpo verace garantisce una carne tenera e saporita. Le patate sono l’altro elemento fondamentale, idealmente a pasta gialla per la loro consistenza che mantiene la forma durante la cottura.

La qualità di questi due ingredienti è cruciale: un polpo fresco e patate di buona qualità faranno la differenza nel risultato finale. Per il condimento, sono indispensabili olio extravergine d’oliva, prezzemolo fresco, aglio e limone.

Per arricchire l’insalata di polpo e patate, si possono aggiungere olive verdi o nere, capperi, sedano croccante o pomodorini. Alcune varianti prevedono l’uso di spezie come paprika o peperoncino per un tocco piccante. Per una versione più elaborata della ricetta polpo e patate, si può considerare l’aggiunta di frutti di mare come cozze o vongole, creando così un’insalata di mare più complessa e gustosa.

Preparazione base del polpo con patate
Per preparare un delizioso polpo con patate, iniziamo con la cottura del mollusco. Riempite una pentola capiente con acqua fredda, aggiungendo una foglia di alloro, uno spicchio d’aglio e una costa di sedano. Immergete il polpo nell’acqua fredda e portate a ebollizione. Per ottenere tentacoli ben arricciati, immergeteli nell’acqua bollente per tre volte prima di cuocere il polpo interamente. Lasciate sobbollire a fuoco medio-basso per circa 40 minuti per ogni chilo di peso.

Il segreto per un polpo morbidissimo è spegnere il fuoco e lasciarlo raffreddare completamente nella sua acqua di cottura. Questo processo può richiedere fino a un’ora, ma garantirà una consistenza perfetta.

Mentre il polpo si raffredda, dedicate la vostra attenzione alle patate. Scegliete patate a pasta gialla e lessatele con la buccia in acqua salata per circa 30 minuti, fino a quando saranno tenere ma ancora compatte. Scolatele, lasciatele intiepidire e tagliatele a cubetti regolari.

Una volta che il polpo si sarà raffreddato, tagliatelo a pezzetti e unitelo alle patate in una ciotola capiente. Condite il tutto con un filo generoso di olio extravergine d’oliva, prezzemolo tritato fresco, sale e pepe quanto basta. Per un tocco di freschezza, aggiungete qualche goccia di succo di limone.

Questa ricetta polpo patate è perfetta sia come antipasto che come secondo piatto, ideale per una cena estiva o un pranzo leggero. Lasciate riposare l’insalata di polpo e patate in frigorifero insalata polpo e patate per almeno un’ora prima di servire, permettendo ai sapori di amalgamarsi perfettamente.

Varianti della ricetta
Il classico polpo con patate si presta a diverse interpretazioni creative. Una variante gustosa è il “polpo alla galiziana”, dove il mollusco viene cotto e servito con patate lesse, condito con olio d’oliva, paprika e sale grosso. Un’altra versione saporita è il “polpo in umido con patate”, cucinato con pomodoro, olive e capperi.

L’insalata di polpo patate rappresenta un’alternativa fredda perfetta per l’estate. In questa versione, il polpo e le patate vengono lessati separatamente, tagliati a pezzi e conditi con olio extravergine d’oliva, limone, prezzemolo e aglio. Si può arricchire con olive, sedano croccante e pomodorini per un tocco di freschezza.

Per personalizzare il piatto, si possono aggiungere ingredienti come peperoncino per una nota piccante, capperi per un sapore più intenso, o sostituire le patate con altre verdure come zucchine o fagiolini. Un’idea originale è servire il polpo con le patate su un letto di purea di patate, creando un contrasto di consistenze interessante.

Consigli per la presentazione
Per impiattare il polpo con le patate in modo accattivante, disponete i tentacoli arricciati al centro di un piatto piano bianco, creando una composizione circolare. Alternate cubetti di patate e pezzi di polpo intorno, giocando con le forme e i colori. Per un tocco gourmet, create una spirale di salsa al prezzemolo con l’aiuto di un biberon. Guarnite con foglioline di prezzemolo fresco e scorza di limone grattugiata per aggiungere freschezza. Per un contrasto cromatico, aggiungete qualche oliva nera o cappero. Un filo d’olio extravergine d’oliva a crudo darà lucentezza al piatto. Servite l’insalata di polpo patate tiepida per esaltarne i profumi e renderla ancora più invitante.

Abbinamenti e occasioni
Il polpo con patate si sposa perfettamente con vini bianchi freschi e minerali. Un Vermentino di Sardegna o un Grillo siciliano esaltano la delicatezza del piatto con le loro note agrumate. Per polpo con patate ricetta gli amanti delle bollicine, un Prosecco extra dry è un’ottima scelta.

La "POLENTA di OVADA" 😋E' un dolce tradizionale di Ovada (AL), non una polenta salata, nata dall'ispirazione di pasticce...
21/12/2025

La "POLENTA di OVADA" 😋

E' un dolce tradizionale di Ovada (AL), non una polenta salata, nata dall'ispirazione di pasticceri locali che volevano un dolce identificativo ispirato alla polenta che li aveva sfamati da bambini, utilizzando ingredienti semplici come farina di mandorle (o altri cereali), zucchero e b***o, una versione "povera ma gustosa" e semplice, spesso legata alla pasticceria "Claudio".

Origini e Storia:
Nascita "moderna": La Polenta di Ovada è un dolce relativamente recente, un'invenzione creata intorno agli anni '70 per dare un'identità dolce alla città, ispirandosi alla polenta, alimento base della tradizione contadina.

Il ruolo dei pasticceri:
La famiglia di pasticceri che l'ha creata (legata al Caffè Trieste & Pasticcerie Claudio), ha voluto creare un dolce a base di Farina di mandorle, uvetta, amaretto ed alcuni ricercati segreti, che richiamasse la semplicità e la sostanza della polenta, trasformandola in una specialità dolce.

Ispirazione:
L'idea è nata per celebrare Ovada, una città nota per il vino (Dolcetto) ma che voleva un dolce simbolo, ispirandosi alla semplicità della polenta che ha sfamato generazioni.

Ingredienti e Caratteristiche:
Base: Nonostante il nome, è un dolce a base di farina di mandorle e altri ingredienti semplici, con una consistenza morbida e un sapore delicato.
Variazioni: Esistono diverse versioni, ma tutte mantengono l'idea di un dolce semplice e rustico, spesso arricchito da un tocco di liquore o cioccolato, a seconda della pasticceria.

Sapore: È apprezzata per la sua semplicità e per il gusto goloso, un connubio tra tradizione e innovazione dolce.
In sintesi, la Polenta di Ovada è un dolce della tradizione pasticcera locale, nato dall'amore per la storia gastronomica del territorio e dalla creatività dei pasticceri di Ovada, che hanno trasformato un piatto povero in una delizia.

"Claudio" & Julia Roberts:
La «polenta di Ovada», raffinato matrimonio di farina e pasta di mandorle, uvetta, amaretto di Saronno, coperto da farina di mais, è il suo dolce simbolo. «Io e i miei fratelli ce la siamo inventata per dare alla città una ricetta identificativa e ci siamo ispirati alla polenta, che ci ha sfamati da piccoli».

Due «polente» le ha volute portare in America anche Julia Roberts, a Ovada nel 2003 per il matrimonio d'un amico del marito. «È stata con noi alcuni giorni, al Caffè Trieste. Squisita, umile, eccezionale», ricorda Claudio, che in zona non ha bisogno neppure del cognome (Parodi). Si chiama come lui la pasticceria più antica della città, che porta avanti con i fratelli e che, nel 2021, compie 50 anni: «A settembre, serviremo gratis colazioni e caffetteria per una settimana».

Il locale ha aperto nel 1971 in Corso Saracco, 67/C (Tel, 0143 86160) e lì è rimasto. «Si diventava maggiorenni a 21 anni io ne avevo 18: per ottenere la licenza, chiesi l'emancipazione con l'assistenza dell'avvocato Sultana. Fui il primo in Italia», racconta. Doveva assecondare un talento per i dolci nato da ragazzino, primi passi alla pasticceria Alfredo in via Cairoli, poi alla Parodi di piazza Assunta rilevata dall'amico Nino Crocco. Alla fine, nacque la pasticceria «Claudio», che non è solo cosa sua ma un'avventura di famiglia, che ha coinvolto tutti i fratelli Parodi: Gianni, Lucio, Riccardo, Pierangelo, Fausto.

Plin di CAPPONE nel suo brodo,con castagne & tartufo nero. 😋
20/12/2025

Plin di CAPPONE nel suo brodo,
con castagne & tartufo nero. 😋

Quando il Vermouth incontra il Natale 😋Pochi giorni a Natale e torna uno dei simboli più attesi delle festività firmato ...
19/12/2025

Quando il Vermouth incontra il Natale 😋

Pochi giorni a Natale e torna uno dei simboli più attesi delle festività firmato Cocchi: il Panettone al Vermouth Storico, primo e originale panettone al Vermouth di Torino.

Nato dalla collaborazione tra Giulio Cocchi e Albertengo, due eccellenze piemontesi, questo panettone unisce competenze e tradizioni per un risultato unico: un dolce che profuma di spezie, agrumi e convivialità.

La ricetta prevede il Vermouth Cocchi come ingrediente nell’impasto e per la canditura delle scorze di limone e arancia, un fresco tocco di zenzero e la nota delicata delle gocce di cioccolato che rendono ricco e sorprendente questo panettone dall’avvolgente aroma di spezie.

Completano il quadro l’utilizzo di lievito madre, una lievitazione di 48 ore e solo ingredienti di prima scelta, dal b***o alle uova italiane di galline allevate a terra, dall’uvetta ai canditi, senza conservanti.

Il Panettone al Vermouth Storico Cocchi è stato studiato fin dal 2012 insieme a diversi Maestri dell’Arte Bianca e per anni è stato il regalo esclusivo per amici e collaboratori di Cocchi.

Nel Panettone al Vermouth Storico Cocchi si può assaporare il savoir faire tutto piemontese e la gioiosa sensazione di festa che questo dolce tradizionalmente porta con sé.

Da assaggiare, come sempre, con un calice di Storico Vermouth di Torino Cocchi ben freddo e l’immancabile scorzetta di limone.

DOVE ACQUISTARLO
Il Panettone al Vermouth Storico Cocchi si può acquistare nei migliori gourmet shop e nell’Enoteca nella cantina di Cocconato (Asti), in via Stazione 1.
Per ulteriori informazioni scrivere a [email protected].

STORICO VERMOUTH DI TORINO COCCHI
Da anni Cocchi propone idee insolite per sondare nuovi e affascinanti accompagnamenti per il suo Vermouth di Torino, campione delle classifiche di settore nel mondo: cioccolato, formaggi, gelato, intere cene firmate da chef di grido che hanno il Vermouth di Torino come protagonista.

Il Vermouth di Torino Cocchi ha saputo catalizzare l’attenzione dei bartender internazionali inaugurando un felice rinascimento dell’intera categoria.

La ricetta tradizionale dello Storico Vermouth Cocchi, formulata nell’Ottocento ad Asti, prevede l’uso di erbe come la china e il rabarbaro per tingere leggermente di ambra il bel vino chiaro, insieme allo zucchero imbiondito che, con il colore, dona anche una nota speciale “croccante” al gusto e arrotonda tutti i sentori amari. Tra le erbe e spezie aromatizzanti sono protagonisti l’artemisia e gli agrumi che con la china donano equilibrati toni amaricanti in finale.

Il gusto complesso del Vermouth Cocchi, caratterizzato da vibranti note di cacao e arancio amaro e da sentori lievemente balsamici si sposa a quello altrettanto ricco del panettone.

MITICA Gemma !!! 💕
17/12/2025

MITICA Gemma !!! 💕

La leggenda della pasta sfoglia e della cucina piemontese, Gemma Boeri, si racconta al Corriere della Sera. Quarant’anni di tajarin e celebrity, mentre le Langhe si trasformano

ancora OGGI è così 💕GRANDE Angela, BRAVO Enrico 🤗"Ce ne stiamo alla trattoria dei Pesci Vivi, poco lontano dall'Abbazia ...
16/12/2025

ancora OGGI è così 💕
GRANDE Angela, BRAVO Enrico 🤗

"Ce ne stiamo alla trattoria dei Pesci Vivi, poco lontano dall'Abbazia di Staffarda. Sotto la pergola con Ugo, e con il sole tiepido di settembre che ci ammorbidisce la schiena...

La signora dei Pesci Vivi ha preso una bottiglia di rosso da sotto l'acqua corrente. Ci offre salami cotti e crudi, vitello tonné, pesciolini fritti e rane....

Qui ai Pesci Vivi le acciughe le portano al verde, con un bagnetto rosso con peperoncino e sott'olio".

Da Il Salto dell'Acciuga di Nico Orengo.
1997 EINAUDI

I "CRUMBOT" alessandrini  🎅Sono dolci natalizi tradizionali della provincia di Alessandria, legati alla cucina povera, i...
15/12/2025

I "CRUMBOT" alessandrini 🎅

Sono dolci natalizi tradizionali della provincia di Alessandria, legati alla cucina povera, il cui nome significa "bambino di Natale"; sono biscotti di pasta frolla arricchiti con canditi e cioccolato, spesso preparati con ingredienti semplici come farina, b***o, uova e zucchero, rappresentando una delle tante specialità dolciarie della ricca tradizione gastronomica alessandrina e piemontese legata alle festività.

Origini e Storia
Tradizione Natalizia: I Crumbot nascono come dolce povero e casalingo per il Natale, riutilizzando ingredienti di base e diventando un simbolo del "bambino di Natale".

Piemonte e Alessandria:
Sono un simbolo della pasticceria tradizionale alessandrina, che ha visto fiorire laboratori grazie anche alla presenza della borghesia militare dal tardo '800, creando un ricco patrimonio artigianale.

Si tratta di un dolce legato alla tradizione povera del Natale e rappresenta il Bambino Gesù. Una leggenda narra che durante la fuga in Egitto Gesù fu nascosto in una cesta che conteneva della pasta madre per il pane che miracolosamente lievitò avvolgendo il Bambino per nasconderlo.

Il “Bambino di Natale” è una pasta frolla della tradizione in cui gli ingredienti semplici danno spazio al massimo sapore della farina del grano San Pastore: uova, b***o, zucchero e un pizzico di lievito uniti a questa farina vengono poi impreziositi ed esaltati dai canditi di arance e ciliegia e dalle gocce di cioccolato.

Il Bambino riprende e riattualizza la tradizione della Busela, la bambolina di pastafrolla che veniva sagomata o disegnata durante il periodo natalizio nelle famiglie contadine.

Ingredienti e Preparazione
Pasta Frolla: Si basano su una pasta frolla arricchita con farina di grano, uova, b***o, zucchero e lievito.
Arricchimenti: Vengono impreziositi con scorze d'arancia candite, ciliegie candite e gocce di cioccolato.
Varianti: Alcune versioni, in linea con la tradizione piemontese, possono includere anche canditi e cioccolato.

Contesto Gastronomico Alessandrino
Dolci di Alessandria: Oltre ai Crumbot, la provincia di Alessandria vanta altre specialità, come i famosi Krumiri di Casale Monferrato (legati alla forma di baffi di re) e il Lacabòn, un bastoncino di miele e zucchero tipico di Santa Lucia, testimoniando una forte identità dolciaria.

🐔 🐓 🐔 🐓 🐔 🐓È in arrivo uno degli appuntamenti più attesi dell’anno: l’80ª Fiera nazionale del cappone, in programma dome...
14/12/2025

🐔 🐓 🐔 🐓 🐔 🐓

È in arrivo uno degli appuntamenti più attesi dell’anno: l’80ª Fiera nazionale del cappone, in programma domenica 14 e lunedì 15 dicembre, con una serie di eventi che abbracciano enogastronomia, cultura, tradizioni e vita comunitaria. Una ricorrenza speciale, che conferma il ruolo del cappone di Morozzo (Cn) come prodotto simbolo del territorio e prima eccellenza avicola italiana riconosciuta dal presidio Slow food.

Ad aprire il programma, venerdì 12 dicembre alle 20, è la tradizionale cena alpina sotto la tensostruttura riscaldata, organizzata dal gruppo Alpini di Morozzo: un appuntamento che ogni anno richiama residenti e visitatori.
Domenica 14 dicembre la fiera entrerà nel vivo con l’inaugurazione ufficiale alle 10, accompagnata dalla Filarmonica Morozzese. Nel corso della cerimonia saranno premiati uno sportivo distintosi nel 2025 e gli studenti beneficiari delle borse di studio della Fondazione Opera Pia Vincenzo Peyrone.

La mattinata proseguirà alle 11,30 con la presentazione del progetto architettonico di restyling della Casa di riposo Don Francesco Delpodio, dove sarà visitabile anche una mostra di cianotipia legata al progetto “Anziani.com”.
Alle 12 scatterà l’ora del gusto con “A tavola con il cappone”, il pranzo tipico curato dalle Pro loco di Morozzo e Consovero (prenotazioni 333.1162880).
Nel pomeriggio spazio allo spettacolo con l’esibizione degli Sbandieratori di Cherasco (ore 14,30) e, alle 15, la premiazione delle migliori coppie di capponi, galli e galline del Consorzio di tutela.
Alle 17, nelle Scuderie del Castello, il pubblico potrà assistere alla premiazione del concorso di pittura “Con pennelli e colori…” e all’inaugurazione della mostra “I pittori della Fiera del cappone”, che raccoglie opere provenienti dalla collezione comunale dal 1951 al 2010.

Per tutta la giornata saranno esposti capponi, “pule” e volatili da cortile, insieme a una ricca mostra mercato di prodotti tipici locali. Non mancheranno le caldarroste e il vin brulé degli Alpini, lo scultore Fabrizio Gandino al lavoro dal vivo, l’orto didattico di Slow food Fossano e le escursioni naturalistiche guidate (partenze alle 9,30 e alle 14).
Saranno aperti al pubblico anche il Santuario del Bricchetto, con visite guidate gratuite, e gli spazi dedicati ai più piccoli: Babbo Natale con la raccolta delle letterine, attività della Biblioteca Bruno Bramardo, laboratori musicali e una passeggiata in compagnia degli alpaca.

Lunedì 15 dicembre la fiera proseguirà con il grande mercato tradizionale e l’esposizione dei volatili. Alle 11,30 si terrà la premiazione delle migliori coppie di capponi giudicate dalla giuria popolare: i visitatori potranno votare per tutta la mattina e partecipare gratuitamente alla lotteria finale. Tornerà anche il pranzo “A tavola con il cappone”, sempre su prenotazione.
La mostra di pittura resterà visitabile anche sabato 20 e domenica 21 dicembre. Sabato sera, alle 21, la chiesa parrocchiale ospiterà il concerto natalizio “…ma di tutte la più grande è l’Amore” del gruppo Sun Chorus, a ingresso libero.

L’80ª Fiera del cappone si conferma così non solo un tributo al prodotto d’eccellenza del territorio, ma anche una festa capace di unire cultura, storia, gastronomia e partecipazione popolare.

Informazioni:
Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione del Cappone di Morozzo
+39 0171 772 001
[email protected]
https://www.capponedimorozzo.it/

Indirizzo

Pinerolo
10064

Telefono

+393470613849

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