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GIANFRANCO DE FRANCO SI È CANDIDATO ALLA GUIDA DEL CIRCOLO PD DI RENDE.L’augurio di Arinthanews per De Franco e anche pe...
15/12/2025

GIANFRANCO DE FRANCO SI È CANDIDATO ALLA GUIDA DEL CIRCOLO PD DI RENDE.
L’augurio di Arinthanews per De Franco e anche per il PD:
Al primo auguriamo di essere eletto segretario del PD rendese e al PD rendese auguriamo di non sprecare l’opportunità di poter scegliere con De Franco una persona davvero capace di dare a questa compagine politica il rilievo che in questa città non ha mai avuto.

Ospitiamo con simpatia gli amici di Marano M.
11/12/2025

Ospitiamo con simpatia gli amici di Marano M.

📍 𝙈𝙖𝙧𝙖𝙣𝙤 𝙈𝙖𝙧𝙘𝙝𝙚𝙨𝙖𝙩𝙤 – 𝙐𝙣𝙖 𝙎𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙘𝙝𝙚 𝘾𝙤𝙣𝙩𝙞𝙣𝙪𝙖… 𝙫𝙚𝙧𝙨𝙤 𝙞𝙡 2026

Dal 1993 ad oggi, la nostra comunità ha vissuto pagine importanti di storia amministrativa, fatta di volti, impegno, responsabilità e, a volte, anche momenti difficili.

• 1993– Carmine Carmelo Conforti, con lista civica e radici socialiste, diventa Sindaco.
• 1997 – Conforti viene riconfermato, ma il suo mandato si interrompe con le dimissioni della maggioranza dei consiglieri.
• 1998 – Il 29 novembre viene eletto Mario Guido, persona stimata e generosa, conosciuta per la sua umanità.
• 2003 – Mario Guido viene riconfermato.
• 2008 – Il nuovo Sindaco è Lorenzo Guido, con una lista civica. Il suo impegno e i risultati ottenuti, come la riqualificazione urbana e la rapida soluzione dopo la chiusura della scuola elementare di via Curcio, vengono riconosciuti con apprezzamento.
• 2013 – Viene eletto Eduardo Vivacqua con la lista civica Insieme per Marano.
• 2018 – Vivacqua viene riconfermato Sindaco.
• 2023 – Ancora una volta, i cittadini scelgono Vivacqua, premiandone esperienza e competenza.

📌 2025 – Una storia che si ripete.
Come accadde nel 1997, anche questa volta un accordo tra consiglieri di maggioranza e minoranza porta alle dimissioni in blocco davanti al notaio, interrompendo anticipatamente il mandato del Sindaco Eduardo Vivacqua.

🔮 2026 – Chi sarà il prossimo Sindaco di Marano Marchesato?
Un uomo? Una donna?
Nessuno ha la sfera di cristallo… ma una cosa è certa:

👉 Noi di ci saremo.
Con impegno, con serietà, con la nostra presenza e la nostra voce.
Perché crediamo in Marano Marchesato e siamo pronti a metterci la faccia!

Danilo Rea - Chanson  TrioJazzAmore2025🗓️ Giovedì 11 dicembre 2025 sul palco del Teatro Auditorium UniCal, il grande Dan...
09/12/2025

Danilo Rea - Chanson Trio
JazzAmore2025
🗓️ Giovedì 11 dicembre 2025 sul palco del Teatro Auditorium UniCal, il grande Danilo Rea sarà accompagnato da due giganti del jazz italiano:
🎸 Massimo Moriconi al contrabbasso
🥁 Ellade Bandini alla batteria

Un viaggio raffinato tra le sonorità del jazz e la poesia della canzone d’autore, in un concerto che unisce virtuosismo, eleganza e emozione pura. 💫

📆 Giovedì 11 dicembre ore 21:00
📍 Teatro Auditorium UniCal - Rende (CS)
➡️ Via Settimo Severo 73
🕖 Apertura botteghino: 19:00
🕣 Apertura porte: 20:30
🕘 Inizio concerto: 21:00

🎫 *Ticket Ridotto UniCal direttamente al botteghino
🎫 Prevendite disponibili su DICE
🎫Sarà possibile acquistare fisicamente
i biglietti dell'evento direttamente presso INPRIMAFILA,
in via Guglielmo Marconi 140 a Cosenza e dalle 19:00 del 11 dicembre direttamente presso il botteghino del TAU.

Domani alle 18,00 sulle frequenze di Radio Ciroma appuntamento con Assemblea No Ponte in vista della mobilitazione del 2...
27/11/2025

Domani alle 18,00 sulle frequenze di Radio Ciroma appuntamento con Assemblea No Ponte in vista della mobilitazione del 29 novembre, la musica di Al the Coordinator, l’intervista doppia a Max Mazzotta e Gabriele Di Luca (Carrozzeria Orfeo) per il Drama Fest di scena al PTU dell’Unical dal 2 al 4 dicembre.

Ecco il robot umanoide. Caccerà gli operai?di GIANFRANCO DE FRANCOL'immagine è di quelle che restano incollate, nella te...
25/11/2025

Ecco il robot umanoide. Caccerà gli operai?
di GIANFRANCO DE FRANCO

L'immagine è di quelle che restano incollate, nella testa: file di robot bianchi, tutti uguali, schierati come soldatini pronti a essere caricati sui container. Non è una scena tagliata da un film di fantascienza, ma il video diffuso da Ub-tech Robotics, azienda cinese che ha annunciato la "prima consegna di massa al mondo" di robot umanoidi industriali Walker S2. Loro li hanno chiamati "esercito di robot".
Al di là della coreografia, un dato è difficile da liquidare come marketing: centinaia di questi umanoidi stanno davvero entrando in stabilimenti reali come BYD, Geely, FAW-Volkswagen, Dongfeng, Foxconn e compagnia. Per il 2025 gli ordini complessivi ammonterebbero già a oltre cento milioni di dollari. Non si tratta più di tre robot in vetrina a una fiera tech per far applaudire il pubblico: è l'inizio, prudente ma concreto, di una distribuzione su larga scala.
Il Walker S2 non è il classico robottino che balla sul palco e fa le flessioni per divertire i giornalisti. E concepito come operaio. E alto più o meno come una persona, ha decine di articolazioni che gli permettono movimenti complessi, mani progettate per afferrare e manipolare oggetti, una velocità di passo sufficiente a muoversi in fabbrica senza sembrare una lu**ca su due gambe.
Il suo mestiere, nelle intenzioni, è noioso e molto poco cinematografico: assemblare, ispezionare, spostare cassette, componenti, piccoli carichi lungo la linea. Insomma, fare quel tipo di lavoro ripetitivo e faticoso che da anni ci raccontiamo che "prima o poi lo faranno i robot". Ecco, quel "prima o poi" ha preso un'accelerata.
La vera furbata non sta però nelle gambe o nella forma vagamente umana: sta nella batteria. Il Walker S2 è stato progettato per cambiarsi il pacco batteria da solo, in una stazione dedicata, in pochi minuti. Nessun operaio che deve staccare la spina, nessun tecnico che corre con le batterie di ricambio. L'idea è semplice e brutale: se il robot è operativo quasi 24 ore su 24 e si ferma solo il tempo di farsi "il pieno", la fabbrica non dorme mai. E la vecchia ossessione della produzione continua, solo che questa volta il corpo è di alluminio e plastica invece che di carne e ossa.
La frase "prima consegna di massa al mondo" è, com'è facile intuire, più elastica di quanto sembri. Altre aziende, in Cina e altrove, stanno gia producendo humanoid in serie, e qualcuno parla apertamente di migliaia di unità l'anno.
Siamo in piena gara a chi si mette la medaglia del "primo della classe" nell'era dei robot. Però la mossa di Ubtech rimane significativa, sia per la scala - non pochi esemplari in una fabbrica dimostrativa, ma centinaia distribuiti fra più gruppi industriali - sia per il messaggio politico-industriale: la Cina sta dicendo ad alta voce che l'umanoide non è più un giocattolo da laboratorio, ma un pezzo della futura infrastruttura produttiva nazionale.
Chi lavora in fabbrica, a questo punto, potrebbe chiedersi se è il caso di iniziare a preparare la valigia. La risposta, almeno oggi, è meno drammatica di quanto vorrebbero alcuni titoli apocalittici. Questi robot costano ancora molto, richiedono infrastrutture digitali, manutenzione specializzata, contesti ben organizzati. Non è che domani mattina li vedremo scaricare i camion nel magazzino sotto casa, né rimpiazzare l'operaio che fa mille cose diverse in un capannone malmesso.
Nel breve periodo, la loro convenienza economica si concentra laddove il lavoro umano è ripetitivo, pesante, rischioso e incastrato in turni rigidi, soprattutto in grandi impianti automatizzati. Ma nel medio periodo, se il costo scende e l'affidabilità sale, alcune mansioni diventano bersagli perfetti: movimentazione interna, montaggi semplici, controlli visivi standardizzati. Il mix uomo-robot comincerà a spostarsi in silenzio: meno braccia sulla linea, più teste - si spera - in manutenzione, supervisione, gestione dei dati. "Si spera" perché questo passaggio
richiede formazione, politiche attive, investimenti sulle persone. Se invece la logica resta quella del "tagliare costi e basta", la storia diventa molto meno edificante.
C'è poi il tema del linguaggio usato. Chiamare questi robot "esercito" non è solo un colpo di teatro. Significa normalizzare l'idea di migliaia di corpi obbedienti, coordinati da un cervello cen-trale. L'immaginario è dichiaratamente militare: parata, disciplina, marcia. A forza di vedere queste immagini, rischiamo di abituarci al fatto che "un esercito di corpi ubbidienti" sul posto di lavoro sia una cosa naturale, quasi desiderabile.
Per alcuni datori di lavoro, lo è già.
Dietro la spettacolarità c'è anche una questione di sicurezza e controllo. Un robot di questo tipo è, in pratica, una telecamera ambulante con braccia e gambe, collegata a una rete. Se la cybersicurezza è debole, può diventare un eccellente cavallo di T***a per entrare nei sistemi dell'azienda. Se è troppo forte la tentazione di usare i dati, può trasformarsi in un sistema di sorveglianza permanente su chi ancora lavora in carne e ossa.
Il punto, insomma, non è chiedersi se i robot arriveranno. Stanno già arrivando, a passi magari ancora incerti ma sempre più rapidi. La do-manda, molto meno comoda, è un'altra: chi scrive le regole del gioco prima che questi "eserciti di silicio" diventino troppo numerosi e troppo integrati per essere messi in discussione?
La tecnologia corre, com'è nel suo mestiere.
La politica, il diritto e il dibattito pubblico, per ora, arrancano e commentano i video su internet. Ma la fabbrica completamente automatizzata, senza operai, non è più una sceneggiatura futuribile. E un obiettivo di progetto sulla scrivania di qualche dirigente. E se non si entra nella stanza a discutere adesso, rischiamo di trovarci davanti alla porta chiusa, con dentro un esercito di robot che lavora in silenzio e non sente il bisogno di fare sciopero.

Il 29 novembre, a Filadelfia, Giulio Forges Davanzati, Alessia Sorbello, e Andrea Trovato, con la regia di Marco Di Stef...
25/11/2025

Il 29 novembre, a Filadelfia, Giulio Forges Davanzati, Alessia Sorbello, e Andrea Trovato, con la regia di Marco Di Stefano. #



Filadelfia (VV) 25 novembre 2025 - La stagione teatrale Lo sguardo oltre, a cura di Dracma - Centro di Produzione Teatrale, diretto di Andrea Naso, con il sostegno del MIC – Ministero della Cultura, della Regione Calabria, del Comune di Filadelfia, e la collaborazione dell’Istituzione Teatro Comunale Filadelfia, porta a Filadelfia uno spettacolo in grado di unire teatro, musica e ironia.

Arriva sabato 29 novembre ore 20.45, all’Auditorium Comunale di Filadelfia, “Leviatano”, della Compagnia Carmentalia e La Confraternita del Chianti, scritto da Riccardo Tabilio, con la regia di Marco di Stefano, prodotto da Dracma, nel quale si mescolano realtà e finzione, anni ’90 e contemporaneità, teatro e concerto.

Lo spettacolo, prende spunto da un curioso fatto di cronaca del 1995 avvenuto a Pittsburgh, in Pennsylvania: la polizia arresta, con l’accusa di aver assaltato due banche, McArthur Wheeler, convinto di non essere stato riconosciuto grazie al succo di limone che si è spruzzato sul viso, che - secondo lui - lo avrebbe reso invisibile. La vicenda, rimbalzata sulle pagine dei giornali, attira l’interesse degli psicologi sociali David Dunning e Justin Kruger, che proprio da questo episodio formuleranno la teoria passata alla storia come “Effetto Dunning-Kruger”, la teoria secondo cui l’incompetenza porta a sopravvalutare sé stessi.

«Leviatano parte da qui, da questa storia di cronaca degli anni ’90, e la racconta a partire dalle fonti giornalistiche e accademiche. La insegue e la interpreta, affondando lo sguardo nella stupidità – motore potente della Storia – e nelle sue origini. Come il romanzo di Paul Auster a cui Leviatano deve il suo titolo, compie una ricostruzione, ricercando in essa – la storia di un uomo solo tra le rovine dell’America post industriale – in controluce, la filigrana del mondo contemporaneo» scrive Riccardo Tabilio nelle note al testo.

Sulla scena tre microfoni, due chitarre, un distorsore, e i tre interpreti attori, musicisti, performer, Giulio Forges Davanzati, Alessia Sorbello, e Andrea Trovato, che danno vita a un racconto profondamente radicato negli anni ’90, il decennio del grunge, del neo punk, del brit pop: la musica che ha accompagnato la loro adolescenza. Ed è proprio grazie alle esecuzioni dal vivo che Leviatano diventa un’esperienza a metà tra spettacolo teatrale e concerto, un viaggio che assembla perfettamente realtà e finzione, passato e contemporaneità.

Uno spettacolo rock da vedere, ascoltare, ma anche ballare.

«Leviatano nasce dall’immaginario della nostra adolescenza, piena di sogni e fallimenti. Un’adolescenza difficile, come tutte le adolescenze, ma anche molto divertente. Siamo partiti da noi, dal nostro vissuto, per indagare le infinite risorse della stupidità umana. Beh, non è stato difficile» sono le parole dei componenti di Compagnia Carmentalia e de La Confraternita del Chianti.

Appuntamento il 29 novembre a Filadelfia, per uno spettacolo travolgente ed energico, capace di far divertire senza dimenticare di far riflettere.



Auditorium comunale Piazza G. A. Serrao – Filadelfia
INFO E PRENOTAZIONI Tel: 328 8068681; [email protected]; www.dracmateatro.org

Ingresso singolo: BIGLIETTI Fascia B: € 15
Biglietti acquistabili in biglietteria e su www.vivaticket.com

Su Vivaticket trovi i biglietti per i migliori concerti, spettacoli teatrali, eventi sportivi, festival, parchi divertimento, fiere, musei e mostre

Stagione Teatrale 2025-26 LO SGUARDO OLTREAuditorium Comunale di FiladelfiaApertura campagna abbonamenti dal 27 ottobred...
25/11/2025

Stagione Teatrale 2025-26 LO SGUARDO OLTRE
Auditorium Comunale di Filadelfia
Apertura campagna abbonamenti dal 27 ottobre
di Asmara Bassetti

Una nuova collaborazione, con il Comune di Filadelfia, si apre per Dracma, Centro di Produzione Teatrale che si aggiudica la gestione dell’Auditorium Comunale. Dal 6 novembre parte la stagione teatrale 2025-26 con 12 spettacoli serali in abbonamento, 6 appuntamenti pomeridiani per i più piccoli con la rassegna A teatro in famiglia e altri appuntamenti fuori cartellone che formeranno un ampio calendario di attività che, oltre al Comune, avranno il sostegno del MIC – Ministero della Cultura, della Regione Calabria e la collaborazione dell’Istituzione Teatro Comunale Filadelfia.
LO SGUARDO OLTRE...più in là di quanto riusciamo a vedere, più vicino a ciò che riusciamo a sentire a cura di Andrea Naso di Dracma è un invito al pubblico ad aprirsi a nuove possibilità di pensiero attraverso il teatro e la sua capacità di interpretare il nostro presente.

«Siamo molto felici di poter presentare la stagione teatrale che segna una ripartenza importante per tutta la comunità. Il teatro è un luogo di incontro, di cultura e di crescita: riaprirne le porte significa restituire alla città uno spazio dove emozionarsi, riflettere e stare insieme» dichiarano il Sindaco e l’amministrazione Comunale. «In particolare, siamo orgogliosi della presenza in cartellone di spettacoli pensati per i bambini e famiglie, momenti preziosi che uniscono divertimento e valore educativo e che aiutano i più piccoli ad avvicinarsi al mondo del teatro in modo naturale e coinvolgente. Come amministrazione crediamo che la cultura sia un bene comune e che il teatro, con la sua forza espressiva, rappresenti un vero investimento per il territorio, non solo dal punto di vista artistico, ma anche sociale e formativo-. Per questo continueremo a sostenere iniziative che, come questa stagione, valorizzano le energie del tessuto culturale e offrono occasioni di crescita a tutte le età.
Ringraziamo la presidente dell’Istituzione teatrale comunale per aver lavorato insieme al Presidente dell’associazione Dracma alla preparazione della stagione teatrale. Invitiamo tutti i cittadini a partecipare. Tornare a teatro è un modo concreto per sostenere la cultura e sentirsi parte attiva della vita della nostra città».

«È con grande orgoglio che torniamo a Filadelfia, nella provincia dove tutto è iniziato per noi, allora giovane compagnia teatrale. La collaborazione importante con il Comune di Filadelfia ci permette quindi di aprire di nuovo l’Auditorium Comunale da anni chiuso, con un ampio progetto che abbraccia varie tipologie di linguaggi scenici e attenzione a pubblici diversi, come Centro di produzione teatrale grazie al riconoscimento del Ministero della Cultura. L’Auditorium diventa così unico presidio culturale in una provincia in cui manca l’offerta teatrale, auspicando che possa essere primo di molti. Quindi Lo sguardo oltre, più in là di quanto riusciamo a vedere, più vicino a ciò che riusciamo a sentirecome possibilità di immaginare spazi di vicinanza e aggregazione per tutta la comunità locale» afferma Andrea Naso, direttore artistico di Dracma, Centro di produzione teatrale.

La stagione in abbonamento (sempre alle ore 20.45) si apre giovedì 6 novembre con LA MATEMATICA DELL’AMORE di Adriano Bennicelli, regia Enrico Maria Lamanna conEdy Angelillo e Michele La Ginestra. Una storia d'amore lunga una vita, molto divertente, con risvolti dolci-amari, in cui un uomo alle soglie della pensione, fa il consuntivo della sua vita.
Ispirato ad una storia vera, sabato 29 novembre LEVIATANO di Riccardo Tabilio, con Giulio Forges Davanzati, Alessia Sorbello, Andrea Trovato, regia Marco Di Stefano realizzato dalla Compagnia Carmentalia e La Confraternita del Chianti, SPETTACOLO VINCITORE DEL BANDO NdN 2020-2021. Nel 1995, Mc Arthur Wheeler rapinò due banche con succo di limone in faccia, credendo che lo avrebbe reso invisibile alle telecamere di sicurezza, come l'inchiostro invisibile.
DON CHISCIOTTE Tragicommedia dell’arte firmato da Stivalaccio Teatro, di e con Michele Mori e Marco Zoppello attinge liberamente al celebre romanzo di Miguel de Cervantes raccontandoci delle divertentissime disavventure di due sfortunati attori tra XVI e XVII secolo, venerdì 12 dicembre.
Martedì 23 dicembre in scena MEMORI, racconto di due anime disperse nel silenzio, Nicola Lorusso e Giulio Macrì (anche autori del testo) alla disperata ricerca della propria identità. Catalyst presenta sabato 10 gennaio IL MISANTROPO adattamento da Molière e regia di Riccardo Rombi, con Giorgia Calandrini, Francesco Franzosi, Giuseppe Losacco, Guido Targetti, Dafne Tinti, ambientato in un atelier di moda a cui segue sabato 24 gennaio un omaggio a Domenico Modugno nello spettacolo concerto NEL BLU - avere tra le braccia tanta felicità di Mario Perrotta con l’ensemble Vanni Crociani, Massimo Marches, Giuseppe Franchellucci.
Scritto e diretto da Rossella Pugliese, RUSINA venerdì 6 febbraio è monologo tragicomico che rielabora per la scena una vicenda autobiografica con protagonista la nonna e la modernità incombente.
PREMIO UBU 2023 Miglior nuovo testo italiano, racconto di straordinaria umanità in cui un uomo del presente si confronta con un uomo del passato, VIA DEL POPOLO porta la firma e l’interpretazione di Saverio La Ruina di Scena Verticale sabato 21 febbraio. Collettivo Daphne, sabato 7 marzo, in HAPPY BIRTH+DAY stelle terrestri di Anna Zago, anche in scena con Manuela Massimi e Lia Zinno, la regia di Nicoletta Robello riecheggia le vite di tre celebri icone del passato: Marilyn Monroe, Jacqueline Kennedy e Maria Callas.
MATTEOTTI (anatomia di un fascismo) di Stefano Massini, la voce di Ottavia Piccolo, i suoni de I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo e la regia di Sandra Mangini, domenica 22 marzo ripercorre l’ascesa e l’affermazione di quel fenomeno eversivo che Matteotti seppe comprendere, fin dall’inizio.
È un ardito adattamento che affida da subito al pubblico il segreto del dolore di vivere, assumendo la pazzia consapevole come arma di smascheramento del mondo, ENRICO IV una commedia con l’adattamento dell’opera di Pirandello a cura di Fabrizio Sinisi, la regia di Giorgia Cerruti anche in scena con Davide Giglio, Giulia Eugeni, Luca Serra Busnengo, della Piccola Compagnia della Magnolia, sabato 18 aprile.
Mercoledì 29 aprile si chiude la stagione con STAND UP CLASSIC di e con Paolo Rossi, accompagnato dalla chitarra di Emanuele Dell’Aquila, spettacolo che reinventa i classici della letteratura, presentati in un modo unico e non convenzionale.

A TEATRO IN FAMIGLIA è un progetto dedicato ai bambini per creare una nuova e inaspettata occasione di vivere un’esperienza con i propri cari. Sei appuntamenti rivolti a varie fasce d’età, sempre di domenica alle ore 17 per un percorso di stupore e crescita. Si inizia il 23 novembre con il Teatro del Cerchio e IL GATTO E LA VOLPE (aspettando Mangiafuoco) di Mario Mascitelli anche in scena con Mario Aroldi, una rielaborazione della celebre fiaba di Pinocchio in cui i due protagonisti scoprono cos’è l’amicizia. Il famoso romanzo breve di Charles Dickens viene riadattato con i burattini tradizionali calabresi dal Maestro burattinaio Angelo Gallo in IL RACCONTO DI NATALE DI ZAMPALESTA il 21 dicembre. Basta un corpo umano, alcuni oggetti di uso quotidiano e una buona dose di creatività per dare vita a FABOO Il fascino dell'immaginazione di Theatre Degart con Graziana Parisi e Daniele Segalin e la regia di Oscar Vidal il 18 gennaio. Kanter Strasse riscrive il celebre romanzo di Alessandro Manzoni come una graphic novel in bianco e nero, dove la storia principale marcia inesorabile verso un lieto fine da fiaba, in I PROMESSI SPOSI. PROVIDENCE PROVIDENCE PROVIDENCE, regia e drammaturgia di Simone Martini, con Daniele Bonaiuti, Lorenza Guerrini, Simone Martini, Alessio Martinoli il 15 febbraio. Pilar Ternera presenta il 15 marzo BLU – IL COLORE DELLA FELICITA’ di e con Francesco Cortoni, piccole magie svelate in diretta, performance con grandi salti, piccoli bisbigli e immagini oniriche e poetiche. È uno spettacolo divertente che ribalta l’idea della strega cattiva GIANGATTO E LA STREGA GIUSEPPINA di Luca Radaelli con Matteo Binda e Giusi Vassena di Teatro Invito sarà in scena il 19 aprile.

25 novembre: il CAV “R. Lanzino” incontra la città e presenta il Manifesto contro la violenza alle donne della rete nazi...
21/11/2025

25 novembre: il CAV “R. Lanzino” incontra la città e presenta il Manifesto contro la violenza alle donne della rete nazionale D.i.Re. Il calendario delle iniziative previste

Diverse le iniziative, da Cosenza, passando per l’Università della Calabria sino a Lungro e Acri, che vedranno impegnato il CAV “R. Lanzino” in vista del 25 novembre.
“Per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne -si legge in una nota alla stampa- abbiamo inteso promuovere momenti di incontro e riflessione su un tema mai di così stringente attualità, eppure di marginale interesse da parte delle istituzioni sia in tema di prevenzione che di contrasto e di riappropriazione della propria autodeterminazione. La violenza é un problema strutturale, radicato nel patriarcato e nelle disuguaglianza tra uomini e donne”.
Dopo la partecipazione all’iniziativa di giovedì scorso a Villa Rendano, il Centro Antiviolenza aderisce al presidio del prossimo 22 novembre a piazza XI Settembre a Cosenza previsto per le 18,00: “parteciperemo con la consapevolezza che la violenza di genere è una questione pubblica e collettiva: il suo superamento richiede coscienza comune, azione condivisa e rivoluzione culturale, oltre che educazione alla non violenza”, prosegue la nota.
Sarà poi la volta dell’incontro con il tavolo del CPO dell’Anas sempre a Cosenza previsto per il 24 novembre.
Il 25 novembre durante la mattinata il CAV parteciperà alla commissione aperta su buone prassi e sinergie territoriali e, successivamente, prenderà parte alla conferenza stampa di presentazione del Manifesto femminista e transfemminista contro la violenza alle donne e di genere promosso dalla rete nazionale D.i.Re: “il manifesto nasce dal dialogo tra movimenti, associazioni e organizzazioni con
posizionamenti femministi e transfemministi diversi fra loro. Ma è nella ricchezza della differenza di sguardi che lo compongono e lo sforzo corale che lo sostiene che abbiamo costruito una base per la costruzione di un dialogo fattivo e di un’alleanza tra donne, soggettività femministe, tra tutte le persone e tutte le realtà che riconoscono la violenza contro le donne come violazione dei diritti umani, per costruire insieme una società libera, giusta e fondata
sull’uguaglianza tra tutte e tutti”, sottolinea il CAV “R. Lanzino”.
In dieci punti il Manifesto cerca di “costruire un comune linguaggio e pratiche politiche condivise, a partire dai Centri antiviolenza, per dare forza e continuità a un movimento che attraversa confini, generazioni e differenze per costruire una società giusta, libera e intersezionale, fondata su autodeterminazione, parità e libertà. Prevenire e contrastare la violenza maschile contro le donne significa riconoscere il pensiero e la pratica femminista dei Centri antiviolenza come fondamento politico e sociale”, si legge nella nota.
Nel pomeriggio del 25 novembre alle 16,00 a via Macallè il Centro Antiviolenza incontrerà la città con un momento di confronto con la società civile e le realtà associative e un focus sul Manifesto di D.i.Re.: “Sara un momento di restituzione alla città di quanto sinora fatto e di ciò che, insieme, possiamo realizzare. Il 25 novembre e ogni giorno dell’anno sono momenti di lotta collettiva, di visibilità e di connessione tra movimenti, reti e territori. Nessuna trasformazione sarà possibile senza la partecipazione attiva e la presa di parola di tutte le
soggettività femministe e transfemministe”, afferma il CAV.
Proprio la connessione con il territorio vedrà il Centro Antiviolenza aderire alle iniziative previste nei comuni di Acri e Lungro, oltre che al corteo serale previsto all’Università della Calabria e che idealmente riprende la partecipata manifestazione “Riprendiamoci la notte” di alcuni anni fa a Cosenza: “La nostra rivoluzione non si ferma, la rivoluzione femminista è la nostra libertà e da qui deve partire un reale processo di trasformazione e cambiamento per dare voce alle donne, per riacquisire dignità, pari diritti e reale possibilità di realizzare la propria autodeterminazione”, conclude la nota.
Le iniziative si concluderanno con gli incontri del 28 a Rende e del 29 ad Acri.

JazzAmore: Danilo Rea all’Unical con Moriconi e Bandini, nel nome di MinaSarà Danilo Rea il primo regalo da scartare sot...
18/11/2025

JazzAmore: Danilo Rea all’Unical con Moriconi e Bandini, nel nome di Mina

Sarà Danilo Rea il primo regalo da scartare sotto l’albero di Natale di JazzAmore.
Sul palco del Teatro Auditorium dell’Università della Calabria il prossimo giovedì 11 dicembre alle 21,00 il pianista . si esibirà per la rassegna jazz, promossa da MK Live con la partnership dell’Unical e cofinanziato dal Ministero della Cultura, insieme Insieme a lui, due pilastri del ritmo: Massimo Moriconi al contrabbasso e Ellade Bandini alla batteria.
Lo Chanson Trio è molto più di una semplice formazione musicale: è l'alchimia perfetta tra tre amici, ancor prima che noti professionisti, la cui passione, grinta e fantasia si amalgamano in un'interazione strabiliante.
Rea è un maestro dell’improvvisazione, uno di quei musicisti capaci di trasformare ogni concerto in un racconto sempre diverso.
Il pianista, la cui carriera è costellata di collaborazioni con artisti del calibro di Chet Baker, Lee Konitz, e naturalmente Mina, è noto per la sua capacità di trasformare qualsiasi melodia in un'emozionante avventura jazz.
Massimo Moriconi è un contrabbassista eclettico, rendendolo un collaboratore prediletto di grandi nomi, inclusa la sua storica militanza nella band di Mina. Ellade Bandini, batterista leggendario, vanta una carriera straordinaria che lo ha visto collaborare con artisti del calibro di Fabrizio De André, Paolo Conte, Francesco Guccini e Mina.
La loro intesa, infatti, nasce proprio dalla lunga e fruttuosa collaborazione con la tigre di Cremona, una delle più grandi artiste italiane, con la quale hanno inciso album ormai storici, spaziando dalla ballad jazz al rock, dalla fusion all'acustico, dalle reinterpretazioni di autori italiani e internazionali al tango.
Appuntamento dunque all’undici dicembre al TAU con Danilo Rea in versione Chanson Trio.
Apertura botteghino: 19:00; apertura porte: 20:30; inizio concerto: 21:00.
Biglietti disponibili al link: https://link.dice.fm/DaniloRea-ChansonTrio,
oltre che acquistabili da INPRIMAFILA a Cosenza – Via Guglielmo Marconi 140 e al botteghino del Teatro Auditorium UniCal la sera del concerto a partire dalle 19:00.

Danilo Rea ha fatto del pianoforte la sua voce interiore, e dell’improvvisazione il suo linguaggio naturale. Vicentino di nascita, romano d’adozione, si dipl...

16/11/2025

📌 Oggi, oltre alla politica locale, considerando che negli ultimi mesi, il nostro pubblico si è allargato, vogliamo aprire una parentesi importante su dei temi che riguardano tutta la Calabria e il Paese: 𝘼𝙪𝙩𝙤𝙣𝙤𝙢𝙞𝙖 𝘿𝙞𝙛𝙛𝙚𝙧𝙚𝙣𝙯𝙞𝙖𝙩𝙖 e 𝙋𝙤𝙣𝙩𝙚 𝙨𝙪𝙡𝙡𝙤 𝙎𝙩𝙧𝙚𝙩𝙩𝙤.

Da calabresi, seguiamo con attenzione il dibattito su questi temi, consapevoli che possano incidere concretamente sulla vita della nostra regione. L’𝙖𝙪𝙩𝙤𝙣𝙤𝙢𝙞𝙖 𝙙𝙞𝙛𝙛𝙚𝙧𝙚𝙣𝙯𝙞𝙖𝙩𝙖 presenta rischi reali: se da un lato promette maggiore autonomia gestionale, dall’altro per territori come il nostro può significare riduzione di risorse per sanità, servizi sociali e istruzione, con il pericolo di accentuare le disuguaglianze sociali. Gli studi degli addetti ai lavori sottolineano che senza una redistribuzione equa dei fondi, i cittadini calabresi potrebbero vedere peggiorare l’accesso ai servizi essenziali, con ripercussioni sulla qualità della vita.

Altresì, il 𝙋𝙤𝙣𝙩𝙚 𝙨𝙪𝙡𝙡𝙤 𝙎𝙩𝙧𝙚𝙩𝙩𝙤 rappresenta un’altra sfida importante. Il progetto potrebbe migliorare la mobilità e stimolare investimenti, ma non va sottovalutata la complessità dei costi, della manutenzione e delle infrastrutture collegate. Le stime economiche indicano benefici potenziali sul PIL e posti di lavoro durante la costruzione, ma anche tempi lunghi per il ritorno dell’investimento e necessità di un’efficiente rete logistica per rendere sostenibile l’opera nel lungo periodo. Quì La domanda sorge spontanea: la nostra Regione, può permettersi un investimento del genere, con dei lavori così costosi, (300 milioni di euro), redistribuiti negli anni di completamento, e di così ampia durata, considerando che la fine dell'opera è prevista per il 2032?

- Secondo l’ultimo report del Sole 24 Ore, la Calabria si trova nelle ultime posizioni per la qualità della vita nelle fasce d’età dei bambini e degli anziani, con province come Crotone al 105° posto a livello nazionale, Cosenza occupa il 98° posto.
Inoltre, il rapporto Meridiano Sanità evidenzia che la Calabria ottiene un punteggio di 3,2 su 10 nella qualità della salute, posizionandosi al penultimo posto in classifica, rispetto alle altre regioni, con un’aspettativa di vita in buona salute tra le più basse del Paese. Il rapporto Osservasalute (2024), certifica: il 25,75% dei calabresi si è spostato fuori regione per curarsi.

vuole che questo messaggio arrivi forte e chiaro ai nostri politici calabresi: non possiamo permettere che promesse monumentali si traducano in un peggioramento reale della vita dei nostri concittadini. Serve un impegno serio, dati alla mano, e decisioni orientate al bene comune, prima ancora che al profitto politico.

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CAMMINIAMO NEL III MILLENNIO!

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