Maria Rachele Ruiu

Maria Rachele Ruiu Moglie e mamma prolife and profamily. Board di ProVita&famiglia, FamilyDay
Portavoce ScegliamolaVita
(1)

26/11/2025

Oggi possiamo raccontarti qualcosa che, pochi anni fa, sembrava semplicemente impossibile.

Nella sede del Parlamento Europeo, a Bruxelles, l’Utero in Affitto è stato messo pubblicamente sotto accusa come una nuova schiavitù del XXI secolo. E Pro Vita & Famiglia Onlus c’era.

🎥 Guarda cosa abbiamo fatto!

🔥 “Mettiamo in pratica il mondo che vorremmo”? Davvero?“Mettiamo in pratica il mondo che vorremmo”.Così si legge sui car...
22/11/2025

🔥 “Mettiamo in pratica il mondo che vorremmo”? Davvero?

“Mettiamo in pratica il mondo che vorremmo”.
Così si legge sui cartelli e nei post di Non una di meno.

Il mondo che abbiamo visto alla vostra manifestazione fa paura.

Un mondo in cui si urla in coro che “le sedi di provita si bruciano con il fuoco ma con i provita dentro sennò è troppo poco”.

Un mondo in cui si bruciano manifesti con bambini.

Un mondo in cui, durante una manifestazione CONTRO la violenza sulle donne, alcune donne vengono intimidite, insultate e minacciate di morte solo perché difendono i bambini nel grembo e la maternità.

Se credete che minacciarci possa in qualche modo fermarci, credete male.

Al vostro odio, risponderemo con l’amore.
A viso scoperto.
NOI.

Per restituire un mondo che custodisca la vita di tutti. Anche la vostra.

Qui trovate alcuni vergognosi stralci del meraviglioso mondo che vorrebbero
👇🏻
https://www.facebook.com/share/v/1FvMuKboR7/?mibextid=wwXIfr

IL RE È N**O.E, come ha scritto Annalisa Teggi, è orrendo a vedersi.L’attacco alla famiglia e alla libertà educativa sta...
21/11/2025

IL RE È N**O.

E, come ha scritto Annalisa Teggi, è orrendo a vedersi.
L’attacco alla famiglia e alla libertà educativa sta toccando apici che non avrei mai immaginato, onestamente.

Durante le audizioni sul consenso informato a scuola, più parlamentari hanno ripetuto – senza vergogna – che “proprio i figli dei genitori che non daranno il consenso sono quelli che andrebbero educati”.
Questa frase mi si è appiccicata addosso, tra tante scemenze ascoltate.

Se non ti adegui al pensiero unico, per alcuni parlamentari – troppi – lo Stato sarebbe in diritto di “aggiustare” i tuoi figli. Una gravità inaudita, visto che la libertà educativa è sancita dalla Costituzione e dalla Carta dei diritti umani, scritte perché i nostri nonni avevano vissuto i totalitarismi.

E non dovrebbe stupirci, se pensiamo alla potente opera di ingegneria sociale a cui provano a sottometterci grazie a questi luoghi che abitiamo ogni giorno, cioè i social.

«Purtroppo è successo, ci hanno tolto i bambini… Sono traumatizzati, non abbiamo fatto nulla di male, viviamo onestamente».
È il papà, Nathan, a parlare.

La mamma, Catherine, raccontano, è “agitata ma composta”. È con i figli. Non dormono sullo stesso piano, ma sono nello stesso edificio.
La vedo, questa mamma, che prova a nascondere il turbamento mentre rassicura i bambini, porgendo loro la frutta che il marito è riuscito a portare; e poi, di notte, ingoia lacrime e mozzica il cuscino. In silenzio.

Bambini che il garante dell’infanzia nei giorni scorsi aveva descritto sereni, educati, collaborativi,sani, istruiti e – raccontano i vicini – non isolati. Nessun malessere, nessun segno di abbandono. E la storia dei funghi lo dimostra: quei genitori hanno fatto esattamente ciò che farebbe qualsiasi madre e qualsiasi padre attento davanti a un rischio per i figli.

È “la società del ricatto”, come ci racconta Marcello Foa nel suo ultimo libro (se non lo hai letto, consiglio!) che si palesa senza vergogna: o ti adegui, oppure…?

Questi due genitori sono “rei” di non essersi adeguati?
Sono rei di mostrare che ci si può non adeguare, di aver scelto – nel pieno rispetto delle regole e assicurando il benessere ai loro figli – un destino diverso per sé e per loro? Un orizzonte diverso?
Ed è proprio quell’orizzonte a essere oggi sotto processo?

Allora mi pare che le parole sguaiate di alcuni parlamentari, e quello che è accaduto nel bosco oggi, debbano trovarci sgomenti.
Ma non fermi.

Abbraccio i miei figli, a cui sto provando a costruire un orizzonte controcorrente, di Cielo.
E non taccio.

Qui per firmare la petizione 👇🏻
https://www.provitaefamiglia.it/petizione/il-ministro-nordio-tuteli-la-famiglia-nei-boschi-e-il-primato-educativo-dei-genitori-firma-ora?utm_source=whatsapp&utm_medium=social-media&utm_campaign=famiglia_nelbosco

21/11/2025

A Giù la Maschera su Rai Radio 1 di Marcello Foa, Maria Rachele Ruiu, portavoce di Pro Vita e Famiglia, spiega perché le leggi sul fine vita rappresentino una deriva mortifera e utilitaristica in cui non possiamo permettere di perderci. Ascolta e soprattutto condividi il video 🫶

21/11/2025

La chiamano libertà. Ma è solitudine, dolore e abbandono.

Una legge sul suicidio assistito, anche la più “restrittiva”, apre la strada all’eliminazione dei più fragili: anziani, disabili, malati, depressi. Non è questa la società che vogliamo.

📽️ Guarda e condividi il video di Maria Rachele Ruiu

⚠️ Sii dalla parte giusta della storia.

BASTA AFFITTARE UTERIBASTA COMPRARE FIGLI«Pro Vita & Famiglia è intervenuta al più grande evento mai organizzato in una ...
21/11/2025

BASTA AFFITTARE UTERI
BASTA COMPRARE FIGLI

«Pro Vita & Famiglia è intervenuta al più grande evento mai organizzato in una sede dell’Unione Europea contro l’utero in affitto, per dare voce a migliaia di donne sfruttate da questa nuova schiavitù del XXI secolo e ai bambini trasformati in prodotti sul mercato».

Così la portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus, Maria Rachele Ruiu, intervenendo al convegno “La maternità surrogata: una sfida etica e politica per l’Europa”, promosso dal gruppo ECR al Parlamento Europeo, a Bruxelles, per chiedere alla Commissione presieduta da Ursula von der Leyen di promuovere un divieto assoluto della pratica a livello europeo.

A margine del convegno, Pro Vita & Famiglia ha consegnato alla Relatrice Speciale Onu contro la violenza sulle donne e le ragazze, Reem Alsalem, le oltre 22.000 firme raccolte dalla onlus in Italia a sostegno del Rapporto Speciale A/80/158 con cui Alsalem ha raccomandato all’Assemblea Generale di promuovere un bando globale della maternità surrogata.

«Da oltre dieci anni - prosegue Ruiu - Pro Vita & Famiglia ha contribuito in modo decisivo con manifestazioni, flash mob, convegni, affissioni in tutta Italia, una comunicazione incessante sui social e in TV e una petizione sostenuta da oltre 60.000 cittadini al dibattito pubblico e politico che ha portato, nel 2024, alla legge che ha reso l’utero in affitto un “reato universale” nel nostro Paese».

«Ora – continua – bisogna fare un passo ulteriore: vogliamo un divieto globale, come auspica il Rapporto di Reem Alsalem. È inaccettabile vivere in un mondo in cui si possono affittare moderne schiave da dominare per nove mesi, decidendo intimità, alimentazione, spostamenti e persino se e quando farle abortire nel caso in cui i figli - prodotti, manipolati e selezionati per essere venduti a ricchi acquirenti - non dovessero essere ‘conformi’ alle attese. Per questo, l’Italia deve confermare il suo ruolo di capofila in questa battaglia di civiltà anche a livello internazionale».

Al convegno sono intervenuti, tra gli altri, il ministro per la Famiglia Eugenia Roccella, gli eurodeputati italiani Paolo Inselvini, Carlo Fidanza e Nicola Procaccini, la deputata Maddalena Morgante e numerosi esponenti del mondo pro life e pro family europeo e internazionale. In particolare Inselvini ha sottolineato «l’esistenza di un fronte europeo determinato a fermare lo sfruttamento riproduttivo in tutto il mondo e a battersi affinché l’Europa abbandoni ogni ambiguità e si assuma la responsabilità di vietare ovunque l’utero in affitto».

💔 Suicidio “patinato”: che pauraChe mondo, quello che arriva a raccontare il suicidio come una possibilità da celebrare....
18/11/2025

💔 Suicidio “patinato”: che paura

Che mondo, quello che arriva a raccontare il suicidio come una possibilità da celebrare.

Che paura, questi racconti patinati.

Eppure basterebbe cercare su Google cosa sia l’effetto Werther per capire quanto siano pericolosi.
Stiamo rendendo “romantico” o “liberatorio” il suicidio in un’epoca in cui gli accessi dei giovani al pronto soccorso per tentativi o ideazioni suicidarie sono un numero agghiacciante.

O ci prendiamo davvero in carico quel dolore, oppure continuiamo a pubblicare contenuti che — di fatto — finiscono per celebrare il suicidio.
Delle due, una.

La tragica morte delle sorelle Kessler, al di là delle vuote chiacchiere sulla presunta “libertà”, ci ricorda una verità che la nostra epoca tenta in ogni modo di soffocare: nessuna ricchezza, nessuna celebrità, nessun successo può colmare quel “buco d’infinito” che ogni persona porta nel cuore.

Un “buco” che, quando viene ignorato o soffocato, finisce per strappare via il senso profondo della vita e ci lascia in balia della solitudine.

Preghiamo per loro, perché abbiano potuto trovare misericordia.
E preghiamo per noi, perché non ci accontentiamo mai dei surrogati, ma cerchiamo risposte vere alla nostra sete di infinito.

PS. Le sorelle Kessler hanno potuto suicidarsi grazie a una legge sul suicidio assistito.
Non mi venite a raccontare che una legge del genere sia una “mediazione” accettabile — e tantomeno cristiana.

14/11/2025
È tutto il giorno che penso a questo post.È tardi, lo so, ma la nostra vita che si rincorre e ci rincorre ora mi lascia ...
10/11/2025

È tutto il giorno che penso a questo post.
È tardi, lo so, ma la nostra vita che si rincorre e ci rincorre ora mi lascia qualche secondo.

Auguri, amore mio. ❤️

Bello festeggiare fuori da qui, tra la ciccia. Con la ciccia.
Con i bambini entusiasti del pigiama di Dragon Ball che hanno scelto per te,
fieri dei loro disegni preparati in classe (secondo me c’entrano pure con la punizione di Chicco),
felici di correre tra le corsie del supermercato anche affamati, pur di trovare qualcosa di buono per festeggiare.

Fieri di te.
Grati.

Te Deum.
Perché sei.
Da quarantaquattro anni, in fila per sei e con il resto di due… e nove mesi.

Per Marzia e Vittorio che, con il loro “sì”, hanno permesso che tu fossi.

Ogni volta che ti guardo, mentre giochi o poltrisci con i figli,
penso a che mistero meraviglioso è la vita.
Penso a chi ti ha accompagnato fino a me, passando per Betlemme,
per la Missione Giovane, per le Sentinelle,
a chi ti ha sigillato nel cuore il segno della Croce,
perché noi potessimo goderne.

E poi al f***e chat dello striscione,
al f***e andata e ritorno con le tre caramelle,
alla grotta di San Michele.

Tutte intuizioni folli.
Ma in fondo, solo un f***e poteva sposarmi.

E al nostro sì a San Giacomo, il giorno in cui mi sono sentita più al posto giusto della mia vita.

E Michele, Francesco e Sara — che senza te non sarebbero stati.

Ti guardo, ti leggo,
e penso che non avrei potuto pensarti meglio.
Di così.

Grazie perché mi hai accolta come tua Sposa,
perché mi hai reso madre.
Perché mi prendi per mano quando fatico — e devi pure litigare per farlo.

Grazie perché resti.
Anzi stai, quando io mi do fastidio da sola.

Grazie perché, anche quando non ti capisco,
se invece di pretendere guardo dove punti gli occhi,
mi indichi sempre Lui.
Perché quando non ci capiamo,
alziamo gli occhi verso il Cielo, e ci ritroviamo.

Grazie per l’eternità. ♾️

Auguri, amore mio.

Ti auguro di tenere incollati gli occhi a Gesù Cristo, perché tu possa continuare a guidarci.

Oggi a Piazza del Popolo flah mob per dire No al Suicidio Assistito in Italia!
04/11/2025

Oggi a Piazza del Popolo flah mob per dire No al Suicidio Assistito in Italia!

CREDO NELLA RESURREZIONE DELLA CARNE. Quattro anni fa, la notte tra il 31 e il primo novembre, Chicco, nel dormiveglia d...
02/11/2025

CREDO NELLA RESURREZIONE DELLA CARNE.

Quattro anni fa, la notte tra il 31 e il primo novembre, Chicco, nel dormiveglia della mattina, si appoggiò sul mio seno.
Che lo rimbalzò.

Quattro giorni dopo avrei scoperto che a farlo rimbalzare era un cancro invasivo duttale infiltrante, Blablabla.

Ma il due novembre di quattro anni fa, quando ancora non c’era alcuna diagnosi, mio figlio Michele, il grande — allora di tre anni — raccogliendo in macchina un santino di Chiara Corbella, mi domandò chi fosse.
E dopo il racconto:

“Mamma tu non vai in Cielo, resti qui, con me?”
“Sì, amore, resto. Non abbiamo fretta, ora non vado in Cielo, sono qui con te! Vieni qui in braccio!”
“Tu rimani giù! Ma in Cielo si va da soli?”
“Con Maria e Gesù!”
“Piccolo o grande?”
“Possiamo scegliere. Ma ora sono qui con te!”

Da quando sono diventata mamma, la paura di morire è anche la paura di lasciare loro.

Con il tumore è diventata la tentazione madre.

Ma anche prima, ogni volta che, fuori dalla scuola o prima di uscire di casa, gli dicevo “la mamma torna sempre”, mi pizzicava la gola.
Speriamo, sospiravo in silenzio.

Ogni volta che questa paura vorrebbe togliermi il fiato — e a volte lo fa — poso lo sguardo su Chiara Corbella, sul suo “far allattare Francesco da altri per abituarlo alla sua assenza”, e penso che l’impossibile diventa possibile.
Con Lui.
Non facile, ma pieno.
A piccoli passi.

E quattro anni fa, e ogni giorno da allora, è lì accanto a me quella frase, lanciata con semplicità dai miei figli, che a giro mi interrogano - oggi sul purgatorio - perché io mi accorga della Sapienza.

Ecco perché la festa di Tutti i Santi ieri!
Così vicina.
Per permettermi di guardare alla ricorrenza di oggi con un Senso.
Senza (troppa) paura.
Anzi, affidando la mia paura. Alla Luce. A ieri.

E aggiungo — leggo in molti post che non si muore finché si vive nella memoria di chi resta.
Perché sopravvive l’amore.
Tutto bello e romantico. Ma non è vero.
O meglio, non solo.

Questo nostro desiderio di eternità si compirà pienamente anche nella carne.
Risorgeremo tutti, con la nostra ciccia.
Perché non abbiamo un corpo: siamo anche il nostro corpo.

Per questo Cristo si è incarnato.
Per questo, fra pochi giorni, riempiremo le case di luci.

Per questo Stefano è già al lavoro a costruire l’impalcatura del presepe, per portarci questo mistero in casa.

Perché l’Incarnazione porta la nostra carne nel Cielo.
Fragile, imperfetta, da custodire — benedetta castità — troppo spesso bisognosa del Purgatorio, ma lanciata verso il Cielo.

Credo nella resurrezione della Carne. Nella Vita Eterna.

30/10/2025

Ecce MAMMA.

“Vieni qui, abbracciami l’ultima volta.”

Queste le parole di una mamma rivolte al figlio di nove anni che l’ha appena accoltellata a morte.

Altro che concetto antropologico.

Indirizzo

Rome

Sito Web

http://www.manifestazioneperlavita.it/

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