22/08/2025
Non pensavamo che sarebbe passato la notte: Continuava a chiedere “Murphy…” — ma nessuno sapeva chi fosse 🐾💔
Non pensavamo che sarebbe passato la notte.
Il suo livello di ossigeno era molto basso, gli attacchi di tosse peggioravano. Le infermiere ci chiedevano di mantenere la calma, ma lui mormorava sempre quel nome.
“Murphy… Murphy…”
All’inizio immaginavamo un figlio o un vecchio amico di guerra. Poi, quando mi sono chinata e gli ho chiesto dolcemente chi fosse Murphy, le sue labbra appena socchiuse hanno sussurrato: “Il mio bravo ragazzo… Mi manca il mio bravo ragazzo.”
E lì tutto si è chiarito.
Ho chiamato sua figlia, ancora in viaggio da un altro stato. Le ho chiesto se Murphy fosse un cane.
La sua voce si è spezzata.
“Un Golden Retriever… tredici anni. Abbiamo dovuto lasciarlo a casa di mio fratello mentre papà era in ospedale.”
Dopo diverse chiamate e qualche sopracciglio alzato, l’infermiera capo è riuscita a organizzare tutto.
Qualche ora dopo, tra tutti i beep delle macchine, è arrivato Murphy — calmo, dolce, con la coda che scodinzolava.
Quando ha visto il suo padrone, il tempo sembrava sospeso.
Murphy si è delicatamente sistemato sulle sue ginocchia, la coda ancora in movimento, il mento poggiato sul suo petto…
E fu allora che il vecchio ha finalmente riaperto gli occhi.
Quello che ha detto dopo… (continua nel primo commento ⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️)