Schegge di Verità

Schegge di Verità 🕵️‍♂️Misteri storici, tragedie irrisolte, indagini e approfondimenti. 🎙️ Schegge di Verità svela il lato oscuro della storia. 👁️

03/12/2025

� “Quando la giustizia cerca i fatti, ma la televisione cerca il mostro, la realtà diventa un campo di battaglia.”
Mercoledì alle 21:30 torna STORIE con un episodio che riapre una delle vicende più mediatiche e polarizzanti della cronaca italiana: Cogne, il caso che divise il Paese, travolse la famiglia Franzoni e trasformò un’indagine giudiziaria in uno dei più violenti spettacoli televisivi di sempre.

A guidare la puntata sarà Gaia Parrini, che analizzerà come la narrazione pubblica abbia costruito l’immagine di una madre colpevole ancor prima della sentenza, e come talk show, speciali TV, prime serate e ospitate abbiano trasformato la tragedia in un format.
Il confine tra informazione e intrattenimento si spezza qui, quando la pressione mediatica diventa parte della vicenda giudiziaria.

In diretta interverrà il giornalista Giacomo Brunoro, che ricostruirà il cortocircuito tra investigazioni, titoli sensazionalistici, telecamere sempre accese e un’opinione pubblica affamata di colpevoli.
La domanda centrale resta sospesa: quanto del “caso Cogne” appartiene alla giustizia, e quanto allo spettacolo?

Un nuovo appuntamento che indaga non solo ciò che sappiamo, ma soprattutto come lo abbiamo saputo: chi ha raccontato, chi ha deciso il frame, chi ha costruito l’immaginario che ancora oggi ci portiamo dietro.
Perché Cogne non è soltanto un caso giudiziario: è un laboratorio della distorsione mediatica italiana.

� Mercoledì ore 21:30 | In diretta su YouTube – Schegge di Verità
� Conduce: Gaia Parrini
� Ospite: Giacomo Brunoro

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01/12/2025

🔥 “Quando la giustizia cerca i fatti, ma la televisione cerca il mostro, la realtà diventa un campo di battaglia.”
Mercoledì alle 21:30 torna STORIE con un episodio che riapre una delle vicende più mediatiche e polarizzanti della cronaca italiana: Cogne, il caso che divise il Paese, travolse la famiglia Franzoni e trasformò un’indagine giudiziaria in uno dei più violenti spettacoli televisivi di sempre.

A guidare la puntata sarà Gaia Parrini, che analizzerà come la narrazione pubblica abbia costruito l’immagine di una madre colpevole ancor prima della sentenza, e come talk show, speciali TV, prime serate e ospitate abbiano trasformato la tragedia in un format.
Il confine tra informazione e intrattenimento si spezza qui, quando la pressione mediatica diventa parte della vicenda giudiziaria.

In diretta interverrà il giornalista Giacomo Brunoro, che ricostruirà il cortocircuito tra investigazioni, titoli sensazionalistici, telecamere sempre accese e un’opinione pubblica affamata di colpevoli.
La domanda centrale resta sospesa: quanto del “caso Cogne” appartiene alla giustizia, e quanto allo spettacolo?

Un nuovo appuntamento che indaga non solo ciò che sappiamo, ma soprattutto come lo abbiamo saputo: chi ha raccontato, chi ha deciso il frame, chi ha costruito l’immaginario che ancora oggi ci portiamo dietro.
Perché Cogne non è soltanto un caso giudiziario: è un laboratorio della distorsione mediatica italiana.

🎬 Mercoledì ore 21:30 | In diretta su YouTube – Schegge di Verità
🎤 Conduce: Gaia Parrini
🗣️ Ospite: Giacomo Brunoro

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20/11/2025

� “Ci sono giorni che scorrono silenziosi, ma segnano una frattura irreversibile. La fine del PCI fu uno di quei giorni.”
Domani alle 18:00 torna TRACCE con un episodio che attraversa uno dei momenti più intensi e simbolici della storia politica italiana.
Presenteremo il libro L’ultima domenica del PCI di Walter Dondi, la ricostruzione di quel passaggio che trasformò per sempre il Partito Comunista Italiano, portandolo fuori dal Novecento e dentro un nuovo paesaggio politico.

È la storia di una domenica apparentemente qualunque, che invece diventa spartiacque: tra identità e cambiamento, tra appartenenza e paura, tra ciò che eravamo e ciò che saremmo diventati.
Una giornata che cambia tono alla sinistra italiana e inaugura una stagione di incertezze, fratture, ripensamenti.
Un cambiamento che si consuma dentro redazioni, sezioni, dichiarazioni, ma soprattutto dentro le coscienze.

In diretta, tre voci essenziali per capire quella svolta:
� On. Achille Occhetto, protagonista della decisione storica
� Walter Dondi, autore del volume
� Marco Da Milano, giornalista e interprete di quella transizione

Un dialogo necessario per capire cosa c’era in gioco, quali paure attraversavano il partito, quali forze spinsero verso una trasformazione inevitabile.
Un racconto che non si limita alla memoria: è la chiave per leggere la sinistra di oggi, i suoi conti in sospeso, le sue domande irrisolte.

TRACCE torna a illuminare il punto in cui la storia si piega e cambia direzione.
Perché per capire chi siamo, bisogna tornare esattamente a quel giorno: l’ultima domenica del PCI.

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20/11/2025

PAROLE Ep.02 – Estratto | “Sesso, Soldi e Sangue: la ricetta del successo mediatico”

🔥 “Quando la verità non basta, il giornalismo cerca ciò che vende: Sesso, Soldi e Sangue.”
In questo estratto di PAROLE Ep.02, il giornalista Roberto Bernabò torna sul caso Lavorini e racconta come le indagini vennero proiettate verso la pineta e la cosiddetta pista omosessuale, non per prove, ma per convenienza narrativa.
La logica era semplice, brutale, antica: le tre “S” — Sesso, Soldi e Sangue — sono da sempre garanzia di successo mediatico.
Il resto, quasi sempre, passa in secondo piano.

Era un giornalismo che cercava il colpo, non la complessità.
Che piegava i fatti per ottenere il titolo, che preferiva lo scandalo alla verifica, la morbosità alla verità.
E così, nel caso Lavorini, la stampa non solo raccontò una pista inesistente: la trasformò nel centro dell’inchiesta, contribuendo a generare stigma, sospetti e colpevoli immaginari.

Bernabò ricorda come la cronaca dell’epoca avesse bisogno di un “mostro” riconoscibile, e la pista omosessuale — fragile, discriminatoria, priva di fondamento — divenne la scorciatoia perfetta per soddisfare la sete di sensazionalismo.
È il meccanismo che PAROLE smonta: il modo in cui la narrazione mediatica costruisce realtà alternative, spinge le indagini, orienta l’opinione pubblica e lascia ferite che non si rimarginano più.

Questo estratto è la prova di quanto il linguaggio non sia mai neutro: può illuminare, ma può anche condannare.
E nel caso Lavorini, la stampa scelse la seconda strada.

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TRACCE Ep.10 | L’ultima domenica del PCI – Il giorno in cui finì un’epoca🔥 “Ci sono giorni che non fanno rumore, ma camb...
20/11/2025

TRACCE Ep.10 | L’ultima domenica del PCI – Il giorno in cui finì un’epoca

🔥 “Ci sono giorni che non fanno rumore, ma cambiano la storia. La fine del PCI avvenne così: in silenzio, ma irreversibile.”
Oggi alle 18:00 torna TRACCE con un episodio che attraversa uno dei passaggi più profondi della nostra storia politica.
Presenteremo il libro L’ultima domenica del PCI di Walter Dondi, una ricostruzione precisa e umana del giorno che segnò la metamorfosi del più grande partito comunista dell’Occidente.

È un viaggio dentro una domenica che sembrava normale, e che invece avrebbe cambiato identità, destino e linguaggio della sinistra italiana.
Una frattura gestita tra redazioni, sezioni, tensioni interne e un Paese che, forse senza accorgersene, stava archiviando un’epoca per entrare in un’altra.

In diretta tre voci fondamentali per capire quella transizione:
🔸 On. Achille Occhetto, il protagonista di quel passaggio storico
🔸 Walter Dondi, autore del volume
🔸 Marco Da Milano, giornalista e osservatore della trasformazione

Un dialogo che non è nostalgia, ma analisi: cosa significò davvero quella domenica?
Quali paure, quali pressioni, quali visioni portarono a cambiare nome, simbolo e identità?
E cosa resta oggi di quella scelta che ha segnato il paesaggio politico italiano?

TRACCE torna a illuminare il punto di rottura in cui la storia si trasforma e ci trasforma.
Perché per capire chi siamo, dobbiamo tornare a quel giorno in cui tutto cambiò senza che (quasi) nessuno se ne accorgesse.

🎬 Oggi ore 18:00 | In diretta su YouTube – Schegge di Verità
🎤 Conduce: Claudio Miani
🖋️ Con: Achille Occhetto, Walter Dondi, Marco Da Milano

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20/11/2025

TREND IN CRIME | Omicidio-suicidio a Lecce: bimbo di 8 anni trovato morto, madre in mare a Torre dell’Orso

🔥 “Un bambino ucciso in casa. Una madre trovata senza vita in mare. Il silenzio della Puglia urla verità che nessuno ha ascoltato.”
A Calimera (Lecce), il piccolo Elia Perrone, 8 anni, è stato trovato morto nella sua stanza con evidenti segni di violenza. Poche ore dopo, il corpo della madre Najoua Minniti, 35 anni, è stato recuperato in mare a Torre dell’Orso.
Gli investigatori della Procura di Lecce ipotizzano un omicidio-suicidio: un gesto estremo che rompe le regole, distrugge ogni spiegazione comune e interroga la fragilità di una madre, la solitudine di una famiglia e la responsabilità dell’intera comunità.
Una vicenda che è ancora fresca, potente, definitiva: un bambino ridotto a vittima e una madre che non ha trovato altra via.
La cronaca italiana è ferita. E questa ferita oggi chiede di essere guardata.

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19/11/2025

� “Quando la stampa non cerca la verità, ma un colpevole da offrire alla paura.”
Mercoledì alle 21:30 torna PAROLE, lo spazio di Storie condotto da Gaia Parrini, dedicato al potere – e alla responsabilità – del linguaggio mediatico.
Il nuovo episodio affronta uno dei capitoli più distorti e violenti della cronaca italiana: il caso Lavorini, la vicenda che negli anni ’60 trasformò la stampa in tribunale morale e i cittadini in “mostri” perfetti da sb****re in prima pagina.

La scomparsa del giovane Ermanno Lavorini innescò una caccia cieca, dove i giornali alimentarono la formula discriminatoria degli “invertiti”, creando un’ondata di stigma, sospetto e odio sociale.
Non era informazione: era un processo collettivo condotto a colpi di titoli sensazionalistici, mentre le indagini venivano deviate dal bisogno di trovare un capro espiatorio.

In diretta, Gaia Parrini dialogherà con il giornalista Roberto Bernabò per ricostruire quel meccanismo mediatico: come nascono le parole che feriscono, come si costruisce un colpevole, come la stampa può influenzare la giustizia più di qualunque tribunale.
Un viaggio dentro il linguaggio che manipola, normalizza il pregiudizio e crea narrazioni che restano nella memoria più dei fatti.

PAROLE rimette al centro ciò che conta: capire come la verità viene trasformata, filtrata, deformata.
E il caso Lavorini è la dimostrazione più evidente di quanto una parola sbagliata possa cambiare il destino di persone reali.

� Mercoledì ore 21:30 | In diretta su YouTube – Schegge di Verità
� Conduce: Claudio Miani
� A cura di: Gaia Parrini
� Ospite: Roberto Bernabò

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19/11/2025

STORIE | PAROLE Ep.02 – “Caccia agli invertiti”: il caso Lavorini e il processo della stampa

🔥 “Quando le parole diventano armi e la stampa trasforma la paura in un colpevole, la verità smette di essere un fatto e diventa una costruzione.”
Questa sera alle 21:30 torna STORIE con il secondo episodio di PAROLE, lo spazio curato da Gaia Parrini, dedicato al potere del linguaggio mediatico e alle sue distorsioni.
Affronteremo una delle vicende più rimosse e più violente della cronaca italiana: il caso Lavorini, quando – alla fine degli anni ’60 – la stampa decise chi doveva essere il colpevole, prima ancora che la giustizia potesse parlare.

La scomparsa del giovane Ermanno Lavorini innescò un’ondata di panico morale che trasformò la cronaca in un tribunale sociale. I giornali alimentarono la formula degli “invertiti”, creando una caccia feroce, irrazionale, inquinata da stigma e pregiudizi.
Non era informazione: era un processo collettivo costruito a colpi di titoli, stereotipi e narrazioni tossiche.
Le parole non descrivevano i fatti: li sostituivano.

Questa sera Gaia Parrini dialogherà con il giornalista Roberto Bernabò per ricostruire quel meccanismo: come i media crearono un mostro sociale, come orientarono l’opinione pubblica, come imposero una verità che non aveva alcun legame con la realtà.

PAROLE continua la sua indagine sulle narrazioni che hanno segnato il Paese, sulle bugie che si trasformano in memoria collettiva e su quelle storie che, ancora oggi, ci ricordano che una parola sbagliata può costruire o distruggere un destino.

🎬 Questa sera ore 21:30 | In diretta su YouTube – Schegge di Verità
🎤 Conduce: Claudio Miani
🖋️ A cura di: Gaia Parrini
🗣️ Ospite: Roberto Bernabò

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17/11/2025

CRIME IN TREND | La svolta nel caso Adinolfi – Scavi alla Casa del Jazz

🔥 “Quando un magistrato scompare e la città resta in silenzio per 31 anni, basta un tunnel per riaprire la verità.”
Il caso della scomparsa del giudice Paolo Adinolfi, svanito nel 1994, torna oggi al centro della cronaca con una possibile svolta: gli investigatori stanno scavando sotto la Casa del Jazz, seguendo l’indicazione di Padre Domenico Celano, che ha parlato di un passaggio sotterraneo mai esplorato.

È un punto che riapre vecchie ombre: i legami con la Banda della Magliana, la presenza di gallerie clandestine, il sospetto che Adinolfi potesse essere stato colpito per le sue inchieste su fallimenti e interessi economici delicati.
Una storia dove i depistaggi hanno sempre isolato la verità, e dove ogni traccia sembrava dissolversi nel nulla.

Ora, quel tunnel potrebbe cambiare tutto.
Non solo per ciò che contiene, ma per ciò che rappresenta: la possibilità che qualcuno abbia sempre saputo.
E che una parte della città viva ancora sotto strati di segreti, affari e silenzi istituzionali.

Un cold case che torna vivo, urgente, necessario.
Perché i sotterranei di Roma, quando si aprono, non restituiscono mai solo terra: restituiscono ciò che è stato nascosto.

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SETTIMANA SU SCHEGGE DI VERITÀ | Tra parole che feriscono, storie che resistono e luoghi🔥 “Ogni settimana un frammento d...
17/11/2025

SETTIMANA SU SCHEGGE DI VERITÀ | Tra parole che feriscono, storie che resistono e luoghi

🔥 “Ogni settimana un frammento di verità. Tre appuntamenti, tre sguardi, un’unica direzione: capire ciò che ci è stato raccontato… e ciò che non ci è stato detto.”

Nuova settimana, nuovi viaggi nelle pieghe della cronaca, della memoria e dell’abbandono.
La macchina narrativa di Schegge di Verità riparte con tre appuntamenti centrali, ognuno con la sua ferita aperta, ognuno con la sua domanda scomoda.

🔻 Mercoledì – STORIE | PAROLE Ep.02

“Caccia agli invertiti”: il caso Lavorini e il processo della stampa
A cura di Gaia Parrini
Ospite: Roberto Bernabò

Il secondo episodio di PAROLE torna là dove la cronaca diventa moralismo, dove le prime pagine costruiscono colpevoli e la società cerca vittime da offrire alla paura.
Un viaggio nel linguaggio che deforma, inventa, giudica.

🔻 Giovedì – TRACCE | Presentazione del libro “L’ultima domenica del PCI”

Con Walter Dondi, autore

Un libro che attraversa l’ultimo battito di un partito che ha segnato la storia politica italiana.
Tra memoria, disillusione, trasformazione e fine di un’epoca, Tracce torna a interrogare ciò che resta delle grandi narrazioni collettive.

🔻 Domenica – ALTROVE | Il Pastificio Mannetti (nuovo episodio)

Prosegue il nostro viaggio nell’Italia dell’abbandono.
Le telecamere di Altrove entrano nel Pastificio Mannetti, un luogo dimenticato dove il tempo ha lasciato impronte profonde: macchinari fermi, corridoi vuoti, storia industriale sepolta.
Un episodio che riprende la numerazione della settimana scorsa, dopo la pausa di pubblicazione.

Tre voci, tre distanze, un'unica analisi del reale:
la parola che manipola, la memoria che resiste, lo spazio che crolla.
È qui che nasce il nostro racconto.

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13/11/2025

� “Non solo fumetto, non solo poesia: un’urgenza che vibra tra parole e immagini.”
Giovedì alle 18:00, in diretta su Schegge di Verità, un nuovo appuntamento con TRACCE, la rubrica che dà voce ai libri che riscrivono il nostro sguardo. Questa volta protagonista è il volume I Matti di Sànpert di Lucilio Santoni e Alessandro Pertosa, edito da Graphe.it nel 2025: un vero “graphic soul”, un genere che fonde tratti ruvidi, poesia visiva e temi esistenziali.
www.graphe.it
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In questa diretta dialogheremo con l’autore Lucilio Santoni, per esplorare le pagine di un libro che parla di fragilità, marginalità e speranza attraverso una forma narrativa ibrida e potente.
marcheinfinite.com
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culturalfemminile.com
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Tra illustrazioni che graffiano il silenzio e testi che pulsano come ferite, “I Matti di Sànpert” è un atto di resistenza: «dà voce a chi abita i margini, a chi porta il dolore inciso sulla pelle» (cit.).
Wikipedia
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TRACCE non racconterà solo un libro: metterà in gioco ciò che il tempo tenta di dimenticare. Un incontro per chi non si accontenta di leggere, ma vuole ascoltare l’anima che vibra tra righe e segni.

� Giovedì ore 18:00 – In diretta su YouTube
� Conduce: Claudio Miani
� Ospite: Lucilio Santoni

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13/11/2025

🔥 “Se Mele ha davvero buttato la pi***la nel fiume… perché le cartucce, anni dopo, sono le stesse?”
Nel primo omicidio del 1968, Stefano Mele dice agli inquirenti di aver gettato l’arma del delitto nel fiume. Ma la pi***la non verrà mai ritrovata.
E soprattutto: le cartucce usate negli anni successivi sono identiche a quelle del ’68.
Una coincidenza impossibile, una frattura logica che Davide Cannella mette al centro dell’estratto di questa settimana.

Il nodo è semplice e inquietante:
👉 se la pi***la è stata davvero buttata via, perché le munizioni ritornano?
👉 Mele avrebbe gettato anche le cartucce?
👉 Come possono essere le stesse, identiche, a distanza di anni?

Cannella lo dice chiaramente: non può essere.
L’arma non è mai finita nel fiume.
L’arma è rimasta nelle stesse mani, insieme alle cartucce.
Sempre.

Questa rivelazione ribalta la narrazione ufficiale: il primo delitto non è un episodio isolato, ma l’inizio di una regia che attraversa il tempo e le indagini.
Un filo unico che collega tutti i colpi.
Un’unica mano – o un unico sistema – che conserva, utilizza, copre.

Un estratto che scava nella logica del caso e smonta, pezzo per pezzo, le certezze costruite negli anni.
Perché per capire il Mostro, bisogna tornare al 1968 e chiedersi:
chi aveva davvero il controllo della pi***la?

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