05/11/2025
Buongiorno.
Zohran Mamdani, 34 anni, è il nuovo sindaco di New York. È il primo sindaco socialista e musulmano della città, e la sua elezione segna una svolta profonda nella politica americana.
Andrew Cuomo, principale avversario e esponente di un establishment democratico logorato, si è congratulato con lui ancor prima dei risultati definitivi.
Ecco l’ossatura del programma di Mamdani per New York.
Casa: congelamento degli affitti; nuove case a prezzi accessibili e tolleranza zero per i proprietari che speculano; tutele per i proprietari onesti e contrasto ai furti di titoli di proprietà. 
Sicurezza: istituzioni di un Department of Community Safety (sicurezza di comunità, prevenzione, servizi). 
Costo della vita: autobus gratuiti e veloci; negozi alimentari municipali per abbassare i prezzi dei beni essenziali. 
Infanzia e Scuola: asili nido a costo zero.

Lavoro: salario minimo a 30 $ entro il 2030; regole più eque per le app di consegna e tutele per i rider;azioni contro lo sfruttamento dei lavoratori da parte delle grandi imprese.
Come si paga tutto questo?
Con un maggior prelievo su grandi aziende e sull’1% più ricco della popolazione.
“New York, stasera ha dato un mandato per il cambiamento”, ha detto Mamdani ai suoi sostenitori. “Un mandato per una città che possiamo permetterci, per un governo che mantenga le sue promesse. Questa è la vostra città, e questa democrazia è anche vostra”.
Nel suo discorso non è mancato un attacco al presidente Donald Trump che lo aveva accusato di essere un comunista e che aveva minacciato New York in caso di una sua vittoria: “Se c’è qualcuno che può mostrare a una nazione tradita da Trump come sconfiggerlo, è la città che gli ha dato i natali”.
La tornata elettorale che si è svolta in questi giorni vede i democratici vincenti anche in Virginia e in New Jersey, confermando una voglia di cambiamento che attraversa tutto il Paese.
Trump, dal suo social, ha provato a minimizzare la sconfitta dicendo di aver perso perché non c’era lui sulla scheda elettorale.
Ma il messaggio che arriva da New York è limpido: si può vincere parlando di uguaglianza, di giustizia sociale, di dignità. Si può vincere senza rinunciare ai propri valori.
Ora tutto questo andrebbe spiegato anche a chi in Italia nel PD critica Elly Schlein di avere spostato il partito troppo a sinistra e l’accusa in modo pesante di non avere una politica di centro e moderata.
La verità è che il socialista Mamdani ha battuto per ben due volte l’esponente di una dinastia liberal di New York come Andrew Cuomo, vincendo prima alle primarie di partito e poi alle elezioni per sindaco, che hanno visto la partecipazione più alta dí elettori mai avuta nella città.
Il dato dell’affluenza tanto alta alle urne pone una riflessione. Viene spontaneo chiedersi se rilanciare le idealità socialiste e farle vivere in un programma concreto che parla ai ceti popolari non sia il miglior modo per sconfiggere non solo la destra ma pure l’astensionismo.
A mio avviso, la risposta è sì. E vale anche per l’Italia.