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Lo rileva uno studio globale su oltre 100.000 giovani condotto dal Sapien Labs, il laboratorio che ospita il più grande ...
22/07/2025

Lo rileva uno studio globale su oltre 100.000 giovani condotto dal Sapien Labs, il laboratorio che ospita il più grande database al mondo sui disturbi mentali

Il dato emerge da una ricerca su oltre 20.000 ragazzi tra i 12 e i 15 anni in 18 Paesi. Una scelta consapevole per ripre...
22/07/2025

Il dato emerge da una ricerca su oltre 20.000 ragazzi tra i 12 e i 15 anni in 18 Paesi. Una scelta consapevole per riprendersi la vita. Che dovrebbe far riflettere anche noi

Il dato emerge da una ricerca su oltre 20.000 ragazzi tra i 12 e i 15 anni in 18 Paesi. Una scelta consapevole per riprendersi la vita. Che dovrebbe far riflet…

A sostenerlo uno studio dell’Università di Harvard su 58.007 bambini. Fra i fattori anche la genetica e i figli nati in ...
22/07/2025

A sostenerlo uno studio dell’Università di Harvard su 58.007 bambini. Fra i fattori anche la genetica e i figli nati in precedenza

Un singolo gene può cambiare il destino del nostro cervello. Il maxi-studio del Global Neurodegeneration Proteomics Cons...
21/07/2025

Un singolo gene può cambiare il destino del nostro cervello. Il maxi-studio del Global Neurodegeneration Proteomics Consortium svela che la variante APOE4 accende l’infiammazione e moltiplica il rischio di Alzheimer, Parkinson e altre malattie neurodegenerative. Capire (e placare) quell’infiammazione potrebbe essere la chiave per invecchiare con la mente lucida. Da anni sappiamo che chi porta APOE4 circa una persona su sei in Europa, rischia di più l’Alzheimer.

Ora, grazie a un’enorme banca dati con oltre 250 milioni di misurazioni proteiche provenienti da sangue, liquor e cervelli post-mortem di 18.600 individui, possiamo vedere come il gene agisca molto prima dei sintomi: lascia una firma infiammatoria inconfondibile, individuabile con un semplice prelievo di sangue. Un algoritmo che incrocia poche decine di proteine riconosce quasi sempre i portatori, segno che l’effetto biologico dell’allele è potente, precoce e sistemico.

L’articolo completo di Aureliano Stingi su Salute

In un anno sono dieci i casi confermati di infezione da virus West Nile nell’uomo in Italia. Dall’inizio del 2025, secon...
21/07/2025

In un anno sono dieci i casi confermati di infezione da virus West Nile nell’uomo in Italia. Dall’inizio del 2025, secondo i dati del sistema di sorveglianza nazionale coordinato dal ministero della Salute con il supporto dell’Istituto superiore di sanità, sette dei dieci casi sono stati segnalati nel Lazio, tutti nella provincia di Latina. Tra questi c’è stato un decesso. A perdere la vita una donna di ottantadue anni, residente a Nerola, ricoverata il 14 luglio presso l’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi, in provincia di Latina, per febbre e stato confusionale. L’infezione da virus West Nile è un’infezione causata dal virus del Nilo occidentale. Nella gran parte dei casi quest’infezione è asintomatica.

Altre volte dà una sindrome simil influenzale, come febbre e dolori ma senza provocare problemi significativi. Per questo motivo il numero delle persone colpite deve essere considerato molto sottostimato. Andrebbero fatti più esami per la ricerca del virus quando ci sono pazienti sospetti se vogliamo conoscere la reale portata della circolazione. I casi gravi sono il 5-10%, ma appunto si tratta di una stima. Per chi si ammala, non esiste una terapia specifica, come per tante altre infezioni. Ma anche il paziente con l’encefalite se viene monitorato e assistito con terapie per i sintomi, può essere guarito. Bisogna però fare la diagnosi presto. Per questo è importante monitorare le persone più fragili.

L’articolo completo su Salute

Circa 20 milioni di italiani praticano una qualche attività nel tempo libero. Ma che cosa fare quando le temperature bol...
21/07/2025

Circa 20 milioni di italiani praticano una qualche attività nel tempo libero. Ma che cosa fare quando le temperature bollenti scoraggiano a fare movimento. I consigli dell’esperto

Circa 20 milioni di italiani praticano una qualche attività nel tempo libero. Ma che cosa fare quando le temperature bollenti scoraggiano a fare movimento. I c…

A 36 anni Solange Fugger è la primaria più giovane d'Italia. Da due settimane è alla guida di un Pronto soccorso romano ...
21/07/2025

A 36 anni Solange Fugger è la primaria più giovane d'Italia. Da due settimane è alla guida di un Pronto soccorso romano ma preferisce non diffondere troppo i dettagli su dove lavora per non trovarsi i follower in corsia. Perché con il suo profilo “Minerva Salute” è anche molto seguita sui social. Da gettonista a dirigente medico, Fugger si è specializzata all’Università La Sapienza di Roma nel 2019 con una tesi in medicina d'urgenza. In seguito, ha deciso di pubblicare dei brevi video di divulgazione scientifica, in cui presenta casi clinici anonimi. Con molta chiarezza spiega sintomi e diagnosi, uno strumento utile per i molti studenti che la seguono. È diventato infatti più difficile trovare camici bianchi pronti a scegliere questo settore.

L’articolo completo su Salute

West Nile, Iss: dieci casi in Italia nel 2025. Sintomi e terapie per contrastare l’infezione
21/07/2025

West Nile, Iss: dieci casi in Italia nel 2025. Sintomi e terapie per contrastare l’infezione

Una ricerca, pubblicata su Nature, svela che la variante APOE ?4 accende l’infiammazione e moltiplica il rischio di mala...
21/07/2025

Una ricerca, pubblicata su Nature, svela che la variante APOE ?4 accende l’infiammazione e moltiplica il rischio di malattie neurodegenerative

La musica è ben più di un passatempo. E per chi ha dedicato la vita a suonare, può rappresentare un’autentica terapia, c...
20/07/2025

La musica è ben più di un passatempo. E per chi ha dedicato la vita a suonare, può rappresentare un’autentica terapia, capace di frenare il normale declino cognitivo legato all’età. A sostenerlo uno studio appena pubblicato su Plos Biology che ha messo in luce come i musicisti anziani abbiano in media un cervello più giovane rispetto a quello dei coetanei che non hanno mai suonato uno strumento, e minori difficoltà a comprendere il linguaggio parlato anche in ambienti rumorosi, una delle capacità che declinano più rapidamente quando si entra nella terza età.

L’articolo completo di Simone Valesini su Salute

Canottiere, costumi da bagno, pantaloncini in estate, più ci si sveste, più si possono amplificare i problemi legati all...
20/07/2025

Canottiere, costumi da bagno, pantaloncini in estate, più ci si sveste, più si possono amplificare i problemi legati all’immagine corporea, alla base di molti disturbi alimentari come anoressia e bulimia, che colpiscono, secondo le stime, oltre 3 milioni di persone in Italia. Un disagio che può essere affrontato in tutte le stagioni grazie alla cosiddetta “terapia dello specchio”. “Il corpo, nelle sue dimensioni reali, immaginate o desiderate, può rappresentare tanto l’origine quanto l’approdo di molte forme di disagio psicologico – spiega Alessandro Raggi, psicoterapeuta e Vicepresidente della Fondazione Ananke –. Quando l’immagine interiore che una persona ha di sé entra in conflitto con l’aspetto fisico percepito o idealizzato, possono emergere vissuti di inadeguatezza, perdita di autostima, fino a incrinare la continuità dell’identità personale.

Nei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, la percezione distorta del corpo e il difficile rapporto con la propria immagine sono tra gli aspetti più radicati e resistenti al cambiamento. La Terapia dello Specchio, riconosciuta come uno degli approcci più efficaci nel trattare la dispercezione corporea, aiuta a reintegrare una consapevolezza globale del corpo e della sua funzione, superando il giudizio estetico e riconnettendosi a una dimensione più profonda dell’identità corporea”.

L’articolo completo su Salute

I tumori del collo dell’utero non fanno distinzione di età: a rischio sono anche le over65. E oggi lo sono più di quanto...
19/07/2025

I tumori del collo dell’utero non fanno distinzione di età: a rischio sono anche le over65. E oggi lo sono più di quanto non fossero in passato, complice anche l’allungamento della vita, compresa quella sessuale. A portare l’attenzione sulle infezioni da Papillomavirus umano (Hpv) e sul conseguente rischio di cancro alla cervice in questa fascia di età - attualmente esclusa dallo screening - è uno studio pubblicato su Gynecology and Obstetrics Clinical Medicine. “Lo studio, spiega Rosa De Vincenzo, ginecologa oncologa della Fondazione Policlinico Gemelli, Irccs e Presidente eletto della Società Nazionale di Colposcopia e Patologia Cervico-Vaginale, ha il merito di portare l’attenzione su una popolazione ‘anziana’ che oggi va assolutamente presa in considerazione, visto l’allungamento della vita in generale e, di conseguenza, della vita sessuale, con la possibile esposizione a nuove infezioni anche in post menopausa - riprende l’oncologa - Inoltre, è documentato a livello sia mondiale sia nazionale che esiste un secondo picco di positività all’Hpv proprio nella fascia peri-menopausale, tra i 44 e i 55 anni”.

Più che estendere l’età dello screening aumentando i limiti di età, però per De Vincenzo questo andrebbe personalizzato, tenendo conto della storia personale della donna, comprese le informazioni su: regolarità degli screening cervicali precedenti, stile di vita e abitudini sessuali; se, come e quando è stata vaccinata; eventuale assunzione di terapie immunosoppressive; se è stata trattata per patologie Hpv correlate o curata per un tumore, anche non della cervice.

L’articolo completo di Tiziana Moriconi su Salute

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Il ventennio che ha cambiato il mondo

di Daniela Minerva

Il 1995 e gli anni intorno segnarono una transizione di fase della medicina. Sono gli anni del prima e dei suoi successi conclamati – l’allungamento della vita media, l’identificazione degli stili di vita dannosi, la bella vittoria sulle malattie cardiovascolari, l’idea che sì, il cancro si può combattere – e del dopo con le speranze dettate dall’immarcescibile ottimismo degli scienziati che entrano un una nuova era – quella della biologia molecolare, dei geni delle staminali e dell’hi-tech chirurgico e diagnostico.

Nel bel mezzo di quella transizione di fase nasceva, voluto da Eugenio Scalfari e curato da Guglielmo Pepe, il supplemento Salute di Repubblica. Si chiamava “La mia Salute” e andò in edicola il 5 maggio del 1995.

Leggi il resto della nostra storia nell’articolo scritto dalla responsabile Daniela Minerva in occasione della pubblicazione del millesimo numero (27 febbraio 2018).