28/05/2025
Verona, 27 maggio 2025
COMUNICATO STAMPA
TUTTO FALSO, MA L’IMPORTANTE E’ SEMINARE PAURA !
La provincia scaligera sarà l’incubatrice del pensiero islamico integralista e terrorista. Anzi no, come non detto, si tratta solo di allarmi lanciati da un partito notoriamente ostile all’Islam. Nel giro di 24 ore, a Verona, abbiamo assistito ad un maldestro e patetico tentativo di criminalizzare un centro culturale, creare
il mostro e spargere diffidenza e odio interreligioso.
Lunedì, infatti, il quotidiano locale più diffuso dedica ampio spazio alla denuncia della eurodeputata leghista Anna Cisint, ex sindaca di Monfalcone: “Bayan”, istituto italiano di studi islamici e umanistici con sede a San
Giovanni Lupatoto, sarebbe – secondo un rapporto governativo francese, “da poco desecretato” - un satellite delle reti associative islamiste ispirate dal Movimento dei Fratelli Mussulmani, finanziato con fondi
provenienti dal Kuwait.
“A Monfalcone e in tante città italiane”, dice la Cisint, “moschee e scuole coraniche operano nell’ombra, prive di controllo e regolamentazione, spesso risacche di illegalità e predicazione dell’odio verso l’Occidente.
Oggi, la novità si nasconde dietro la facciata di presunti istituti di formazione, il cui vero scopo è quello di ripulire l’immagine dell’Islam più radicale, mentre lentamente si insinua nelle
nostre istituzioni e nella nostra società”.
La denuncia dell’on. Cisint viene ripresa il giorno stesso in una conferenza stampa che gli esponenti leghisti Borchia, Zavarise e Rigo tengono a Palazzo Barbieri. Il quotidiano locale ne dà conto il giorno dopo, ma rendendo giustizia – nella stessa pagina - a “Bayan”, che è realmente un centro di cultura aperto, trasparente e multiculturale, che sta cercando di ottenere l’accreditamento ministeriale come università, al pari delle numerose università cattoliche già operanti in Italia.
Proviamo a fare chiarezza.
L’on. Cisint ha preso le mosse da un rapporto – come si legge sul sito del Ministero degli Interni francese –che è frutto del lavoro di un “gruppo di alti funzionari del Ministero, incaricato nell’aprile 2024 di condurre
un lavoro approfondito per documentare la realtà dell’islamismo politico”.
Nessun segreto “desecretato” dei
servizi segreti. Piuttosto una sintesi abbastanza superficiale che contiene informazioni e nomi già molto noti
a chi si occupa di Islam politico in Europa. Un lavoro commissionato dal governo di minoranza di centro-destra che governa il vicino paese d’Oltralpe: più precisamente dal ministro Bruno Retailleau, esponente dei
Républicains e più precisamente di quella frazione di destra che strizza l’occhio all’estrema destra di Marine Le Pen.
Ci siamo presi la briga di leggerlo tutto, questo rapporto, che attacca frontalmente il concetto stesso di islamofobia, descrivendolo come frutto di vittimismo degli islamici e di una strategia di infiltrazione dei Fratelli Mussulmani nelle istituzioni e nella legislazione dell’Unione europea.
Il capitolo 2.2. indica i paesi nei quali il Movimento dei Fratelli Mussulmani, partendo dalla Francia, starebbe espandendo la propria influenza in diversi paesi del Vecchio continente: sono descritti in appositi paragrafi i
casi del Belgio, dell’Austria, della Germania, del Regno Unito, i paesi balcanici, l’Olanda, la Svezia e la Danimarca; non è citata l’Italia.
L’unico riferimento a Verona (e uno dei pochi all’Italia), in tutte le 75 pagine del rapporto, si trova in fondo a pagina 31 e recita testualmente:
Il primo IESH (Istituto Europeo di Scienze Umane) si trova vicino a Château-Chinon (dipartimento 58, Francia). È stato il modello pilota per altri sei IESH creati successivamente in Europa, grazie al lavoro di coordinamento di Mohamed KARMOUS, cittadino svizzero: altri due in Francia (a Saint-Denis e in
Alsazia), due nel Regno Unito (in Galles e a Birmingham), uno a Francoforte in Germania e infine uno a Helsinki in Finlandia.
Attualmente, gli istituti britannico e alsaziano non sono più in attività. Un ottavo IESH è previsto a Verona (Italia).
L’Istituto Italiano di Studi Islamici e Umanistici,
chiamato Bayan, ha beneficiato di finanziamenti kuwaitiani attraverso l’International Islamic Charity Organisation. L’istituto aspira a diventare il principale centro di formazione per imam in Europa e
rilascerebbe un diploma di insegnamento professionale a beneficio delle scuole e dei centri islamici europei.
Tutto qui: il nulla, dentro ad un discutibile rapporto di natura politica più che scientifica; ma abbastanza per mo***re un caso, con la conseguente creazione di paure, diffidenza, ostilità, muri e barriere.
L’estremismo islamico è una cosa seria, al pari di tutti gli altri estremismi e integralismi. In Italia, le forze dell’ordine e la magistratura hanno dimostrato, a partire dalla fine del secolo scorso, di saperlo tenere sotto
controllo e di prevenire le infiltrazioni pericolose.
Lo dimostra il bassissimo numero di attentati subìti dal nostro Paese, a confronto di altri Paesi della Ue e del Regno Unito.
Ma un conto è tenere alta la vigilanza
contro ogni deriva violenta, e un altro è criminalizzare per intero fedi religiose e loro fedeli.
Inoltre, è proprio l’approccio multiculturale ad essere il migliore strumento di contrasto “ambientale” alla radicalizzazione estremista: ed è un approccio che, nonostante la xenofobia e il razzismo dilaganti, riesce in
qualche modo a condizionare ancora il rapporto tra le diverse componenti della popolazione residente in Italia.
Anche oggi, come dopo l’apparizione delle scritte naziste davanti al Centro islamico di San Bonifacio, manifestiamo la nostra solidarietà nei confronti delle persone di fede islamica residenti nella nostra
provincia e in particolare a quanti, nella comunità islamica, lavorano e studiano ogni giorno per creare ponti con altre culture, fedi e persone.
Diciamo basta allo scandalismo, al razzismo e alla xenofobia.
A tutti i mass media chiediamo serietà, approfondimento, verifica preliminare delle fonti e rispetto delle norme deontologiche, a partire da quelle della “Carta di Roma”.
Aderiscono (lista aggiornata alle ore 14:00 del 27 maggio 2025):
ANED - Associazione Nazionale Ex Deportati - Verona
ANPI San Bonifacio
ANPI San Giovanni Lupatoto
ARCI Legnago
ARCI Yanez
ARCI Verona
Associazione Il Mondo di Irene
Associazione Inclusiv3
Associazione “Isolina e...”
Associazione La Fraternità
Associazione per la Pace tra i Popoli (Casetta per la Pace) - Verona
Associazione Rete Radié Resh
Associazione “Sulle Orme”
Azione Comunitaria
Circolo Laudato sì Verona est
Circolo Pink LGBTE
Comunità Sikh - Verona
Donne in Nero
Gruppo di docenti “Radici dei Diritti”
Laboratorio autogestito Paratod@s
Movimento 5 Stelle - Verona
Osservatorio di comunità, ricerca e azione per i diritti e i doveri sociali
Osservatorio Migranti Verona
Partito Democratico - Verona
Rete degli Studenti Medi
Rifondazione Comunista - Verona
Verona Possibile
Sbarre di zucchero APS
Sinistra Italiana - Verona
UDU - Unione degli Universitari
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