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La luce in determinate situazioni può accelerare o decelerare?Il valore scalare della velocità della luce è costante, no...
24/11/2025

La luce in determinate situazioni può accelerare o decelerare?

Il valore scalare della velocità della luce è costante, non rallenta, non accelera. Procediamo inesorabilmente a 299.792.458 m/s.

Anche se nell’atmosfera terrestre, ci mette più tempo ad andare da un punto A ad un punto B rispetto allo stesso percorso nel vuoto cosmico.

Questo accade non perché nell’aria dell’atmosfera procede più lentamente, ma perché il fotone rimbalza più volte da un atomo all’altro prima di raggiungere il nostro occhio.

La velocità scalare è sempre quella ma a furia di rimbalzare qua e là impiega più tempo.

La velocità è un vettore caratterizzato anche da modulo o valore scalare e direzione. Il verso per ora non ci interessa.

La luce accelera in presenza di forti campi gravitazionali perché cambia direzione, pur mantenendo costante il suo valore scalare 299.792.458 m/s.

Il Meteor Crater dell'Arizona settentrionale si è formato 50.000 anni fa quando un enorme meteorite di nichel-ferro, lar...
24/11/2025

Il Meteor Crater dell'Arizona settentrionale si è formato 50.000 anni fa quando un enorme meteorite di nichel-ferro, largo 46 metri e pesante centinaia di migliaia di tonnellate, si è schiantato nel deserto con una forza superiore a 20 milioni di tonnellate di TNT. In soli 10 secondi, ha scavato una colossale cavità a forma di ciotola: 1224 metri di diametro e 167 metri di profondità, oggi il cratere da impatto meglio conservato sulla Terra.

A Chihuahua, in Messico, ci sono giganteschi cristalli nel sottosuoloScoperta nel 1910 durante i lavori di estrazione mi...
24/11/2025

A Chihuahua, in Messico, ci sono giganteschi cristalli nel sottosuolo

Scoperta nel 1910 durante i lavori di estrazione mineraria, questa grotta stupì i minatori di Naica per la sua straordinaria bellezza, che decisero di preservarla.

La fama di questi cristalli si diffuse rapidamente, attirando esperti di scienze della terra da tutto il mondo. La grotta è lunga circa 70-80 metri e l'intero soffitto, le pareti e il pavimento sono ricoperti da giganteschi cristalli di selenite.

La selenite è una splendida varietà cristallina di gesso, e alcuni di questi cristalli ricordano delle spade, da cui deriva il nome di "Grotta delle Spade".

Il volo del falco pescatore nel momento in cui si lancia sulla preda in acqua.
24/11/2025

Il volo del falco pescatore nel momento in cui si lancia sulla preda in acqua.

L'esperimento che mise alla prova il tempoNel 1971, Hafele e Keating idearono un esperimento audace per testare la dilat...
24/11/2025

L'esperimento che mise alla prova il tempo

Nel 1971, Hafele e Keating idearono un esperimento audace per testare la dilatazione del tempo causata dalla velocità e dalla gravità. La loro idea si basava su una premessa semplice ma potente: utilizzare orologi atomici, i più precisi mai creati, e inviarli in viaggio su aerei commerciali.

L'esperimento prevedeva di far volare quattro orologi atomici al cesio a bordo di aerei di linea, una volta verso est e una volta verso ovest, e poi confrontarli con orologi identici rimasti fissi a terra. Secondo la relatività ristretta, il tempo si dilata (cioè avanza più lentamente) per gli oggetti in movimento. E secondo la relatività generale, il tempo si dilata maggiormente in presenza di un forte campo gravitazionale: ovvero, il tempo scorre più lentamente a quote più basse, dove la gravità è più forte.

E i risultati furono sorprendenti.

Gli orologi che viaggiavano verso est, nella stessa direzione della rotazione terrestre, registravano un ritardo di decine di nanosecondi. Al contrario, quelli che viaggiavano verso ovest mostravano un leggero anticipo. Queste differenze, sebbene minuscole, erano esattamente quelle previste dalla relatività generale e speciale.

Ciò dimostrava che il tempo non è assoluto, ma può variare a seconda della velocità e dalla posizione della sorgente del campo gravitazionale.

Oggi, la stessa correzione relativistica viene applicata a sistemi come il GPS. Senza queste correzioni, si verrebbero a generare degli errori di posizione enormi.

La gestione dei fulmini sugli aereiUn aereo può essere colpito dal fulmine da tutte le direzioni, quando vola in una zon...
24/11/2025

La gestione dei fulmini sugli aerei

Un aereo può essere colpito dal fulmine da tutte le direzioni, quando vola in una zona di aria elettrizzata. Se l'aereo si trova nel percorso più breve per la scarica, parte il fulmine.

Gli aerei tradizionalmente venivano costruiti in metallo, e nei confronti del fulmine si comportano come una gabbia di Faraday: la corrente scorre all'esterno della struttura, senza provocare particolari danni all'interno.

I danni possono essere secondari, causati dalla fusione del metallo nel punto di impatto, e dall'impulso elettromagnetico che si propaga dalla scarica. Questo può mettere fuori uso dispositivi elettronici e soprattutto radio.

Negli aerei moderni, fatti in gran parte di materiali compositi (fibre rinforzate con plastica, tipicamente) la cosa diventa più difficile da gestire, perché questi materiali hanno una elevata resistività elettrica e se colpiti dal fulmine si possono danneggiare seriamente. Sono quindi previsti percorsi di scarica a bassa resistenza, e si fanno prove su tutti gli elementi strutturali e tecnici per la resistenza alle tipiche condizioni di un fulmine.

Ci sono tutte le norme relative. Simulare i vari tipi di fulmine è cosa interessante e a volte inquietante.

Resta il fatto che un "parafulmine" su un aereo non ha senso, è tutto il sistema che deve essere progettato per resistere all'evento di fulminazione.

Il ragno golia mangia-uccelli (Theraphosa blondi) detiene il titolo di ragno più grande del mondo, sia per massa che per...
24/11/2025

Il ragno golia mangia-uccelli (Theraphosa blondi) detiene il titolo di ragno più grande del mondo, sia per massa che per dimensioni complessive

Originario della f***a e umida foresta pluviale amazzonica nel Sud America settentrionale, questo enorme aracnide può raggiungere i 30 centimetri di larghezza, zampe comprese, all'incirca le dimensioni di un piatto da portata.

Nonostante il nome intimidatorio, il golia mangia-uccelli raramente preda gli uccelli. La sua dieta consiste principalmente di insetti, piccoli mammiferi, anfibi e occasionalmente rettili.

Il nome deriva da un'osservazione del XVIII secolo di un esemplare che si nutriva di un colibrì, sebbene tali episodi siano rari.
Ricoperto di fitti peli uncinati chiamati peli urticanti, questo ragno può rilasciarli come meccanismo di difesa, causando irritazione ai predatori.

Possiede inoltre grandi zanne – lunghe fino a 2,5 centimetri – che possono infliggere un morso velenoso ma non letale agli esseri umani, paragonabile a una puntura di vespa.

Prevalentemente notturno e terricolo, il ragno golia, che si nutre di uccelli, vive in profonde tane nel suolo della foresta e svolge un ruolo vitale nel mantenimento dell'equilibrio ecologico controllando le popolazioni di insetti e piccoli vertebrati.

Le sue dimensioni e il suo fascino misterioso lo hanno reso temuto e ammirato in tutto il mondo.

La Nube di Oort è una regione che si trova ai confini del Sistema Solare, considerata la "casa" delle comete a lungo per...
24/11/2025

La Nube di Oort è una regione che si trova ai confini del Sistema Solare, considerata la "casa" delle comete a lungo periodo.

Si pensa che sia una vasta sfera di miliardi di piccoli oggetti ghiacciati, che si estende fino a distanze enormi fino a 1,5 anni luce dal Sole, ben oltre l'orbita di Plutone e la Fascia di Kuiper.

La Nube di Oort non è stata ancora osservata direttamente a causa della sua enorme distanza e delle piccole dimensioni degli oggetti che la compone, ma la sua esistenza è ampiamente accettata dalla comunità scientifica.

Nel 1950 che l'astronomo olandese Jan Oort teorizzò l'esistenza di una gigantesca nube di detriti cosmici, oltre i confini dell'eliosfera e solo debolmente legata al Sole, che poté spiegare il continuo passaggio di nuove comete nei pressi del Sole.

Gli astronomi ritengono che potrebbero contenere i residui rocciosi risalenti addirittura alla nube proto-planetaria da cui si sono formati i pianeti del Sistema Solare, ben 4,5 miliardi di anni fa. Questi detriti, asteroidi e corpi rocciosi più piccoli, sarebbero stati “espulsi” dal Sistema Solare durante la sua formazione, a causa dell'interazione con i pianeti giganteschi gassosi come Giove e Saturno che, nella loro formazione, iniziavano ad alterare l'equilibrio gravitazionale del sistema.

Abbastanza lontani da non risentire quasi più della presenza del Sole, ma abbastanza vicini da non essere “rubati” da altre stelle, questi detriti possono rimanere nella nube di Oort anche per diverse centinaia di migliaia di anni, nel freddo più assoluto che congela persino i rarefatti gas, attirati dalla flebile attrazione di questi corpi.

Chi ha teorizzato per primo i buchi neri?L'esistenza di stelle oscure era stata ipotizzata fin dalla fine del '700.Succe...
24/11/2025

Chi ha teorizzato per primo i buchi neri?

L'esistenza di stelle oscure era stata ipotizzata fin dalla fine del '700.
Successivamente Hermann Minkowski propose per primo l’idea rivoluzionaria di uno spazio-tempo a quattro dimensioni.

Questa intuizione geometrica fu la base su cui Einstein costruì, pochi anni dopo, la teoria della relatività generale, che descrive la gravità non come una forza, ma come una curvatura dello spazio-tempo causata dalla massa.

Poco dopo, nel 1916, il fisico tedesco Karl Schwarzschild trovò la prima soluzione esatta alle equazioni di Einstein per un oggetto massiccio sferico e immobile. Questa soluzione mostrava che, se una massa è abbastanza concentrata, lo spazio-tempo collassa in un punto chiamato singolarità, dove le leggi della fisica non valgono più.

Attorno a questa singolarità esiste un confine invisibile: l’orizzonte degli eventi. È il punto oltre il quale nulla può sfuggire, nemmeno la luce. Il raggio di questo confine è noto come raggio di Schwarzschild, ed è ciò che di fatto definisce un buco nero. Per i buchi neri statici e perfettamente sferici il raggio di Schwarzschild coincide con l'orizzonte degli eventi, cioè è la superficie immaginaria che circonda un buco nero, oltre la quale nulla può più uscire.

Ma i buchi neri reali ruotano?

Nel 1963, il matematico neozelandese Roy Kerr trovò una nuova soluzione alle equazioni di Einstein, che descrive appunto un buco nero rotante. In questo caso:

La singolarità non è più un punto, ma un anello

Attorno all’orizzonte degli eventi si forma una regione chiamata ergosfera, dove lo spazio-tempo viene trascinato dalla rotazione.
Quando nel 2019 è stata scattata la prima “foto” di un buco nero (quello al centro della galassia M87), ciò che abbiamo visto era proprio un buco nero di Kerr: rotante, circondato da un disco di materia.

Il satellite Sentinel-2 ha catturato questa immagine dell'occhio di Melissa al massimo della sua intensità.Questa immagi...
23/11/2025

Il satellite Sentinel-2 ha catturato questa immagine dell'occhio di Melissa al massimo della sua intensità.

Questa immagine mostra l'uragano
di categoria 5, poco prima del suo approdo in Giamaica.

Risoluzione di 10 m di pixel: una delle migliori immagini satellitari mai catturate di un uragano di questa intensità.…

Göbekli Tepe: il primo tempio al mondo, TurchiaRisalente al 9600 a.C., Göbekli Tepe precede di millenni Stonehenge e le ...
23/11/2025

Göbekli Tepe: il primo tempio al mondo, Turchia

Risalente al 9600 a.C., Göbekli Tepe precede di millenni Stonehenge e le Piramidi. Situato nella Turchia sud-orientale, è costituito da imponenti pilastri di pietra calcarea a forma di T disposti in cerchi, ognuno decorato con incisioni di animali e simboli astratti. Costruito da cacciatori - raccoglitori molto prima dell'avvento dell'agricoltura, sfida tutto ciò che pensavamo di sapere sulle origini della civiltà.

Scoperto da Klaus Schmidt dell'Istituto Archeologico Germanico negli anni '90, il sito è considerato il più antico complesso templare conosciuto. I suoi costruttori hanno dedicato enormi sforzi a un'architettura sacra che univa le persone nella cerimonia e nella fede. Mentre la luce dell'alba sfiora le sue antiche pietre, si può quasi sentire il battito cardiaco delle prime preghiere dell'umanità. È stato qui che ha avuto origine la civiltà?

Il Partenone sull'Acropoli - Atene - 1869Il Partenone è uno dei monumenti più famosi e significativi dell'antichità grec...
23/11/2025

Il Partenone sull'Acropoli - Atene - 1869

Il Partenone è uno dei monumenti più famosi e significativi dell'antichità greca e un simbolo della civiltà classica.

Si trova sulla sommità dell'Acropoli di Atene, in Grecia, dominando la città.

Fu costruito in onore della dea Atena Parthenos (Atena Vergine), protettrice della città di Atene.

Fu edificato in marmo pentelico tra il 447 a.C. e il 432 a.C., durante l'età d'oro di Atene sotto il governo di Pericle.

Gli architetti furono Ictino e Callicrate, con la supervisione generale dello scultore Fidia, responsabile anche delle magnifiche decorazioni scultoree (metope, fregio, frontoni).

È un tempio di ordine dorico, con pianta periptera octastila (otto colonne sulle facciate e diciassette sui lati lunghi).

Presenta notevoli correzioni ottiche (come il leggero rigonfiamento delle colonne, detto entasi, e l'inclinazione verso l'interno) per compensare le distorsioni visive e creare un'illusione di perfetta linearità.

Ospitava la colossale statua crisoelefantina di Atena Parthenos, opera di Fidia (oggi perduta).

Nel corso dei secoli, fu trasformato in chiesa cristiana, poi in moschea sotto la dominazione ottomana.

Subì gravi danni nel 1687, quando un bombardamento veneziano innescò l'esplosione di una polveriera turca al suo interno.

Gran parte delle sue sculture sono attualmente conservate nel British Museum di Londra (i cosiddetti "Marmi di Elgin"), mentre altre si trovano nel Nuovo Museo dell'Acropoli di Atene.

È considerato la massima espressione dell'architettura greca classica.

Indirizzo

Via A. Gusmai N. 5
Trani
76125

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