FdF - Fabbrica del Futuro

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02/11/2025

In merito a quanto pubblicato in data odierna, è doveroso chiarire che nessuna delibera può “bavagliare” la libertà di espressione, tutelata dall’art. 21 della Costituzione italiana. Tuttavia, la libertà di manifestare il proprio pensiero non deve mai sconfinare nella lesione dell’altrui reputazione, diritto anch’esso garantito dagli articoli 2 e 3 della stessa Carta.
La delibera di Giunta oggetto di polemica non introduce alcun nuovo strumento sanzionatorio, ma si limita a tutelare l’Ente e la comunità di Trinitapoli nei casi — già previsti dal codice penale — di ingiuria, diffamazione o calunnia.
Chi insulta, diffonde notizie false o denigratorie, o utilizza i social come se fossero zone franche dal diritto, viene perseguito non per volontà politica, ma per legge.
L’art. 595 del Codice Penale punisce la diffamazione aggravata a mezzo stampa o social network, mentre l’art. 2043 del Codice Civile impone il risarcimento dei danni derivanti da atti illeciti.
Insomma, non serve una delibera per ricordare che chi offende risponde delle proprie parole: come non serve una legge per sapere che “rubare è reato”.
Eppure, pare che qualcuno scambi la responsabilità giuridica per censura: come dire che il Codice Penale “intimorisce” i ladri o che il Codice della Strada “opprime” i guidatori distratti.
Sul piano giurisprudenziale, la Corte di Cassazione (Sez. V pen., sent. n. 890/2020) ha ribadito che «la critica politica è sempre lecita, purché non trasmodi in gratuiti attacchi personali lesivi dell’onore e della reputazione».
È quindi del tutto legittimo dissentire, anche duramente, ma non è lecito diffamare o offendere.
Pertanto, chi invoca la libertà di parola per poter diffondere insulti o falsità, confonde il diritto di critica con il diritto di calunnia, che – spiace ricordarlo – non esiste in nessun ordinamento democratico.
In conclusione, la delibera contestata non “bavaglia” nessuno: si limita a ricordare che la libertà di espressione non è sinonimo di impunità.
E se qualcuno si sente “intimidito” dal semplice richiamo al rispetto della legge, forse dovrebbe chiedersi perché.
Leggete l’articolo di Sannicandro invece in cui si parla di disordine e corruzione e tirate le conseguenze come ci si difende da attacchi generici infondati e privi di supporti probatori?

Fabbrica del Futuro
Trinitapoli, 2 novembre 2025

25/10/2025

Rigettiamo con decisione il laconico appellativo di “cassa di risonanza della Giunta comunale”, poiché una simile definizione equivarrebbe a sostenere che MovDem sia, per simmetria, il grammofono dell’opposizione o, peggio ancora, del “Peperoncino Rosso”.
Una tale semplificazione non rende giustizia a nessuno.

Fabbrica del Futuro è un laboratorio di idee e di confronto che ha una propria identità, autonomia di pensiero e capacità critica, pur muovendosi nell’alveo della linea politica che ha dato vita all’attuale amministrazione.
Non ci sostituiamo all’amministrazione, come siamo certi valga anche per MovDem, composto da donne e uomini che rispondono con la propria testa e camminano con le proprie gambe.
Gli amministratori comunali, del resto, hanno sempre risposto in prima persona attraverso gli strumenti istituzionali a disposizione — inclusa la rubrica del Sindaco e le più recenti trasmissioni — senza delegare né ripararsi dietro altri soggetti.

È bene chiarire che qui non si tratta di politica, né di satira o legittima critica, bensì di un vero e proprio massacro mediatico, condotto con insulti, illazioni e accuse che definir pesanti è un eufemismo.

Un’operazione sostenuta da mezzi economici considerevoli, come quelli riconducibili al Peperoncino Rosso e al suo tycoon Sannicandro. Non ci risulta che l’Amministrazione comunale abbia utilizzato risorse o strumenti propri per difendere i singoli amministratori, i quali si stanno tutelando a proprie spese e con i propri avvocati. Allo stesso modo, non ci risulta che l’Ente abbia avviato azioni contro forze politiche o consiglieri di opposizione: e voi, MovDem, ne siete la prova, avendo più volte espresso critiche anche severe senza subire alcuna limitazione della libertà di espressione.

Il problema, dunque, non è politico ma personale.

Si tratta di una strategia mirata, costruita per colpire il Sindaco Di Feo, generare uno stato di tensione permanente, instillare paura e disorientamento e far apparire ingovernabile l’Ente, con il solo obiettivo di ottenere un secondo scioglimento del Consiglio comunale.
Questa è un'aggressione pianificata, che nulla ha a che vedere con la dialettica politica o la libertà di parola. Per tale ragione, il ricorso alla magistratura non mira a proteggere il Sindaco come persona, ma l’Istituzione comunale e l’intera comunità di Trinitapoli, oggi vittime di un ostracismo mediatico e politico che nuoce a tutti, anche a voi.

Non dimentichiamo che più volte l’Amministrazione ha invitato tutte le forze politiche a collaborare e a voltare pagina dopo lo scioglimento, ma l’appello è caduto nel vuoto, perché da parte di alcuni è chiaro l’obiettivo opposto: provocare un nuovo commissariamento.Ecco perché, per usare una metafora, non si può pensare di cacciare un inquilino bruciando l’intera casa e mettendo a rischio tutto il condominio.

Siamo certi che il Sindaco e gli amministratori sarebbero pronti a ogni passo di distensione, ma è necessario che la politica tutta prenda le distanze da chi, non avendo più nulla da perdere, continua a offendere e delegittimare (come accaduto di recente con l’episodio della visita di Nichi Vendola), danneggiando non il singolo ma la città di Trinitapoli ( qui dove siete collocati?). I singoli amministratori continueranno a difendersi con le proprie risorse, ma Trinitapoli deve essere difesa da tutti. Questo è oggi il vero discrimine: la tutela dell’Ente e della comunità contro chi, con ostinazione e rancore, continua a colpirle passando sulla pelle e sul futuro della nostra comunità.

Se sarete parte attiva di un processo di riordino e di riqualificazione del dibattito e del confronto politico risultando credibili anche per chi oggi continua a vestire i pani della Russia siamo certi che l’amministrazione comunale non avrà bisogno di far difendere l’immagine della città e del comune attraverso strumenti extra politici. Se la Russia la smette l’Europa non ricorre al riarmo per difendere la pace e l’America non invia nuove armi all’ucraina. Gli esempi non sono esagerati ma ideologicamente e filosoficamente riproducibili: se non si accetta il risultato elettorale, non si accetta che chi vince deve amministrare, se non si abbandona l’idea di far sciogliere nuovamente il consiglio comunale; se non si smette di attribuire patenti di mafiosi e corrotti e non si cessa di utilizzare la denuncia come metodo per paralizzare l’ente per mantenere uno stato di polizia in città la risposta non potrà che essere quella che l’Occidente deve usare con la Russia. E’ chiarooo!!!

24/10/2025

In riferimento alla cosiddetta “Lettera aperta” diffusa dal Movimento Democratico, intendiamo respingere con fermezza ogni tentativo di strumentalizzazione politica di atti che appartengono pienamente alla sfera amministrativa e alla tutela dell’Ente.

Siamo ben consapevoli che la democrazia non sia in alcun modo a rischio: ciò che è stato ed è in gioco è piuttosto la dignità e l’onore di chi amministra, quotidianamente esposto a offese, insinuazioni e accuse gravi, talvolta di natura infamante, che nulla hanno a che vedere con il legittimo esercizio del diritto di critica politica.

Difendere l’Ente e le persone che lo rappresentano da espressioni calunniose, denigratorie o diffamatorie non significa comprimere la libertà di opinione, bensì pretendere il rispetto delle regole della convivenza civile e del confronto democratico.

Nessun amministratore può o deve accettare di essere gratuitamente definito “mafioso”, “corrotto” o “tangentaro” senza reagire nell’unico modo consentito: attraverso gli strumenti previsti dalla legge.

La democrazia, infatti, vive e si rafforza nel rispetto reciproco, nella responsabilità delle parole e nella consapevolezza che la libertà d’espressione non coincide con la licenza di offendere.

Ribadiamo, pertanto, che ogni azione intrapresa dall’Amministrazione è e sarà sempre ispirata alla trasparenza, alla tutela dell’Ente e al rispetto dei principi democratici, e che nessuna polemica potrà distoglierci dal compito di amministrare con serietà e dedizione la nostra comunità. Prima di chiedere agli offesi di non difendersi sarebbe opportuno chiedere ai carnefici di non offendere e di tornare a fare politica seria parlando dei fatti e non delle persone, stando al merito e non alle allusioni.

23/10/2025

Chi parla con onestà, chiarezza e competenza non ha nulla da temere. Quando si discute nel merito, noi ci siamo sempre e a viso aperto!

Quando, però, si passa dalla critica al racconto fantasioso, dalla dialettica civile alla provocazione, dalla verità alla calunnia, non è più confronto: è macellazione della verità!
Lì non si risponde con i post, ma con la Giustizia!

Perché forse a qualcuno sfugge una sottile differenza: la libertà di parola è la libertà di esprimere le proprie opinioni, non è libertà di inventare, diffamare o insinuare o distorcere la realtà!

Chi distorce fatti ed eventi solo per gettare ombre, evocando mafia, corruzione o tangenti, non cerca il confronto: cerca solo visibilità per sé e distruzione per altri.
E su quel terreno non scendiamo, non per paura, ma perché noi non oltrepassiamo il limite del rispetto umano, rispettiamo la dignità delle persone, rispettiamo la città e le Istituzioni.

Il confronto arriverà, eccome se arriverà!

E allora sarà un piacere mostrare la differenza tra chi costruisce futuro e chi affetta chiacchiere.
Sarà un piacere mostrare il lato B di chi da anni auspica di diventare protagonista, ma resterà sempre dietro il bancone, a tagliare fettine sottili di chiacchiere.
Perché mentre qualcuno si esercita in video e slogan auspicando da anni a diventare il protagonista, noi lavoriamo, realizziamo, progettiamo.

Mentre altri servono rancore, noi serviamo risultati.
E quando il confronto sarà serio, ci troveranno lì: non dietro una tastiera, ma davanti alla città.

La Fabbrica del Futuro ricorda che l’Amministrazione non chiacchiera, lavora!
E chi vive di fette… prima o poi resta senza prosciutto.

📣 𝗔𝗩𝗩𝗜𝗦𝗢 – 𝗖𝗔𝗥𝗧𝗔 𝗗𝗘𝗗𝗜𝗖𝗔𝗧𝗔 𝗔 𝗧𝗘 𝟮𝟬𝟮𝟱📌 Si informano i cittadini che, con Decreto Interministeriale Fondo Alimentare 2025 –...
20/10/2025

📣 𝗔𝗩𝗩𝗜𝗦𝗢 – 𝗖𝗔𝗥𝗧𝗔 𝗗𝗘𝗗𝗜𝗖𝗔𝗧𝗔 𝗔 𝗧𝗘 𝟮𝟬𝟮𝟱

📌 Si informano i cittadini che, con Decreto Interministeriale Fondo Alimentare 2025 – “Carta Dedicata a Te”, sono state individuate le disposizioni attuative e applicative della misura. I beneficiari, individuati automaticamente senza necessità di presentare domanda, sono i cittadini in possesso dei requisiti previsti dal decreto interministeriale.

💳 La misura prevede un 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗶𝗯𝘂𝘁𝗼 𝗲𝗰𝗼𝗻𝗼𝗺𝗶𝗰𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗻𝘂𝗰𝗹𝗲𝗼 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗮𝗿𝗶 𝗮 𝟱𝟬𝟬,𝟬𝟬 𝗲𝘂𝗿𝗼, erogato tramite carte elettroniche di pagamento messe a disposizione da Poste Italiane S.p.A.

✅ 𝗣𝗲𝗿 𝗶 𝗴𝗶𝗮̀ 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗲𝘀𝘀𝗼𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗮𝗿𝘁𝗮 𝗗𝗲𝗱𝗶𝗰𝗮𝘁𝗮 𝗮 𝗧𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮𝘁𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝟮𝟬𝟮𝟱, 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗶𝘁𝗲 𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗲 𝗿𝗶𝗰𝗮𝗿𝗶𝗰𝗵𝗲.
Per verificare il credito disponibile, è possibile contattare il numero 06 45266 888.

🕐 𝗣𝗲𝗿 𝗶 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗶 𝗯𝗲𝗻𝗲𝗳𝗶𝗰𝗶𝗮𝗿𝗶, i Comuni provvederanno a pubblicare sul 𝘀𝗶𝘁𝗼 𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗹’𝗲𝗹𝗲𝗻𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗻𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮𝘁𝗶𝘃𝗶 𝗮𝘀𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝘁𝗮𝗿𝗶 della carta riferiti al territorio di competenza ((𝗮𝘁𝘁𝘂𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝗱𝗶𝘀𝗽𝗼𝗻𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶).

⚠️ 𝗔𝘁𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲:

𝗜𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗽𝗮𝗴𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 deve essere effettuato entro il 16 dicembre 2025, pena la decadenza del beneficio.

𝗟𝗲 𝘀𝗼𝗺𝗺𝗲 𝗱𝗲𝘃𝗼𝗻𝗼 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗲 interamente entro e non oltre il 28 febbraio 2026.

La Fabbrica del Futuro si unisce al Sindaco e all’Amministrazione Comunale nell'invito a tutti i cittadini, agricoltori,...
07/10/2025

La Fabbrica del Futuro si unisce al Sindaco e all’Amministrazione Comunale nell'invito a tutti i cittadini, agricoltori, imprenditori e associazioni a partecipare al dibattito pubblico per rilanciare la Sagra del Ca****fo di Trinitapoli.

Invitiamo quindi tutti a partecipare attivamente al dibattito di mercoledì 8 ottobre alle ore 18:30 presso l'Auditorium dell'Assunta. Sarà un’importante occasione per esprimere idee, proporre soluzioni e dar vita a una strategia condivisa che valorizzi la nostra agricoltura e la nostra comunità.

La nostra visione si allinea perfettamente con l’idea del Sindaco di Feo di un'istituzionalizzazione della sagra, che permetterebbe una maggiore continuità, sostenibilità e partecipazione da parte di tutti i soggetti coinvolti. È fondamentale che il nostro territorio non perda questa occasione di crescita e promozione.

La Sagra del Ca****fo non è solo un evento; è un simbolo di identità, tradizione e valorizzazione delle eccellenze locali!

AVVISO PUBBLICO
Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale invitano tutta la cittadinanza - cittadini, imprenditori agricoli, agricoltori, parrocchie, associazioni e movimenti politici - a partecipare al dibattito pubblico sul tema:

🌿 “Lavoriamo per la Sagra del Ca****fo di Trinitapoli” 🌿

📅 Mercoledì 8 ottobre 2025
🕕 Ore 18:30
📍 Auditorium dell’Assunta

Leggiamo con attenzione l’intervento della segreteria di Sinistra Italiana e, come sempre, ci troviamo di fronte a un es...
14/09/2025

Leggiamo con attenzione l’intervento della segreteria di Sinistra Italiana e, come sempre, ci troviamo di fronte a un esercizio retorico che, pur nella sua legittimità, merita alcune precisazioni.

È sotto gli occhi di tutti che le critiche mosse al Sindaco, spesso e volentieri, hanno finito per travolgere – volontariamente o meno – l’intera cittadinanza. Quando si confonde il ruolo istituzionale con l’identità collettiva, si rischia di generare tensioni che vanno ben oltre il dibattito politico. Se questo è avvenuto in modo involontario, ci permettiamo di invitare gli autori di tali critiche a riflettere sulle conseguenze che certi atteggiamenti possono generare nel tessuto sociale.

Contrariamente a quanto si vuol far credere, il Sindaco non ha mai cercato di sottrarsi al confronto. Anzi, ogni qualvolta ha intravisto un briciolo di senso nelle critiche ricevute, ha cercato di aprirsi al dialogo costruttivo. Purtroppo, come spesso accade, dietro quelle critiche si celavano fini strumentali, volti non a migliorare la macchina amministrativa, ma a rallentarla deliberatamente. E questo, a lungo andare, danneggia tutti.

Allo scrivente va rammentato che, nella nostra comunità, i partiti da tempo hanno smesso di svolgere un ruolo attivo. Le discussioni politiche, un tempo patrimonio dei circoli e delle sedi di partito, oggi si consumano sui social, spesso in modo frammentario e impulsivo. Apprezziamo il passaggio nostalgico, ma forse la giovane età dell’autore non gli consente di ricordare che, in passato, anche tra partiti di visione opposta esisteva un’etica morale condivisa. Un’etica che ha permesso, negli anni, di trasformare l’opposizione in minoranza costruttiva, fino a sfiorare governi di grande intesa.

Essere su fronti opposti non significa opporsi a prescindere. Esiste – o dovrebbe esistere – un’opposizione responsabile, capace di contribuire al bene comune. A Trinitapoli, purtroppo, questa rimane un’utopia.

Notiamo che non è stato compreso il senso del nostro comunicato, visto che l’appello all’imparzialità non era riferito alle scelte politiche – che richiederebbero una maturità e uno spessore che oggi sembrano lontani – ma alla capacità di riconoscere pari dignità a tutti i rappresentanti istituzionali, indipendentemente dal banco occupato in consiglio comunale o dall’ideologia di appartenenza.

Infine, il segretario chiude attribuendo al Sindaco la responsabilità di “oscurare” i consiglieri di opposizione, come se la loro scarsa visibilità fosse frutto di un disegno deliberato. Un’interpretazione che, francamente, lascia perplessi. Per rendere l’idea, è come dire: “Poiché non so guidare, bisogna togliere tutte le auto dalla strada perché mi mettono in difficoltà.” Oppure: “La mia macchina è vecchia e malandata, quindi è giusto rottamare tutte quelle nuove e funzionanti.” Una visione distorta, che ribalta la logica e sposta le responsabilità da sé agli altri, ignorando il peso delle proprie scelte e capacità.
Ci auguriamo che il segretario non voglia attribuire al Sindaco Di Feo – e alla sua presunta abilità nel mettere in ombra gli altri – anche il risultato elettorale poco brillante ottenuto quando ha scelto di confrontarsi direttamente con il giudizio dei cittadini. Sarebbe davvero curioso pensare che persino l’esito delle urne possa essere responsabilità altrui.

Una precisazione doverosa,
Ribadiamo, per l’ennesima volta, che a scrivere è La Fabbrica del Futuro e non il Sindaco in persona. Una distinzione semplice, ma che qualcuno continua ostinatamente a non voler comprendere.

In merito alla domanda “Chi sarà il prossimo lapidato?” la risposta appare piuttosto semplice e quasi scontata: da oltre...
12/09/2025

In merito alla domanda “Chi sarà il prossimo lapidato?” la risposta appare piuttosto semplice e quasi scontata: da oltre dieci anni, la vittima designata è sempre la stessa, il Sindaco Francesco Di Feo.

L’ennesimo maldestro tentativo della Sinistra Italiana di Trinitapoli di colpire il primo cittadino si aggiunge a una lunga serie di attacchi che, pur lanciati con insistenza, finiscono spesso per mancare il bersaglio e colpire, purtroppo, la cittadinanza stessa. Ancora una volta, si tenta di celare la propria faziosità dietro una presunta imparzialità, ma i fatti dimostrano un accanimento sistematico e ormai ossessivo nei confronti del Sindaco, evidenziando i limiti di un giudizio politico tutt’altro che equo. Quando la consigliera Giannella attacca il Sindaco, viene esaltata; quando esprime critiche nei confronti della sinistra, improvvisamente “sbaglia”.

È doveroso chiarire che il Sindaco Di Feo non ha mai pronunciato parola sul comizio della consigliera Giannella. Viene spontaneo domandarsi se abbia effettivamente assistito o ascoltato l’intervento, considerando che si è trattato di un appuntamento privo di particolare rilevanza. Al contrario, da sempre Francesco Di Feo ha promosso e sollecitato un dialogo sereno, pacifico e costruttivo tra tutte le forze politiche, chiedendo con forza di sotterrare l’ascia di guerra che l’opposizione brandisce ormai da anni. Purtroppo, tali appelli non sono mai stati accolti.

Stupisce, inoltre, l'accusa mossa dalla segreteria di Sinistra Italiana di Trinitapoli, secondo cui il Sindaco avrebbe attaccato la consigliera Giannella (cosa mai accaduta) in quanto donna. Questo tipo di interpretazione dimostra, ancora una volta, quanto distorta possa essere la loro concezione del ruolo della donna nella società.

È fondamentale fare una precisazione sul tema, divenuto ormai il “leitmotiv” delle ultime settimane: una tutela del genere femminile, se eccessiva o mal calibrata, rischia di produrre l’effetto opposto, facendo apparire le donne come deboli o incapaci di affrontare le stesse sfide degli uomini. Questo approccio finisce per generare una forma di discriminazione inversa, che sembra trovare terreno fertile proprio nella narrazione proposta dalla Sinistra Italiana locale.

Le misure di tutela dovrebbero infatti servire a rimuovere ostacoli reali, garantendo pari opportunità e non trattando le donne come soggetti fragili. Una protezione di tipo paternalistico mina l’autonomia, la competenza e la responsabilizzazione delle donne. La vera sfida è trovare un equilibrio intelligente tra inclusione, rispetto e pari dignità. Tutti devono poter esprimere il proprio valore, senza sentirsi inferiori o privilegiati in base al proprio genere.

Se dovessimo seguire la logica proposta da Sinistra Italiana, un uomo potrebbe essere pubblicamente denigrato in ogni modo, mentre a una donna, in quanto tale, non si dovrebbe nemmeno rispondere. Eppure, quando ad essere attaccata è la Presidente del Consiglio Comunale – che è donna – questa sensibilità svanisce. In quel caso, l’essere donna non sembra più rappresentare un elemento da tutelare. Evidente, quindi, l’incoerenza nei criteri adottati. Così come è sorprendente il silenzio della stessa Sinistra Italiana di Trinitapoli di fronte a un episodio che meriterebbe una ferma condanna. Quando alcuni esponenti vicini all’opposizione hanno definito, con toni volgari e offensivi, alcune foto che ritraevano donne e uomini della maggioranza come “l’orgia del selfie”, ci si sarebbe aspettati una presa di distanza netta e responsabile. Invece, si è preferito tacere.

Ci chiediamo: qual è il criterio? Le donne della maggioranza meritano meno rispetto di quelle dell’opposizione? La dignità femminile è forse subordinata all’appartenenza politica? Questo atteggiamento non solo è discriminatorio, ma rivela una profonda incoerenza tra i principi proclamati e i comportamenti adottati.

La Segreteria di Sinistra Italiana di Trinitapoli, anziché perdersi dietro sterili e inutili polemiche, ha il dovere morale di chiarire questa posizione, perché il rispetto non può essere selettivo né strumentale.

Infine, si desidera chiarire un ulteriore punto: la cosiddetta “visibilità” del Sindaco. È normale e fisiologico che il primo cittadino, in quanto figura di riferimento dell’amministrazione comunale, goda di maggiore visibilità. Non si tratta di ricerca di palcoscenici privati, bensì della volontà di comunicare in modo trasparente ai cittadini tutte le attività, rendendo, al massimo, “palcoscenico pubblico” la vita amministrativa, comunicando le decisioni e i progetti in corso. Quella che alcuni, con evidente pregiudizio e malafede, etichettano come “ricerca di visibilità” è in realtà la manifestazione concreta di senso civico e responsabilità. Anche oggi, il primo cittadino ha voluto essere presente in tutti i plessi scolastici di Trinitapoli per portare personalmente gli auguri di inizio anno, non per apparire, ma per testimoniare la sua vicinanza agli studenti e la piena disponibilità verso l’intera comunità educativa. Un gesto che sancisce un vero patto istituzionale con alunni, docenti e personale scolastico e che incarna una visione autentica e virtuosa del ruolo pubblico. Un esempio che ogni amministratore dovrebbe seguire.

In conclusione, l’appello che rivolgiamo a questa nicchia sempre più ristretta di oppositori è di ripensare il proprio approccio politico. Continuare a creare inutili tensioni e conflitti sociali non giova né al dialogo democratico né, tantomeno, alla cittadinanza di Trinitapoli, che merita rispetto, equilibrio e senso di responsabilità da parte di tutti.

Le recenti dichiarazioni della Consigliera Giannella sull’emergenza idrica che sta interessando la provincia si rivelano...
10/09/2025

Le recenti dichiarazioni della Consigliera Giannella sull’emergenza idrica che sta interessando la provincia si rivelano infelici, inesatte e del tutto fuori luogo. In un momento in cui sarebbe necessario costruire soluzioni condivise tra Comuni, Provincia, Regione ed enti competenti, si preferisce optare per iniziative isolate e prive di senso, finalizzate esclusivamente alla visibilità personale e a guadagnare un effimero momento di notorietà.

La Consigliera richiama alla “umiltà nel riconoscere i propri limiti”. Ci uniamo volentieri all’appello, auspicando che sia la prima a farlo. In questi mesi ha dimostrato, più volte, una scarsa conoscenza delle procedure amministrative e delle dinamiche istituzionali. Il suo ultimo intervento ne è l’ennesima conferma. Quando l’inesperienza si accompagna all’arroganza, i risultati sono inevitabilmente dannosi.

Il Sindaco Francesco di Feo, consapevole della gravità della situazione, ha attivato tavoli tecnici sin da subito, con l’obiettivo di ottenere risposte concrete. Solo dopo aver acquisito un quadro completo e aggiornato, ha convocato il Consiglio Comunale. Nessuna marcia indietro, quindi, ma un preciso rispetto delle regole, dei tempi, delle istituzioni e dei cittadini, che meritano soluzioni concrete e non slogan propagandistici.

La Consigliera parla di “nuova stagione politica”. Al momento, non se ne è vista traccia. Nessuna proposta innovativa, nessun metodo differente, nessuna apertura al dialogo. Si definisce “leader”, ma appare sola. Lo dimostra un comizio vuoto, autoreferenziale, privo di contenuti. Non bastano articoli autocelebrativi per costruire credibilità.

È evidente una costante mancanza di coerenza e correttezza politica. Nessuna spiegazione è mai stata fornita sulla rottura con Trinitapoli Futura e Depasquale, né sulla candidatura con Losapio e il cognato, poi ritiratosi. Ha sostenuto Tupputi nel centrosinistra, ora in Forza Italia. E domani? Nessuno lo sa. Tutto sembra orientato esclusivamente alla convenienza del momento.

Difende Losapio senza fornire spiegazioni né mostrare trasparenza verso la città. Il suo comizio è stato caratterizzato da slogan riciclati, attacchi personali e cadute di stile, come l’infelice riferimento allo studio legale del Sindaco. Un atteggiamento arrogante, presuntuoso, privo di sostanza.

Pensare di poter sostituire la Consigliera Tarantino è pura illusione. Salire su un palco non è sufficiente per conquistare credibilità politica. I cittadini hanno già espresso chiaramente la loro scelta su chi debba governare e chi debba fare opposizione.

Oggi, la Consigliera Giannella appare isolata: senza squadra, senza visione, imprigionata nelle sue stesse contraddizioni. Il suo comizio è stato una sequenza di slogan già sentiti, condito da attacchi personali e gesti fuori luogo. Se questa rappresenta la “nuova stagione”, allora sì: è già arrivato l’autunno. E, come sappiamo, dopo l’autunno viene sempre l’inverno.

05/09/2025

È davvero stucchevole dover assistere ai comunicati infantili dei Carulli boys e delle Carulli girls, eterni sconfitti elettorali, che come i picchi battono ossessivamente contro la corteccia della propria inconsistenza politica.
Si dichiarano estranei a manovre elettorali – pagliacci e bugiardi – e si ergono a improvvisati paladini degli agricoltori, benché mai visti né ascoltati sul tema. Nel frattempo, attaccano vigliaccamente il sindaco di Trinitapoli (e non Bernardo Lodispoto, seppur sulle stesse posizioni), nel vano tentativo di nascondere:

la loro assenza e impreparazione sulla questione agricola;

le difficoltà di una giunta regionale che, da oltre un anno, si limita a litigare senza più governare;

la responsabilità di un centrosinistra che, dopo più di vent’anni di potere, ha trascurato l’agricoltura e oggi non sa offrire soluzioni;

la totale irrilevanza di Sinistra Italiana nello scenario pugliese, ridotta a nostalgici delle poesie di Vendola, il “romantico” che ha consegnato ai pugliesi più povertà, meno lavoro e meno garanzie per la salute.

Lo stesso Decaro prende ormai le distanze, rifiutandosi di pagare le cambiali firmate da Emiliano e Vendola: dalla gestione di Sanità Service alle partecipate di Bari, fino ad assunzioni, concorsi e liste d’attesa infinite.
La lite interna al PD porta Caracciolo a farsi più realista del re, prendendo le distanze da chi non è in grado di dare risposte agli agricoltori. Allo stesso modo, Michele Lamacchia – sindaco di San Ferdinando ma assente agli ultimi incontri – affida alla sua assessora Rondinone l’attacco contro Di Feo e Lodispoto, con il solo scopo di smarcarsi da Decaro, prendere le distanze da Caracciolo e, al tempo stesso, appiattirsi sui compagni Emiliano e Vendola.

Peccato che la stessa Rondinone non abbia raccontato al sindaco Lamacchia che, dopo l’intervento del nostro sindaco Di Feo, si sia alzata e gli abbia stretto la mano, ringraziandolo per aver difeso i tre Comuni ofantini dalle chiacchiere di chi pretendeva di garantire gli agricoltori con la danza della pioggia.
La verità è che Sinistra Italiana locale non esiste né in termini elettorali né di rappresentanza in consiglio comunale. Non ha una classe dirigente, ma solo qualche lunatico e vecchio bacchettone in cerca di un posto al sole, nella vana speranza che Vendola torni candidato. Perché solo grazie a lui – e a un “ripescaggio” immeritato – Sannicandro ha potuto occupare ruoli di responsabilità che nulla hanno portato a Trinitapoli, se non vantaggi personali e gratificazioni al proprio ego.

29/08/2025

Resilienza Trinitapolese ⛈️ BOMBA D'ACQUA A TRINITAPOLI

👉 Facciamo insieme un esperimento per comprendere meglio cosa è successo nella nostra città!



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